Il mercato automobilistico italiano continua a mostrare segni di debolezza. I dati del ministero dei Trasporti relativi al mese di luglio indicano una flessione delle immatricolazioni pari al 5,11% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato che conferma le difficoltà strutturali di un settore che, da tempo, fatica a ritrovare una traiettoria di crescita stabile nella terza economia dell’Unione europea.
Il dato complessivo, pari a 118 mila 493 veicoli venduti, fotografa un contesto in cui anche i principali gruppi industriali accusano il colpo. È il caso di Stellantis – il gruppo franco-italiano che controlla, tra gli altri, i marchi Fiat, Jeep e Peugeot – che pur mantenendo Fiat al primo posto tra i marchi più venduti, ha registrato un calo delle vendite di circa il 13% su base annua. Un dato rilevante, soprattutto se si considera il peso del gruppo nel panorama produttivo italiano ed europeo. Eppure, nonostante la contrazione, la quota di mercato di Stellantis è cresciuta lievemente, passando dal 24,55% di giugno al 25,8% di luglio.
Nel quadro delle preferenze dei consumatori, Fiat si conferma il marchio più venduto nel Paese, seguita da Toyota-Lexus e Volkswagen. Ma il dato forse più interessante (o temibile) arriva dall’Oriente: il costruttore cinese Byd – acronimo di Build Your Dreams – ha quasi decuplicato le vendite nel giro di un anno, passando da 205 a 1.967 unità immatricolate. Una crescita che gli ha consentito di superare per la prima volta un marchio storico come Alfa Romeo, ferma a 1.953 unità.