Bruxelles dice che comprerà il Gnl ma mostra i muscoli agli Stati Uniti

di Redazione ETI/Chris Summers
3 Maggio 2025 8:42 Aggiornato: 3 Maggio 2025 8:42

Maros Sefcovic, principale negoziatore dell’Unione Europea, ha dichiarato che i 27 Stati membri potrebbero colmare il disavanzo commerciale con gli Stati Uniti incrementando gli acquisti di gas naturale liquefatto e di prodotti agricoli.

Il presidente statunitense Donald Trump ha più volte sottolineato che il deficit commerciale con l’Unione Europea ammonta a 350 miliardi di dollari, suggerendo che l’Europa acquisti energia americana per un valore equivalente, così da ridurre il divario e ottenere un alleggerimento dei dazi reciproci introdotti il mese scorso. Tuttavia, in un’intervista rilasciata al Financial Times e pubblicata venerdì, Sefcovic ha precisato di aver comunicato al rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Jamieson Greer, e al segretario al Commercio, Howard Lutnik, che, includendo le esportazioni di servizi americani, secondo l’Ue il deficit reale si attesta a soli 56 miliardi di dollari: «Se il problema del deficit che stiamo analizzando è di 50 miliardi di euro [56 miliardi di dollari], credo che possiamo davvero risolverlo molto rapidamente attraverso l’acquisto di Gnl, di prodotti agricoli come la soia o di altre categorie».

All’Unione Europea, accusata di applicare dazi del 39% sugli Stati Uniti, gli Stati Unti hanno imposto un dazio del 20%. Il 9 aprile, Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni per questi dazi, ma ha aumentato i dazi sulla Cina in risposta a misure di ritorsione adottate da Pechino contro i beni americani. In un messaggio pubblicato sui social media, il presidente ha dichiarato che manterrà un dazio base del 10% su tutti i Paesi.

In risposta, l’Unione Europea ha sospeso fino al 14 luglio le proprie contromisure, che riguardano beni americani per un valore di 21 miliardi di euro «per dare una possibilità ai negoziati», come comunicato ufficialmente. La lista dei prodotti soggetti a dazi di ritorsione è stata ridotta dopo le pressioni di alcuni Stati membri: bourbon, vino e latticini, esportazioni di importanza fondamentale per Francia e Italia, sono stati esclusi dopo che Trump ha minacciato dazi del 200% sulle bevande alcoliche europee. Tuttavia, i dazi del 25% su acciaio, alluminio e automobili europee, introdotti il 12 marzo, restano in vigore.

Sefcovic ha dichiarato al Financial Times che i dazi complessivi contro l’Unione Europea rappresentano «cifre astronomiche» e che ha riferito alla Casa Bianca che, secondo Bruxelles, sono provvedimenti «ingiusti e insensati». Stati Uniti ed Europa stanno conducendo negoziati da settimane per trovare una via d’uscita, ma l’inviato di Bruxelles, in un confronto di due ore con i suoi omologhi americani il 4 aprile, che ha descritto come «franco», ha ribadito che i dazi sono «dannosi e ingiustificati», chiariedo che l’Unione Europea non accetterà i dazi del 10% sui propri beni come una soluzione equa per i negoziati.

«Tutti i 27 Stati membri ci chiedono di negoziare», ha detto Sefcovic, precisando poi che l’Europa è pronta a imporre ulteriori contromisure se non si raggiungerà un accordo. Tuttavia, ha espresso il desiderio di arrivare a un’intesa che Bruxelles ritenga «equilibrata e giusta».

Il 7 aprile, il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha infatti scritto su X: «L’Europa è pronta a negoziare con gli Stati Uniti. Abbiamo proposto l’eliminazione reciproca dei dazi sui beni industriali. Perché siamo sempre aperti a un buon accordo. Ma siamo anche preparati a rispondere con contromisure e a proteggerci dagli effetti indiretti, come la deviazione dei flussi commerciali».

Lo stesso giorno, Trump ha dichiarato: «L’Unione Europea è stata davvero dura con noi negli ultimi anni. Noi abbiamo un deficit commerciale con l’Unione Europea di 350 miliardi di dollari, ma sparirà presto. Uno dei modi più semplici e rapidi per eliminarlo è che acquistino la nostra energia da noi. Possono farlo, e potremmo azzerare i 350 miliardi in una settimana». La palla ora è a Bruxelles.

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