I ministri del commercio europei si riuniscono oggi a Bruxelles per discutere delle relazioni commerciali transatlantiche, dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato l’intenzione di imporre un dazio del 30% sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea. Arrivando al Consiglio Affari Esteri dedicato al commercio, il commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic, ha dichiarato che un dazio di tale entità comprometterebbe gravemente i flussi commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, aggiungendo: «noi siamo fermamente convinti che la nostra relazione transatlantica meriti una soluzione negoziata, capace di gettare le basi per una rinnovata stabilità e cooperazione».
Il commissario ha poi annunciato l’intenzione di confrontarsi con le controparti statunitensi nel corso della giornata, sottolineando che le trattative delle ultime settimane sembravano vicine a un accordo: «Abbiamo negoziato i principi di questo accordo per quattro settimane e credo che fossimo a un passo dal raggiungerlo» ma l’annuncio statunitense ha modificato la dinamica dei colloqui, ha detto Sefcovic.
Parlando dei rischi di un prolungato conflitto commerciale, Sefcovic ha avvertito che dazi più elevati potrebbero danneggiare le catene di approvvigionamento transatlantiche e interrompere il flusso di beni e servizi per un valore di 1.400 miliardi di dollari scambiati annualmente tra Unione Europea e Stati Uniti. Sefcovic dice che l’attuale incertezza non può protrarsi all’infinito, e che l’Unione Europea deve prepararsi a ogni possibile scenario, incluse misure per «ripristinare l’equilibrio» nella relazione transatlantica.
Il commercio bilaterale tra Unione Europea e Stati Uniti ha raggiunto un nuovo massimo nel 2024, con un valore totale di beni e servizi scambiati pari a 1.680 miliardi trilioni di euro , secondo i dati europei (più del prodotto interno lordo della Spagna). In media, ogni giorno attraversano l’Atlantico beni e servizi per un valore superiore a 4 miliardi 600 milioni di euro.
Nel 2024, l’Unione Europea ha registrato un surplus commerciale di 50 miliardi di euro con gli Stati Uniti, considerando sia beni che servizi, mentre i dati americani indicano un deficit commerciale di 235 miliardi di euro per i soli beni, in aumento del 12,9% rispetto al 2023.
In una lettera inviata ai capi di Stato e di governo europei, Trump ha spiegato la posizione statunitense descrivendo la relazione commerciale come troppo (slealmente) sbilanciata a favore dell’Europa, scrivendo: «Vi prego di comprendere che questi dazi sono necessari per correggere anni di politiche e barriere commerciali, doganali e non, dell’Unione Europea, che causano deficit commerciali insostenibili a scapito degli Stati Uniti».
«Questo deficit – ha continuato Trump nella lettera a Bruxelles – rappresenta una grave minaccia per la nostra economia e, di fatto, per la nostra sicurezza nazionale».
L’Unione Europea sostiene di voler evitare l’escalation e diversificare il commercio. Il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, che rappresenta la presidenza dell’Unione Europea, ha dichiarato che la relazione commerciale transatlantica si trova a un bivio cruciale. «Noi non vogliamo alcun tipo di guerra commerciale. Sarebbe devastante non solo per gli americani, ma anche per l’Europa» ha detto ai giornalisti. Rasmussen ha anche accolto con favore i progressi negli sforzi dell’Unione Europea per diversificare le sue partnership commerciali, sottolineando un accordo di principio raggiunto con l’Indonesia nel fine settimana. Sefcovic ha aggiunto che sono in corso trattative con altri partner nella regione Asia-Pacifico, tra cui Corea del Sud, Giappone, Vietnam, Singapore e Filippine. L’Unione Europea si sta inoltre preparando per un vertice a Pechino alla fine del mese, mentre proseguono i negoziati per importanti accordi commerciali con il Messico e il Mercosur, il blocco commerciale sudamericano. Durante una conferenza stampa con il presidente dell’Indonesia, domenica 13 luglio, Ursula von der Leyen ha dichiarato: «Quando l’incertezza economica si intreccia con la volatilità geopolitica, partner come noi devono rafforzare la loro collaborazione».