Borghi (Iv): vertice Merz-Macron conferma irrilevanza Meloni

di Agenzia Nova
8 Maggio 2025 11:34 Aggiornato: 8 Maggio 2025 12:35

«Meloni può anche continuare a gongolare per gli applausi e gli interventi ossequiosi e talvolta nordcoreani della sua maggioranza ogni volta che si parla di politica estera, ma il vertice di ieri tra Merz e Macron certifica una volta di più la sua irrilevanza nei processi decisionali europei. E questo proprio mentre l’industria bellica europea si prepara a una fase nuova, a un’accelerazione che seguirà le scelte della Nato nelle prossime settimane. In quel contesto, continuare a restare ai margini non sarà solo un errore politico: rischia di diventare un danno strategico per l’Italia». Lo scrive in un post sui social il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia viva e componente del Copasir.

«Possiamo anche appellarci a uno sciovinismo in chiave italica ed accusare Merz e Macron di aver complottato per escludere Giorgia Meloni dai dossier europei che contano. Ma la realtà è un’altra, e ben più scomoda: il governo italiano – spiega Borghi – paga il prezzo della propria ambiguità, dell’incertezza strategica e dell’incapacità di scegliere una linea chiara su dossier fondamentali come integrazione europea, industria comune e difesa. Non ci si può proporre come l’ambasciatrice di Trump in Europa e, allo stesso tempo, pretendere poi di essere considerati protagonisti nei tavoli decisivi dell’Unione. Serve coerenza, visione, credibilità. Oggi l’Italia, semplicemente, con Giorgia Meloni a palazzo Chigi – con buona pace delle fanfare- non ce l’ha».

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