Putin «vuole la “bielorussizzazione” dell’Ucraina: annettersi quel 20 per cento di territori occupati e fare del resto un paese vassallo. Il tema della sicurezza successiva alla guerra è centrale, e così si spiegano le azioni dei volenterosi, quelle dell’Unione europea e l’accelerazione imposta dagli Stati Uniti. Serve un cessate il fuoco che fissi uno status quo di equilibrio, sostenendo e tutelando l’Ucraina. Siccome è chiaro che Kiev non potrà entrare nella Nato, ci dovrà essere il suo ingresso nell’Unione europea». Lo ha detto a Coffee Break, su La7, il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva.
Borghi ha continuato: «In tutto questo l’Italia è marginale. Meloni dovrebbe essere conseguente con quello che ha affermato negli ultimi giorni, ma non scioglierà questo nodo perché la sua maggioranza è spaccata sull’Ucraina. Il governo continuerà a traccheggiare e a giocare a rimpiattino. E invece di dileggiare i leader europei che sono andati a Kiev, bisogna ringraziarli perché erano lì anche per la nostra sicurezza».
