Borghi (Iv): manifestazione di Milano espressione di soggettività riformista

di Agenzia Nova
29 Maggio 2025 10:47 Aggiornato: 29 Maggio 2025 14:48

«Dobbiamo smitizzare l’idea per la quale se i partiti manifestano la loro soggettività questo costituisca una rottura. Quando su Gaza altri partiti hanno presentato la loro proposta, definendola, con scelta rispettabile, inemendabile, abbiamo ritenuto di dover organizzare un nostro momento di espressione, in cui mettere il nostro valore aggiunto, con la manifestazione di Milano del 6 giugno. L’intento non è di agire in una dimensione alternativa ma complementare». Lo ha detto a Specchio dei Tempi su Rainews24 il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia viva. «Nella prima Repubblica, nessuno menava scandalo quando su temi complessi emergevano profonde diversità.

Bettino Craxi – ha ricordato Borghi – sulla vicenda dell’Achille Lauro nel 1985 raccolse gli applausi del Partito comunista e le contestazioni dei Repubblicani, che minacciarono la crisi di governo. Per cui non buttiamo temi così complessi e storici nella fornace della politique politicienne provincializzando il dibattito. Venendo all’oggi, noi crediamo che debba essere raccolto il messaggio arrivato dalle urne anche in queste recenti elezioni amministrative, che hanno sugellato un paradigma: quando il centrosinistra diventa uno spazio in cui ciascuna sensibilità può esprimersi e vengono meno i veti, questa proposta politica viene premiata».

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