Boom di esportazioni di auto cinesi a Km 0

di Redazione ETI/Alex Wu
30 Giugno 2025 10:28 Aggiornato: 30 Giugno 2025 10:28

La Cina sta esportando auto nuove come usate per gestire l’eccesso di produzione nel settore automobilistico (a causa della bassissima domanda interna e dal duro colpo assestato dai dazi all’economia cinese) sollevando nuove preoccupazioni di dumping. Secondo gli organi di propaganda cinesi e i giornali internazionali, un gran numero di auto a “chilometri zero” viene registrato come venduto, immatricolato e poi commercializzato a prezzi bassi tramite rivenditori di auto usate, sia in Cina che all’estero. Questo per smaltire rapidamente i veicoli che altrimenti resterebbero invenduti, recuperare fondi e creare l’illusione di un mercato florido.

Questo escamotage riflette la feroce competizione interna in Cina, caratterizzata da una grande sovracapacità produttiva e domanda interna debole. A maggio, Byd ha tagliato i prezzi sui veicoli fino al 34% su 22 modelli, e lo stesso hanno fatto altri produttori cinesi. Ma i sussidi governativi hanno creato un circolo vizioso al ribasso, spingendo le aziende a ricorrere ai veicoli a chilometri zero per mantenere le quote di mercato. Inoltre, una ventina di province cinesi, nonostante siano pensantemente indebitate, incentivano l’esportazione dell’usato con rimborsi fiscali e investimenti, spinte dalla pressione di raggiungere gli obiettivi di crescita imposti a Pechino dal Partito.

Il Partito comunista cinese esporta auto usate dal 2019; nel 2023 ne sono state esportate 275 mila, di cui oltre il 60% a chilometri zero, secondo gli organi di propaganda del regime (quindi i numeri potrebbero essere più alti). Nel 2024, secondo l’Associazione dei Concessionari Automobilistici, la Cina ha esportato 436 mila veicoli usati (auto elettriche comprese) di cui il 90% si stima fossero a chilometri zero.
I concessionari cinesi vendono queste auto come usate per beneficiare di rimborsi fiscali sulle esportazioni e aggirare i costi fiscali interni. La stagnazione economica e la debole domanda interna spingono i produttori, soprattutto di veicoli elettrici, a intensificare le esportazioni verso Europa, Sud-Est asiatico e America Latina. Gli Stati Uniti hanno imposto dazi del 100% sull’elettrico cinese, mentre l’Unione Europea li ha aumentati al 45%. Ma le auto usate a chilometri zero sono una “scappatoia” da questi dazi.

A febbraio 2024, il ministero del Commercio cinese ha liberalizzato ulteriormente le esportazioni di auto usate, favorendo un boom di esportazioni verso Russia, Asia Centrale e Medio Oriente. Paesi come Russia e Giordania stanno introducendo divieti di importazione di auto usate a chilometri zero di marchi cinesi come Geely, Chery e Changan.

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