Bayrou sbaglia mossa e scatena una crisi di governo in Francia

di Redazione ETI/Reuters
27 Agosto 2025 9:54 Aggiornato: 27 Agosto 2025 20:45

Nuova crisi in Francia: la scommessa del primo ministro François Bayrou di ottenere sostegno per il suo impopolare piano di riduzione del debito, si è rivelata perdente, e i mercati francesi hanno subito un crollo. L’indice Cac40 delle blue chip francesi è sceso dell’1,5 per cento martedì, dopo un calo dell’1,6 per cento alla fine di lunedì. I colossi bancari Bnp Paribas e Société Générale hanno entrambi perso più del 6 per cento. I rendimenti dei titoli di Stato francesi a 10 anni sono saliti brevemente al 3,53 per cento, il livello più alto da marzo, per poi stabilizzarsi al 3,5 per cento.

Bayrou aveva scosso l’establishment politico dal torpore estivo lunedì, con la mossa a sorpresa di chiedere un voto di fiducia l’8 settembre sul suo programma di tagli al debito. La proposta è stata respinta con decisione dai partiti di opposizione, che hanno dichiarato di voler cogliere l’occasione per porre fine anticipatamente al mandato del suo governo (che è di minoranza).
Bayrou ha successivamente replicato che i parlamentari devono ora scegliere tra «caos» e «responsabilità», esortando i francesi a fare pressione sui parlamentari stessi, affinché optino per una decisione saggia in vista dell’8 settembre.

Se Bayrou dovesse cadere, il presidente della repubblica Macron potrebbe sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni – una soluzione che ha già escluso in passato – o nominare un nuovo governo. Ma nessuna delle due alternative appare in grado di risolvere i problemi di bilancio e di stallo politico della Francia.
Secondo gli analisti di Capital Economics: «La decisione del primo ministro francese di chiedere un voto di fiducia è destinata con ogni probabilità a innescare la sua sostituzione […] o (meno verosimilmente) nuove elezioni. In ogni caso, il deficit di bilancio della Francia rimarrà ben al di sopra del livello necessario per stabilizzare il rapporto debito-Pil».

Il ministro dell’Interno Bruno Retailleau, leader dei Repubblicani (partito di centro-destra), sostiene che sarebbe «irresponsabile» e «contrario agli interessi della Francia» votare per far cadere il governo. Ma altri non sono d’accordo: il partito conservatore Rassemblement National di Marine Le Pen, chiede a Macron  elezioni anticipate. I socialisti, il cui voto sarà decisivo, hanno anch’essi annunciato tramite il capogruppo socialista Boris Vallaud, che voteranno contro Bayrou. Il voto di fiducia si terrà due giorni prima delle proteste convocate da vari gruppi social e appoggiate da partiti di sinistra e da alcuni sindacati, che richiamano le agitazioni dei Gilet gialli scoppiate nel 2018 per l’aumento dei prezzi del carburante e del costo della vita.

«A meno che François Bayrou non venga confermato in carica (ipotesi che oggi appare improbabile) entreremo in una nuova fase di destabilizzazione» ha commentato a Reuters il sondaggista Jean-Daniel Levy.

Una fonte vicina a Bayrou ha riferito che il suo governo è aperto a negoziati sui dettagli delle proposte di bilancio, pur insistendo sulla necessità di una stretta finanziaria. Bayrou martedì ha anche annunciato di voler chiedere un contributo speciale ai contribuenti ad alto reddito per contenere il deficit. Secondo alcuni, Bayrou era consapevole che prima o poi sarebbe stata presentata una mozione di sfiducia contro di lui sul bilancio – evento facile da prevedere, data l’impopolarità della sua linea politica – e avrebbe quindi deciso di giocare d’anticipo sull’opposizione. Ma con scarso successo, a quanto pare.

 


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