Le banche europee hanno superato con successo lo stress test del 2025, dimostrando una solida capacità di resistenza anche in scenari estremi, come una recessione con calo del Pil fino al sei per cento e disoccupazione in aumento di quasi il sei per cento. Lo afferma il presidente dell’Autorità bancaria europea (Eba), José Manuel Campa, in un’intervista al Sole 24 Ore. «Lo stress test dimostra che le banche europee sono resilienti e in grado di fornire credito all’economia in uno scenario molto avverso e difficile» sottolinea Campa, definendo il risultato «rassicurante». I test, condotti su 64 istituti che rappresentano il 75 per cento degli attivi bancari dell’Ue, evidenziano un miglioramento rispetto alla grande crisi finanziaria della fine della prima decade degli anni Duemila: «Sono più capitalizzate e più prudenti. E questo è positivo». Campa elogia in particolare la solidità delle banche italiane e ribadisce la necessità di mantenere alta l’attenzione: «Le banche europee sono ora in un’ottima posizione, sono ben capitalizzate, hanno un buon livello di accantonamenti e sono redditizie. Sono in grado di generare profitti, assorbire le perdite e superare gli shock».
Ma i rischi emergenti non mancano. Secondo Campa, lo scenario geopolitico globale, con guerre commerciali e frammentazione degli investimenti, richiede vigilanza. «Le banche devono prestare attenzione alla concretizzazione dei rischi geopolitici, ad esempio quando viene loro chiesto di disinvestire da un Paese, come è successo per la Russia dopo la guerra in Ucraina», avverte. Tra le minacce in crescita figurano anche la cybersicurezza, gli attacchi informatici, lo shadow banking, i sistemi di pagamento e i money token. «In futuro potrebbero verificarsi altri eventi di cui preoccuparsi», spiega Campa, ricordando che «le autorità di vigilanza e le banche non devono abbassare la guardia». Per affrontare queste sfide, Campa invita il settore bancario a puntare sulla tecnologia e sulla diversificazione all’interno del mercato europeo.