Un memorandum reso pubblico pochi giorni fa dalla Cia, rivela che George Joannides, un agente Cia sotto copertura specializzato in guerra psicologica, utilizzava lo pseudonimo Howard Gebler mentre gestiva un gruppo di esuli cubani in opposizione al dittatore Fidel Castro, e questo gruppo, noto come Direttorio studentesco cubano, ha avuto contatti con Lee Harvey Oswald nel 1963, smentendo le ripetute negazioni della Cia sul coinvolgimento di Joannides negli eventi che precedettero l’assassinio del presidente John F. Kennedy (di cui ufficialmente Oswald rimane tutt’oggi l’unico colpevole).
Per anni, la Cia ha infatti negato ogni legame con il Direttorio studentesco cubano, un’organizzazione anticomunista che nel 1963 si era scontrata pubblicamente con Oswald e che contribuì a diffonderne le sue simpatie filocastriste dopo l’assassino di John Kennedy. Ma il memorandum, datato 17 gennaio 1963, attesta invece che a Joannides fu fornita un’identità fittizia e che la stazione Cia di Miami, nota come Jm/Wave, richiese documenti falsi per Joannides, inclusa una patente di guida falsa.
Ex membri del Direttorio studentesco cubano hanno testimoniato negli anni Settanta che il loro contatto nella Cia nel 1963 era conosciuto solo come “Howard”. Per decenni, il principale servizio segreto americano ha negato di sapere chi fosse questo “Howard” o che un suo agente fosse stato incaricato di gestire gli studenti anticastristi.
Ma anche altri documenti del personale Cia, riassunti nella testimonianza scritta dall’ex investigatore parlamentare Dan Hardway, indicano che Joannides fosse l’agente responsabile del Direttorio studentesco cubano quale supervisore di «tutti gli aspetti delle azioni politiche e della guerra psicologica», controllando un budget di circa 25 mila dollari al mese di fondi segreti per le attività di propaganda relative a questo gruppo.
«Nel 1978 non condussi ricerche su Joannides o sulle sue attività nel 1963, perché, durante il mio lavoro per l’Hsca nel 1977-1978, non fui informato del suo coinvolgimento in alcun aspetto del caso Kennedy e non avevo motivi per sospettarlo» ha dichiarato al Parlamento americano Hardway, che lavorava come investigatore per la Commissione della Camera sugli assassini, concentrandosi sui possibili collegamenti tra la Cia, Oswald e le organizzazioni anticastriste. Nella sua testimonianza, Hardway ha citato una dichiarazione giurata di Robert Blakey, capo consulente legale dell’Hsca, secondo cui Joannides ostacolò attivamente il lavoro della Commissione, trattenendo documenti e limitando l’accesso degli investigatori a fascicoli cruciali relativi alle operazioni anticastriste e alle attività di Oswald: «Joannides mi mentì su chi fosse e su cosa sapesse del Direttorio studentesco cubano e del suo ruolo in esso. La Cia mi mentì sul fatto di sapere chi fosse Joannides, su cosa sapesse del Direttorio studentesco cubano e sul suo ruolo in esso. Anche questo deve far parte della documentazione», si legge nella dichiarazione di Blakey.
Un ulteriore memorandum, datato 20 marzo 1981 e reso pubblico il 30 giugno 2025, rivela che Joannides ricevette la medaglia per la carriera nella Cia, in riconoscimento di oltre 28 anni di servizio e per le sue prestazioni in vari ruoli di operazioni segrete, incluso il lavoro con gruppi di esuli a Miami. Il documento nota anche che Joannides ottenne una valutazione “eccezionale” per un incarico speciale in cui assistette il coordinatore della Cia nei rapporti con l’Hsca, omettendo però di menzionare che, in quel periodo, non rivelò il suo precedente coinvolgimento con il Direttorio studentesco cubano sotto lo pseudonimo “Howard”, un fatto che in seguito attirò le critiche degli investigatori al servizio del Parlamento degli Stati Uniti.
Tutte queste rivelazioni giungono mentre il Parlamento americano rinnova l’esame della gestione da parte della Cia dei documenti relativi all’assassinio di John Kennedy. Alcune settimane prima della pubblicazione del nuovo memorandum, la task force della Commissione di vigilanza della Camera sulla declassificazione dei segreti federali ha tenuto un’udienza intitolata “I fascicoli JFK: Valutazione di oltre 60 anni di ostruzionismo, depistaggio e inganni da parte del governo federale”. Durante l’udienza davanti ai parlamentari, il giudice John Tunheim, ex presidente del Consiglio per la revisione dei documenti sull’assassinio, ha così testimoniato riguardo ai fascicoli di Joannides: «Siamo stati tutti volutamente ingannati dalla Cia sulla natura dei fascicoli di Joannides, che sono ancora lì. E io credo che possano e debbano essere resi pubblici».
Il deputato Anna Paulina Luna, presidente della task force della Commissione di vigilanza, ha commentato via social la recente pubblicazione dei memorandum della Cia, definendo i documenti come la rivelazione di un «segreto lungo decenni» e ringraziando «il direttore della Cia John Ratcliffe per la trasparenza; senza di lui questo non sarebbe stato possibile» e Donald Trump, per aver reso pubblico tutto quello che era legalmente possibile sull’assassinio di JFK.
The Epoch Times Usa è in attesa di commenti da parte della Cia rispetto ai documenti appena pubblicati e alle attività di Joannides.