Amazon ha deciso di chiudere il suo laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale a Shanghai, operativo da sette anni. Il centro, inaugurato durante la Conferenza mondiale sull’intelligenza artificiale del 2018, rappresentava il principale investimento di Amazon nella ricerca sull’Ia all’estero. La notizia della chiusura arriva a pochi giorni dall’edizione di quest’anno della stessa conferenza in programma a Shanghai. Ad annunciare la decisione è stato Wang Minjie, scienziato capo del laboratorio: con un messaggio su WeChat, ha spiegato che la chiusura è dovuta a «riorganizzazioni strategiche legate alle tensioni tra Stati Uniti e Cina».
Amazon ha confermato la chiusura dopo l’annuncio di Wang, senza collegarla esplicitamente al contesto geopolitico, ma attribuendola a una revisione strategica interna: «Dopo un’attenta analisi della nostra organizzazione, delle priorità e degli obiettivi futuri, abbiamo preso la difficile decisione di eliminare alcune posizioni in determinati team di Aws», ha dichiarato il portavoce Brad Glasser in una nota. Amazon Web Services, la divisione di cloud computing dell’azienda, offre numerosi strumenti per l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, e resta la divisione più redditizia di Amazon. Tuttavia, nell’ultima trimestrale di maggio, i ricavi hanno deluso le aspettative per il terzo trimestre consecutivo, crescendo del 17% rispetto all’anno precedente, a 29,3 miliardi di dollari, ma rallentando rispetto al +18,9% del trimestre precedente, il tasso più basso da oltre un anno.
Negli ultimi anni Amazon ha progressivamente ridotto la sua presenza in Cina: nel 2022 ha interrotto la vendita di e-book e Kindle, mentre nel 2019 aveva chiuso il portale di e-commerce locale. Questo ritiro si inserisce in una tendenza generale che vede altre grandi aziende della Silicon Valley ridimensionare le proprie operazioni in Cina, considerata la crescente rivalità tra Stati Uniti e Cina.
A marzo Ibm ha completato la chiusura della sua divisione di ricerca e sviluppo in Cina, annunciata nell’agosto 2024, trasferendo le operazioni in India e licenziando circa mille dipendenti in diverse città cinesi. Ad aprile Wicresoft, la joint venture di Microsoft a Shanghai, ha cessato le attività, motivando la decisione con «cambiamenti nel contesto geopolitico e nell’ambiente commerciale internazionale».