“Alleanza senza limiti” per invadere Taiwan

di Giovanni Donato/Olivia Li
1 Ottobre 2025 15:11 Aggiornato: 1 Ottobre 2025 15:11

La Russia stia fornendo al regime cinese attrezzature, tecnologie e addestramento in grado di potenziare le capacità cinesi di condurre operazioni aviotrasportate. Tutte competenze utili a attaccare e invadere Taiwan. A dirlo sono documenti russi trapelati, a Associated Press analizzati da un autorevole istituto di difesa londinese.

L’analisi condotta dal Royal United Services Institute si basa su circa 800 pagine di contratti, elenchi di equipaggiamenti e corrispondenza ottenuti dal gruppo di hacker attivisti Black Moon. Gli analisti hanno verificato l’autenticità di alcuni dei file, ma alcuni potrebbero essere stati modificati o parziali. I documenti, datati tra il 2023 e la fine del 2024, descrivono i piani per il trasferimento di un set completo di armamenti e sistemi destinati a equipaggiare un battaglione aviotrasportato, oltre a sistemi di paracadute specializzati e un programma di addestramento per operatori e tecnici, da svolgersi in Russia e in Cina.

Tra gli armamenti elencati figurano 37 veicoli d’assalto anfibi leggeri Bmd-4m, 11 cannoni anticarro anfibi leggeri Sprut-Sdm1, 11 mezzi corazzati per il trasporto di truppe aviotrasportate Btr-Mdm e diverse piattaforme di comando e osservazione. I veicoli sono dotati di sistemi di comunicazione cinesi e adattati per utilizzare munizioni cinesi, oltre alla creazione di un centro di manutenzione tecnica in Cina, completo di documentazione per la produzione locale e l’ammodernamento. I documenti menzionano anche sistemi di paracadute ad alta quota, noti come Dalnolyot, progettati per trasportare carichi fino a circa 190 chili da altitudini elevate, consentendo lunghe distanze di planata. Tutti armamenti e equipaggiamenti che permettono permettere l’incursione di forze speciali. Sempre secondo i documenti trapelati, a Mosca si sono tenuti incontri in cui interlocutori cinesi hanno richiesto test sui sistemi di paracadute a temperature molto basse e lanci da un’altezza di circa 8 mila metri.

Secondo gli analisti, le capacità di sbarco aviotrasportato dell’esercito cinese sono ancora scarse e l’assistenza dell’alleato russo potrebbe accelerarle di 10-15 anni.
Inoltre, istruttori russi sarebbero incaricati di addestrare paracadutisti cinesi ed equipaggi tecnici, sia in Russia che in Cina. Nonostante il fallimento del Cremlino nell’incursione dei paracadutisti russi dell’aeroporto ucraino di Hostomel nel 2022, gli analisti ritengono che la Cina intenda trarre insegnamenti dall’esperienza di combattimento di Mosca; d’altronde un’esperienza – seppure fallimentare – è sempre meglio di niente, considerato che le forze armate cinesi, al di là delle parate in piazza Tienanmen, non hanno mai combattuto.

Tutto questo interesse per la necessità del Partito comunista cinese di insegnare ai propri soldati in che modo fare un’incursione aviotrasportata, deriva dal fatto che il regime cinese manifesta da diversi anni l’intenzione di invadere l’isola di Tawan.

La dittatura comunista al potere in Cina continentale, considera la Repubblica di Cina (questo è il nome ufficiale di Taiwan) parte del proprio territorio e non ha mai fatto mistero di essere disposta a ricorrere anche alla forza per annetterla. E questo potrebbe accadere entro il 2027, secondo Washington. E d’altra parte, il dittatore cinese Xi Jinping risulta che abbia ordinato all’esercito di prepararsi a prendere Taiwan entro il 2027. E sebbene i documenti trapelati non menzionino esplicitamente Taiwan, anche secondo l’analisi del Royal United Services Institute la cosa più probabile è che le attività descritte riguardino l’invasione dell’isola “ribelle”.

Secondo gli analisti, inoltre, i documenti sottolineano che anche il Cremlino trarrebbe benefici da una guerra a Taiwan la vendita di armamenti porterebbe “soldi freschi” al un’economia russa prossima al collasso, a causa della (fallimentare) invasione dell’Ucraina. Non solo: un rafforzamento dei legami militari-industriali tra Cina e Russia potrebbe riequilibrare i rapporti di potere tra i due regimi “alleati senza limiti” (ora troppo sbilanciati a favore del Pcc) accrescendo il potere contrattuale di Mosca su Pechino, attualmente ai minimi storici.

 


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