Nel corso della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina del 10 luglio 2025 a Roma, i capi di Stato e di governo hanno annunciato impegni finanziari per oltre 10 miliardi di euro destinati alla rinascita del Paese devastato dalla guerra. Lo ha dichiarato giovedì il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha aperto l’evento insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Dobbiamo essere orgogliosi del risultato raggiunto oggi, insieme: nazioni, organizzazioni internazionali, istituzioni finanziarie, enti locali, il settore privato e la società civile» ha affermato la Meloni nel suo discorso di apertura, «in questa sede, abbiamo assunto impegni che superano i 10 miliardi di euro».
Il capo del governo italiano ha anche sottolineato che la Russia non dovrà in alcun modo trarre beneficio dagli sforzi di ricostruzione: «Occorrerà distinguere tra chi ha fatto tutto il possibile per fermare questa barbarie e chi non l’ha fatto. Per questo motivo, vogliamo collaborare con l’Ucraina per evitare che la ricostruzione avvantaggi entità che hanno finanziato la macchina bellica russa, come indicato anche nella dichiarazione dei ministri delle Finanze del G7».
Quella di Roma è stata la quarta edizione della conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, dall’invasione russa avvenuta nel 2022, dopo gli incontri di Lugano nel 2022, Londra nel 2023 e Berlino nel 2024. Secondo stime ufficiali, la ricostruzione dell’Ucraina richiederà 524 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, un importo pari a 2,8 volte il Pil nominale stimato dell’Ucraina per il 2024. La Commissione Europea ha annunciato un sostegno di 2 miliardi 300 milioni di euro nell’ambito di un piano che, secondo Ursula von der Leyen, dovrebbe mobilitare fino a 10 miliardi di euro di investimenti in Ucraina.
L’11 luglio, poi, i leader della “Coalizione dei volenterosi”, composta dai 31 Paesi che sostengono l’Ucraina contro la Russia, si sono riuniti virtualmente. All’incontro hanno partecipato il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer collegati dal Regno Unito, dove Macron era in visita di Stato. La coalizione ha annunciato l’apertura di una nuova sede permanente a Parigi e la creazione di una futura cellula di coordinamento a Kiev. Il quartier generale operativo multinazionale, guidato da Regno Unito e Francia, supervisionerà tutte le operazioni tattiche e strategiche.
In un comunicato, il governo britannico ha reso noto che, per la prima volta, rappresentanti degli Stati Uniti, tra cui l’inviato speciale del presidente, il generale Keith Kellogg, e i senatori americani Lindsey Graham e Richard Blumenthal, hanno preso parte alla riunione. La forza multinazionale avrà il compito di fornire supporto logistico, addestramento militare, armamenti e consulenza per rafforzare le forze armate ucraine, oltre a garantire la sicurezza dei cieli e del Mar Nero.
Non può non colpire come questa imponente mobilitazione internazionale arrivi dopo ben tre anni e mezzo di guerra. Da una parte, in un momento di escalation del conflitto; dall’altra, in un momento in cui è ormai diventato indiscutibile il fatto che il Cremlino non abbia la benché minima intenzione di arrivare a una composizione pacifica del conflitto che cha iniziato. Un fatto divenuto chiaro dopo che l’amministrazione Trump, da quando si è insediata sei mesi fa, ha tentato di tutto pur di fermare questa guerra nel cuore dell’Europa. E non può non far riflettere che a Roma si sia appena tenuta quella che è già la quarta conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, proprio mentre tutto fa immaginare che questa assurda guerra durerà, purtroppo, ancora molto a lungo.