A Ginevra si “aggiusta” il piano di pace di Trump, Giorgia Meloni: Putin non vuole la pace

24 Novembre 2025 11:10 Aggiornato: 24 Novembre 2025 12:08

Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno concordato una versione “aggiornata e perfezionata” del quadro negoziale per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina, dopo che il piano in 28 punti era stato aspramente accusato di essere troppo favorevole a Mosca. Secondo un comunicato diffuso dalla Casa Bianca ieri, 23 novembre, al termine dei colloqui svoltisi a Ginevra, la nuova bozza punta a rafforzare le garanzie di sicurezza a tutela dell’Ucraina contro futuri attacchi russi.​ Nel nuovo piano si sottolinea che «qualsiasi futuro accordo dovrà salvaguardare integralmente la sovranità dell’Ucraina».
Entrambe le delegazioni hanno definito l’incontro di Ginevra «altamente produttivo», valutazione condivisa dal ministro degli Esteri americano Marco Rubio: «A titolo personale ritengo che sia stato probabilmente l’incontro più proficuo e significativo dell’intero processo, da quando ci siamo noi».

Mentre i funzionari dell’amministrazione Trump erano riuniti a Ginevra con le delegazioni europee e ucraine, il presidente americano ha attaccato Kiev in un messaggio sui social accusando il governo ucraino di non aver mostrato alcuna riconoscenza per gli sforzi americani e criticando i Paesi europei che continuano a importare petrolio dalla Russia.​ Meno di tre ore dopo, Zelensky ha diffuso su X un messaggio in cui ringraziava espressamente Washington, dicendo: «La leadership degli Stati Uniti è fondamentale, siamo grati per tutto ciò che l’America e il presidente Trump stanno facendo per la sicurezza, e continuiamo a lavorare nel modo più costruttivo possibile». In un successivo post, Zelensky ha poi aggiunto che l’Ucraina è «grata agli Stati Uniti, a ogni cittadino americano e personalmente al presidente Trump per l’assistenza che, a partire dai sistemi Javelin, continua a salvare vite ucraine».​

Zelensky ha poi salutato positivamente l’incontro di Ginevra, affermando: «È positivo che la diplomazia sia stata rilanciata e che il dialogo possa essere costruttivo» e che le delegazioni ucraine, americane e quelle degli alleati europei sono in stretto contatto, con l’auspicio di risultati concreti.

Venendo alle reazioni delle altre nazioni, il primo ministro polacco Donald Tusk ha scritto che Polonia, Europa, Canada e Giappone sono pronti a lavorare sul piano di pace in 28 punti, chiedendo però di sapere con certezza chi ne sia l’autore e dove sia stato redatto. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che oggi parlerà al telefono con Putin per discutere del piano e per chiedere la ripresa dell’accordo per il passaggio sicuro dei cereali nel Mar Nero.

La Turchia, membro della Nato, mantiene buoni rapporti sia con l’Ucraina sia con la Russia durante la guerra, fornendo assistenza militare a Kiev ma senza aderire alle sanzioni occidentali contro Mosca, e ha ospitato tre cicli di negoziati di pace. Durante una conferenza stampa al vertice G20 in Sudafrica il 23 novembre, Erdogan ha indicato che l’accordo sul grano del Mar Nero del 2022, negoziato tra Turchia e Onu, potrebbe essere un esempio per aprire la strada a una pace negoziata dicendo: «Siamo riusciti a ottenere risultati fino a un certo punto, poi non è proseguito. Domani, durante i colloqui, chiederò nuovamente a Putin di riprendere questo processo».

Commentando la nuova versione aggiornata del piano, Giorgia Meloni ha confermato la disponibilità di Donald Trump a modificare la sua proposta iniziale, definendola comunque seria, e ha sottolineato che l’Europa, l’Ucraina e gli Stati Uniti sono tutti impegnati per arrivare a un risultato, mentre Vladimir Putin continua a dare prova di non avere una reale volontà di chiudere la guerra.

I negoziati di Ginevra sono ancora in corso. Marco Rubio si è detto «fiducioso» che possano terminare positivamente entro giovedì 27.


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