Il decreto Sicurezza «non assicura affatto maggiore sicurezza in Italia, cioè la prevenzione e il contrasto dei reati, il rispetto delle regole, la certezza della pena, la difesa dei cittadini e la protezione delle vittime dei reati. Questo Testo non prevede alcuna risorsa per rafforzare gli organici delle forze dell’ordine e della magistratura, contiene prevalentemente una miope pioggia di nuovi reati. Al vertice di tutti i diritti c’è la libertà, invece il governo con il decreto Sicurezza restringe gli spazi di dissenso espressione del disagio e dell’emarginazione sociale. Governo e maggioranza dovrebbero ascoltare le parole di allarme pronunciate dalle Camere Penali, che hanno espresso fortissime critiche in tal senso».
Lo ha detto il deputato M5s Federico Cafiero De Raho, vicepresidente della commissione Giustizia, nella discussione generale sul decreto Sicurezza. «I bambini appena nati – ha aggiunto – non possono andare in carcere insieme alle madri, è una questione di civiltà. È inquietante e irricevibile che si prevedano anni di carcere per il blocco stradale e ferroviario pacifico, è la repressione della protesta dei lavoratori licenziati o privati dei loro diritti. Così come è inammissibile punire con un reato la resistenza passiva in carcere, cioè il comportamento di chi resta immobile, senza alcuna azione violenta. Le rivolte violente vanno punite, ma chi protesta in modo pacifico e passivo no, è molto grave che il governo non lo capisca. È di una gravità assoluta l’articolo 31, secondo il quale il governo di turno potrà autorizzare i Servizi segreti a costituire, promuovere e dirigere un’associazione terroristica. È una norma pericolosissima che sovverte i principi della nostra democrazia. Abbiamo dimenticato le stragi in cui sono stati coinvolti pezzi deviati dei servizi?».