«Desidero innanzitutto ringraziare la relatrice, onorevole Martina Semenzato, per il lavoro svolto, e tutti i colleghi e le colleghe intervenuti in questo dibattito. A nome del governo, confermo il pieno sostegno a questa iniziativa, nella consapevolezza che il tema affrontato tocca una delle fragilità più profonde della nostra società. Ringrazio anche il ministro Roccella, che ha sempre dimostrato grande sensibilità e impegno su queste tematiche». Lo ha detto Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, intervenendo in Aula a Montecitorio nel corso della discussione generale della proposta di legge per istituire il 16 maggio la «Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone (body shaming)».
«Parliamo di body shaming, una forma di violenza psicologica subdola, che colpisce in modo trasversale: donne, uomini, giovani e adulti. Nessuno è davvero al riparo. Ma sono i giovani i più vulnerabili, esposti quotidianamente a messaggi tossici che minano la percezione di sé e la fiducia nel proprio corpo. Gli effetti – ha proseguito – possono essere drammatici: disturbi del comportamento alimentare, ansia, depressione, isolamento sociale, fino ad arrivare a comportamenti autolesivi e suicidari. Questi non sono solo dati, sono vite spezzate, sono famiglie distrutte».
Secondo Siracusano «dobbiamo riconoscere l’impatto devastante dei social media, che spesso diventano veicolo di giudizi, insulti e pressioni estetiche irrealistiche. È un fenomeno che cresce nell’ombra, ma che ha bisogno di risposte scientifiche, sistemiche e culturali. In questa direzione, accogliamo con favore la proposta di legge dell’onorevole Marrocco per rafforzare la presenza dello psicologo nelle scuole. È una misura urgente e necessaria. Dobbiamo abbattere i tabù che ancora ostacolano il ricorso alla psicoterapia, restituendo valore alla cura della salute mentale, al pari di quella fisica. Anche lo sport – ha proseguito – può essere un alleato formidabile. Promuovere le discipline di autodifesa nelle scuole significa offrire ai nostri ragazzi strumenti per conoscere il proprio corpo, rafforzare l’autostima, imparare il rispetto per sé stessi e per gli altri. Questo è un tema che riguarda tutti: istituzioni, scuola, famiglie, media. E richiede l’impegno comune di un Paese che vuole proteggere i più fragili e garantire a ciascuno il diritto di sentirsi bene nel proprio corpo e nella propria identità», ha concluso Siracusano.