Italia e Stati Uniti hanno firmato un memorandum per ottimizzare le operazioni di recupero dei militari americani dispersi durante la Seconda Guerra Mondiale e mai ritrovati.
Il conflitto vide intensi combattimenti lungo la penisola italiana tra il 1943 e il 1945, a seguito dell’invasione alleata della Sicilia e della successiva campagna per liberare l’Italia dal nazi-fascismo.
L’accordo, siglato tra il ministero della Cultura italiano e l’agenzia americana per la ricerca dei militari dispersi, mira a potenziare le operazioni di recupero attraverso misure che garantiscano la protezione dei siti archeologici coinvolti in alcune delle ricerche. «Grazie a questo strumento di diplomazia, si coniuga il diritto alla ricerca e alla memoria dei caduti di guerra con la tutela del patrimonio archeologico, responsabilità del Ministero della Cultura», ha dichiarato il ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Ha aggiunto inoltre che l’intesa rappresenta un ulteriore passo nella «collaborazione con l’Agenzia statunitense per i prigionieri di guerra e i dispersi in azione, in omaggio a chi ha sacrificato la vita per contribuire alla nostra libertà».
Secondo il sito ufficiale dell’agenzia statunitense per il recupero dei dispersi, circa 72 mila americani risultano ancora non identificati dalla Seconda Guerra Mondiale. Dal rilancio delle operazioni di recupero negli anni ’70, i resti di quasi mille americani morti in guerra sono stati identificati e restituiti alle famiglie, ha precisato l’agenzia.