Microsoft fornisce tecnologia all’esercito israeliano, preoccupazione per i civili di Gaza

di redazione eti/Andrew Thornebrooke
20 Maggio 2025 18:29 Aggiornato: 20 Maggio 2025 18:29

Microsoft ha confermato la vendita di avanzate tecnologie di intelligenza artificiale e cloud computing all’esercito israeliano. Sul proprio sito, l’azienda ha dichiarato di aver fornito i servizi al ministero della Difesa di Israele nelle settimane successive agli attacchi terroristici del 7 ottobre 2023, definendoli un «supporto di emergenza limitato» e finalizzato al salvataggio degli ostaggi.

I servizi includono software, consulenze professionali, soluzioni di intelligenza artificiale Azure e spazio di archiviazione cloud, impiegati in settori come la sicurezza informatica e la traduzione linguistica. Questa collaborazione si inserisce in un contesto più ampio, in cui grandi aziende tecnologiche statunitensi stanno intensificando i contratti con forze armate di tutto il mondo. Oltre a Microsoft, l’esercito israeliano si avvale di servizi cloud e di intelligenza artificiale forniti da Amazon, Google, Palantir e altre realtà minori.

Questa sinergia sta suscitando allarme tra le organizzazioni per i diritti umani, preoccupate che le tecnologie che sfruttano l’intelligenza artificiale possano contribuire a colpire i civili nel conflitto. In particolare, il gruppo filopalestinese No Azure for Apartheid, composto da dipendenti attuali ed ex  di Microsoft, ha accusato l’azienda di favorire il targeting di civili a Gaza e di essere complice di quello che definisce un genocidio.

In risposta, Microsoft ha avviato una revisione interna e commissionato a una società esterna un’indagine per verificare se i propri strumenti siano effettivamente stati utilizzati contro civili a Gaza. Sebbene l’indagine completa non sia stata resa pubblica, l’azienda ha dichiarato che non sono emerse prove di un coinvolgimento delle tecnologie Azure e di intelligenza artificiale ai danni dei civili nel conflitto. «Sulla base di queste analisi, che includono interviste a decine di dipendenti ed esami di documenti, non è stata trovata alcuna prova che le tecnologie di Microsoft siano state usate per colpire o danneggiare persone a Gaza».

Pur non avendo accesso ai dettagli operativi dell’esercito israeliano, Microsoft ha sottolineato che quest’ultimo è obbligato a rispettare le “Regole di utilizzo” e il “Codice di condotta” per l’intelligenza artificiale, che vietano l’impiego dei prodotti per causare danni in violazione della legge, e ha ribadito di non aver rilevato violazioni di questi termini da parte dell’esercito israeliano.

«L’impegno per i diritti umani orienta le nostre scelte in contesti complessi e l’uso delle nostre tecnologie. Condividiamo la profonda preoccupazione per la perdita di vite civili in Israele e a Gaza, e sosteniamo iniziative umanitarie in entrambe le aree», ha concluso Microsoft.

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