Giorgia Meloni, parlando dopo l’incontro con il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha detto che la spinta dell’Unione Europea verso l’elettrificazione, in particolare nel settore automobilistico, rischia di distruggere l’industria europea. Più in generale, considerato come le rigide politiche “ambientali” stiano mettendo in serio pericolo il settore manifatturiero del Vecchio Continente, il presidente del Consiglio ha chiesto un approccio più cauto alla transizione ecologica, che non destabilizzi l’economia e quindi anche il tessuto sociale.
«Dico spesso che in un deserto non c’è nulla di verde», così la Meloni ha sintetizzato la sua posizione parlando ai giornalisti, «prima di tutto, dobbiamo combattere la desertificazione dell’industria europea» e i carburanti alternativi come i biocarburanti e l’idrogeno devono svolgere un ruolo centrale nella strategia verde europea.
Il capo del Governo ha criticato l’approccio normativo passato dell’Unione Europea definendolo troppo inflessibile, e dicendo che ha schiacciato diversi settori, a partire dall’industria automobilistica, senza considerare la vulnerabilità strategica costituita dal fatto che l’Europa dipenda da catene di approvvigionamento di veicoli elettrici dominate da nazioni non europee, ragion per cui concentrarsi unicamente sulla transizione elettrica è controproducente, ha poi insistito a sottolineare la Meloni.
Il presidente del Cosiglio ha poi esortato la Commissione Europea ad andare oltre nella revisione degli aspetti chiave del cosiddetto “Green Deal”, inclusi nuovi calcoli delle emissioni che tengano conto dell’intero ciclo di produzione di un veicolo, non solo delle emissioni allo scarico.
Il Parlamento Europeo all’inizio di questo mese ha votato per ammorbidire le regole per le Case automobilistiche europee, il che significa che non dovranno rispettare gli obiettivi di emissioni di Co2 imposti dall’Ue per auto e furgoni, che avrebbero potuto portare a multe fino a 15 miliardi di euro ai costruttori di auto. La Commissione Europea ha proposto di consentire alle case automobilistiche di raggiungere gli obiettivi basandosi sulle loro emissioni medie nel periodo 2025-2027, anziché solo quest’anno. Un piccolo passo, ma direzione giusta, secondo la linea di ragionamento del presidente del Consiglio.
Italia e Germania – le due maggiori economie industriali d’Europa – dovrebbero guidare gli sforzi per ripristinare la competitività, ha poi detto la Meloni, aggiungendo che il settore automobilistico è un’area in cui la cooperazione bilaterale tra queste due nazioni “concorrenti” potrebbe avere un impatto decisivo.