In un caldo pomeriggio della primavera del 1885, mentre il poeta e predicatore Carl Boberg tornava a casa dalla chiesa, un temporale si abbatté sulla città costiera sudorientale di Kronoback, in Svezia. Sebbene sorpreso dalla pioggia improvvisa, quando arrivò a casa la tempesta si era già allontanata. Il suo ufficio si affacciava sulla baia della città, aprì le finestre per far entrare l’odore della pioggia fresca insieme alla brezza leggera. Le campane della chiesa suonavano dolcemente in lontananza e la luce del sole si rifletteva sull’acqua mentre gli uccelli cinguettavano e prendevano il volo.
Boberg era anche membro del Parlamento svedese, ma in quel particolare momento la sua inclinazione a scrivere poesie e a predicare il Vangelo si rivelò più prezioso delle sue capacità diplomatiche. Ispirato dalla sobria grandiosità del momento, fuse la bellezza della natura con la parola di Dio scrivendo la poesia O Store Gud (in svedese Oh grande Dio)
Tradotta in inglese, la poesia O Mighty God divenne la versione iniziale di How Great Thou Art, uno degli inni più popolari al mondo.
UNA POESIA SVEDESE VIAGGIA PER L’EUROPA

Dopo la pubblicazione della poesia su un giornale locale, i lettori furono ispirati dal suo messaggio spirituale e, visto che un numero sempre crescente di abitanti del luogo apprezzava l’opera artistica, le parole vennero infine musicate. Una vecchia melodia popolare fu adattata alle strofe e, pochi anni dopo la prima pubblicazione della poesia nel 1886, i fedeli la cantavano nelle chiese di tutta la Svezia sudorientale.
Il messaggio edificante della canzone, incentrato sulla lode a Dio per la sua grazia amorevole e il suo meraviglioso, infinito potere, si diffuse presto in tutta Europa e fu tradotto in diverse lingue, compresa una versione popolare in tedesco. Quest’ultima, molto richiesta, arrivò persino in Russia per essere tradotta.
Mentre in Europa si cantavano versioni di O Store Gud da anni, la prima traduzione americana si ebbe solo nel 1925 e, grazie al contributo del professor E. Gustav Johnson dell’Illinois, la canzone fu portata nelle chiese americane col titolo di O Mighty God.
Apparso nell’innario ufficiale americano The Covenant Hymnal, Johnson mantenne gran parte della formulazione e della melodia originali, che trasmettevano un’atmosfera tradizionale. La traduzione di Johnson divenne un inno di riferimento per le chiese di tutto il Paese. Ma fu un missionario britannico a diffondere O Mighty God al grande pubblico.
UNA COMMOVENTE REINTERPRETAZIONE

Il missionario cristiano Stuart Hine trascorse gran parte degli anni Trenta con la moglie Mercy in Ucraina, viaggiando attraverso i piccoli villaggi sparsi tra i Carpazi e la Russia, per conto dell’Esercito della Salvezza, un’organizzazione che decenni prima aveva avvicinato Hine al cristianesimo.
Durante i suoi viaggi, Hine teneva dei diari in cui scriveva delle sue nuove conoscenze, non volendo dimenticare i diversi modi coi quali i cristiani in altre parti del mondo praticavano il culto e di come questi differissero dalle tradizioni del suo Paese. Durante uno dei primi viaggi, Hine sentì un gruppo di fedeli cantare la versione tradotta in russo di O Store Gud, e restò talmente commosso da quella esecuzione che gli rimase impressa nella memoria per anni.
Le strofe cominciarono a prendere forma attraverso i suoi scritti e ben presto iniziò a mettere in musica le parole, basandosi sulla partitura originale dell’inno, ma aggiornandola con un’impostazione più contemporanea.
Una delle esperienze più significative Hine la visse durante la visita a un villaggio rurale ucraino, nel quale la maggior parte degli abitanti non sapeva leggere. Tuttavia, una donna del villaggio era riuscita a imparare studiando le Scritture e aveva diffuso le parole della Bibbia tra i suoi vicini. Per gli abitanti del villaggio, questa semplice condivisione dei fondamenti del messaggio di Dio si è trasformata in incontri regolari di studio della Bibbia. Un giorno, mentre Stuart e Mercy passeggiavano per la remota cittadina, sentirono un coro cantare a gran voce all’interno di una delle case. Hine entrò e iniziò a parlare con le persone, e sentendo quel rito celebrativo di sincera contrizione provò una tale commozione che iniziò ad annotare le frasi che sentiva gridare mentre lodavano Dio e chiedevano perdono.
Il missionario britannico trasformò questi appunti in versi, creando un nuovo poema al quale diede come titolo la frase che preferiva: How great thou art (Quanto sei grande).
Il suo percorso artistico è iniziato con la rivisitazione dell’antico inno, ma in quei versi si ritrovano le parole fondamentali, sentite dal coro del villaggio: «Then sings my soul, my savior God, to thee/How great thou art, how great thou art» (Allora canta la mia anima, mio Dio salvatore, a Te/ quanto sei grande, quanto sei grande). Queste parole memorabili, insieme alla melodia modernizzata e alla rielaborazione del messaggio della canzone, trasformarono l’interpretazione di Hine in una rivisitazione davvero unica, degna del suo posto nella storia.
UN’EREDITÀ PERENNE

Quando Hine pubblicò How Great Thou Art su una rivista russa nel 1949, non avrebbe mai immaginato che la canzone avrebbe conquistato il mondo, proprio come un’improvvisa tempesta aveva ispirato Boberg in quel fatidico giorno di primavera del 1885.
Per tutta la seconda parte del XX secolo, grazie alla popolarità tra le congregazioni, l’inno fu inserito nel repertorio delle funzioni religiose, divenendo infine un brano centrale nei libri degli inni delle chiese di tutta l’America.
Il canto di lode raggiunse la fama mondiale negli anni Cinquanta, quando il popolare predicatore Billy Graham lo utilizzò come proprio simbolo durante una serie di sermoni in Europa e in Nord America.
Una delle interpretazioni contemporanee più toccanti è quella eseguita con particolare intensità dalla cantante country cristiana Carrie Underwood nel 2011, per uno speciale televisivo dell’Academy of Country Music. Dopo la messa in onda, la sua incisione ha conquistato il primo posto nella classifica gospel di iTunes ed è oggi apprezzata come uno dei suoi maggiori successi.
Ancora oggi, How Great Thou Art è riconosciuta come una delle canzoni gospel più diffuse della musica cristiana, seconda solo al tradizionale inno Amazing Grace.
How Great Thou Art di Hine ha trasformato il poema originale di Boberg, composto secondo una melodia folk e riservato alle comunità religiose, donando alle popolazioni di tutto il mondo un canto di adorazione profondamente coinvolgente a cui si può ricorrere nei momenti di preghiera e di bisogno.