Oms: nel mondo 1 morte su 4 è dovuta all’inquinamento ambientale

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità quasi una morte su quattro al mondo è dovuta all’inquinamento ambientale. Un documento dell’Oms afferma infatti che 12,6 milioni delle morti totali ogni anno sono conseguenza del vivere o lavorare in un ambiente poco salutare.

Sempre secondo l’Oms, i fattori di rischio ambientali come l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, l’esposizione ad agenti chimici, i cambiamenti climatici, la radiazione ultravioletta, sono causa di più di cento tipi di malattie e infortuni.
Le malattie non trasmissibili, come i disturbi cardiaci e il cancro, legate all’esposizione all’inquinamento, sono responsabili della morte di 8,2 milioni di persone nel mondo ogni anno, quasi due terzi del totale dei decessi.

Un bambino malato di malaria all’ospedale di Nyarugusu, nel Nord-ovest della Tanzania, 11 giugno 2015. (Stephanie Aglietti/AFP/Getty Images)

Il rapporto rende noto anche che le malattie infettive come la malaria e la diarrea, che sono collegate all’acqua non potabile o inquinata, ai servizi igienico-sanitari e alla gestione dei rifiuti, sono diminuite, anche se ancora causano un terzo dei decessi totali; l’Organizzazione osserva che l’accesso maggiore a servizi igienico-sanitari, acqua, vaccinazioni, zanzariere trattate con insetticida e farmaci essenziali, sono le ragioni per cui queste tipologie di malattie appaiono sempre meno.

Gli ictus sono invece la prima causa di morte legata all’ambiente: da soli uccidono 2,5 milioni di persone ogni anno. Altre cause di morte sono la cardiopatia ischemica, lesioni accidentali come morti per incidenti stradali, tumori, malattie respiratorie croniche, malattie diarroiche ed infezioni respiratorie.

 

«C’è un urgente bisogno di investimenti in strategie per ridurre i rischi ambientali nelle nostre città, case, e luoghi di lavoro», afferma la dottoressa Maria Neira, direttrice del Dipartimento di Sanità Pubblica, e dei Determinanti Socio-Ambientali per la salute presso l’Oms: «Questi investimenti possono ridurre in modo significativo il crescente onere a livello mondiale collegato alle malattie cardiovascolari e respiratorie, lesioni e tumori, e portare a un risparmio immediato dei costi sanitari».

L’emisfero orientale è quello che ha assistito alla maggior parte dei decessi correlati all’ambiente, soprattutto l’Asia e l’Africa. Il rapporto ha mostrato che si verificano 3,8 milioni di morti ogni anno nel Sud-Est asiatico, seguite dalle 3,5 milioni nella Regione occidentale del Pacifico, e le 2,2 milioni in Africa. La regione europea ha registrato 1,4 milioni di morti annuali legate all’ambiente, e 854 mila nel Mediterraneo orientale.
Per quel che riguarda le Americhe, l’Oms ha stimato l’impatto più basso, con 847 mila decessi all’anno. I bambini sotto i cinque anni e le persone anziane dai 50 ai 75 anni sono le categorie più colpite.

«Un ambiente sano è alla base di una popolazione sana», ha affermato la direttrice generale dell’Oms Margaret Chan: «Se i Paesi non agiscono al fine di rendere salutari gli ambienti in cui le persone vivono e lavorano, milioni di individui continueranno ad ammalarsi e a morire troppo giovani».

L’Oms rende noto nel documento che durante l’Assemblea Mondiale della Sanità di maggio 2016, proporrà una tabella di marcia per aumentare la risposta globale da parte del settore sanitario affinché si riducano gli effetti dell’inquinamento atmosferico.

Articolo in inglese ‘WHO Says 1 in 4 Global Deaths Related to Polluted Environment

 
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