Wuhan, cittadini sigillati dentro casa da 40 giorni patiscono la fame

Di Olivia Li

In seguito al grave impatto economico dell’epidemia di coronavirus, il regime comunista chiede che la nazione torni a lavorare mentre continua la sua politica di quarantena. Dal 1° marzo, il regime ha imposto anche un blocco senza precedenti di internet. Molti residenti di Wuhan chiusi in casa dalle autorità non sono stati in grado di ottenere aiuto negli ultimi 40 giorni, e la reclusione continuerà ancora.

Epoch Times ha intervistato un residente di Wuhan intrappolato in casa per 40 giorni. Gli aiuti non sono disponibili. Con due bambini piccoli, i soldi che finiscono rapidamente, la porta inchiodata dall’esterno, anche se la sua famiglia non è infetta; la disperazione che vivono è difficile da immaginare.

Segue l’intervista al signor Pan.

 

In pratica, i miei risparmi sono quasi esauriti. Devo trovare qualcuno a cui chiedere un prestito quando saranno finiti. Il cibo è così costoso. Non posso nemmeno uscire a mendicare per strada. Non c’è nessuno per strada!

Non può proprio uscire, vero?

Giusto. La porta è completamente inchiodata.

Consegnano la spesa?

Ci sono due problemi diversi. Il primo è che il cibo è molto costoso [i prezzi sono saliti alle stelle dall’inizio dell’epidemia, ndt]. Il secondo: da dove verrebbero i soldi o  gli introiti? Non ci sono soldi. Chi se lo può permettere? Chi ti venderebbe qualcosa? Una terza via potrebbe essere chiedere l’elemosina. Ero pronto a mendicare per il cibo, a portare la mia intera famiglia a mendicare. Ma come? Non posso nemmeno uscire di casa.

Non sono malato. L’ho detto chiaramente. Mio padre è infetto. Io no, io sono normale. Perché non posso avere il diritto di vivere? Chi può dirmi cosa devo fare? Ora sono in casa tutti i giorni. Cosa posso fare? Aspettare la morte?

È disumano intrappolare la gente in casa.

Questa è la situazione attuale. Qualcuno mi ha chiamato e ha chiesto di me? A nessuno importa di noi. Non ho visto un solo chicco di riso proveniente da aiuti umanitari, figuriamoci qualsiasi altra cosa. Quali donazioni? Quali aiuti in caso di catastrofe? Niente! Ho due figli e non abbiamo ricevuto nemmeno un chicco di riso!

Come si può sopravvivere, così?

Non sono solo io, ho chiesto in giro, è lo stesso per tutti gli altri. Nessuno ha ricevuto un chicco di riso. Allora cosa sta facendo il governo? Oggi è il quarantesimo giorno, e ci saranno altri quaranta giorni.

L’epidemia è ancora così grave da dover essere chiuso per altri 40 giorni?

Non lo so. Nessuno ci ha informato della situazione dell’epidemia. Se l’epidemia non fosse grave, la porta sarebbe aperta! La logica è molto semplice. Aprire la porta, far uscire tutti a vivere una vita normale no? Tenere inchiodata la porta significa che sia ancora molto grave. Cosa c’è da chiedere?

La corrente elettrica si interromperà automaticamente senza soldi?

Sì, certo. È collegata col conto sul mio cellulare, si detrae automaticamente. Se non mi crede, posso mostrarle il telefono. La mia vita è davvero difficile ora, cosa posso fare se la mia bambina di 3 anni ha finito il latte artificiale?

Se continua, la vita delle persone comuni è…..

Penso di essere un individuo, persone è un termine dispregiativo. Non sono solo una persona. Io sono un individuo. Il mio cognome è Pan. Anche mio figlio e mia figlia sono soprannominati Pan. Io ho un nome. Come posso essere una persona comune? Tutti hanno un nome di battesimo, giusto? Così sono le cose.

Una situazione come la sua è molto diffusa?

Neanche mio padre ha ricevuto nulla, né i miei suoceri. La mia famiglia e i miei parenti non hanno niente, né i miei fratelli e le mie sorelle, non hanno niente. Se qualcuno avesse ricevuto un chicco di riso, me lo direbbe.

Dove sono le forniture donate?

Chiedi al Cielo, come potrei saperlo? Ci sono circa 17 o 18 persone nella mia famiglia. Parliamo al telefono: nessuno ha ricevuto il cosiddetto materiale donato. Non hanno ricevuto nemmeno un chicco di riso. Mio padre ha una malattia coronarica e la pressione alta. Non può uscire. Non può rimanere in ospedale. Che razza di società è questa!

Si diceva di introdurre una qualche politica?

Da quando è iniziato l’isolamento non ho ricevuto un chicco di riso. Ho fatto molte telefonate, sono state tutte registrate. Questa è la mia situazione adesso. Con chi posso lamentarmi? Se rimproverassi questo partito e questo governo, andrei subito in prigione, dico seriamente, potrebbero dire che ho commesso il reato di ‘rovesciare il potere dello Stato’ [accusa generica  ma usata di frequente dal regime per processare e imprigionare chiunque esprima una qualche forma di dissenso alle politiche del Pcc, ndt], cosa potrei fare allora?

Non puoi nemmeno permetterti il riso, come potresti rovesciare lo Stato?

Sono un individuo. Ho dei figli, ho una famiglia e ho dei genitori. Cosa devo fare? In altre parole, ci sono sia anziani che giovani a casa.

Giusto, ci sono così tante persone come lei adesso. Deve aspettare fino alla fine di aprile?

Questa società non è umana, è un inferno. Siamo bolliti nell’inferno, in attesa del giudizio o che il fuoco ci bruci, solo per morire. Siamo molto spaventati, perché il coronavirus è onnipresente e infettarsi è un gran problema.

 

Articolo in inglese: Wuhan Residents Locked and Nailed Into Own Home, Food Gone and Facing Starvation

 
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