Ucraina in guerra, quello che davvero vogliono gli Stati Uniti e il rischio di un intervento della Francia

Di Pinnacle View Team; Sean Tseng

Il 20 aprile, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una legge sugli aiuti militari all’estero per un totale di 95 miliardi di dollari, di cui 60,9 miliardi destinati specificamente all’Ucraina. Gli aiuti militari statunitensi all’Ucraina erano in stallo dal dicembre dello scorso anno, quando la Russia aveva preso l’iniziativa militare. Questo cambiamento è strettamente legato alla difficoltà dell’Ucraina a far fronte alla carenza di armi e munizioni. E ora dunque, con l’afflusso di nuove armi e munizioni americane, le dinamiche della guerra tra Russia e Ucraina cambieranno forse radicalmente? Qual è l’entità della minaccia russa per l’Europa? E perché gli Stati Uniti danno priorità alla regione Asia-Pacifico rispetto all’Europa?

I $60,9 miliardi di aiuti all’Ucraina cambieranno la guerra?

Il produttore indipendente Li Jun, intervenendo al programma «Pinnacle View» di Ntd, ha sottolineato la difficile posizione difensiva dell’Ucraina.

«L’offensiva su larga scala pianificata la scorsa estate [dall’esercito ucraino, ndr] è stata inferiore alle aspettative a causa dei ritardi nelle consegne di equipaggiamento militare dall’Europa, che hanno impedito un’offensiva completa. La questione critica ora è quella delle munizioni, con la Russia che supera l’Ucraina con un rapporto di 10:1». Con il sostegno della Cina nella ricostruzione dell’industria militare, la Russia dispone di un’ampia manodopera, munizioni e droni, che porteranno a significativi cambiamenti tattici. Esperti militari statunitensi ed europei avvertono del potenziale collasso dell’esercito ucraino, sottolineando la gravità della situazione», ha spiegato Li.

«Alcuni rifornimenti sono già arrivati in Ucraina dopo la firma della legge sugli aiuti da parte del presidente Biden. Un video del 1° maggio mostra l’esercito ucraino che spara un gran numero di proiettili, il che segnala un sollievo dalla pressione prolungata e una dimostrazione agli avversari della rinnovata fornitura di munizioni».

Secondo Li, gli Stati Uniti hanno fornito sistemi missilistici tattici dell’esercito con una gittata di 300 chilometri, in grado di colpire tutte le basi militari russe all’interno dell’Ucraina, con un impatto significativo sulla logistica russa. Questo sviluppo rende più difficile per la Russia lanciare un’altra feroce offensiva. Inoltre, l’imminente arrivo dei caccia F-16 potrebbe garantire all’Ucraina una certa superiorità aerea, conducendo potenzialmente a una situazione di stallo in cui sono improbabili offensive su larga scala da entrambe le parti.

«I media russi hanno riferito che le loro agenzie di intelligence hanno raccolto informazioni che suggeriscono che se le linee di difesa dell’Ucraina dovessero crollare, la Francia dispiegherebbe immediatamente 2.000 soldati. Questo è coerente con le recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che ha affermato che una vittoria russa è inaccettabile. Ha sottolineato che una vittoria russa, nonostante i consistenti aiuti europei all’Ucraina, devasterebbe la credibilità e la reputazione difensiva dell’Europa. Egli ritiene che, in quanto potenza di difesa europea più forte, la Francia debba garantire che la Russia non vinca questa guerra», ha aggiunto il signor Li.

Un momento decisivo per le alleanze globali

Kao Cheng-Pu, dottorando presso la National Defense University di Taiwan, ha sottolineato su Pinnacle View che la guerra Russia-Ucraina sta diventando un conflitto cruciale che delinea due grandi campi globali. Una parte, guidata dagli Stati Uniti e dalla Nato, si contrappone nettamente a un blocco di Paesi, tra cui Cina, Russia, Iran e Corea del Nord, che propendono per regimi autoritari.

«Sebbene il mondo occidentale e il Partito Comunista Cinese (Pcc) non abbiano reciso completamente i legami, i recenti sviluppi globali indicano che la guerra Russia-Ucraina sta gradualmente costringendo i Paesi a scegliere da che parte stare. La Russia sta già utilizzando droni di fabbricazione iraniana e munizioni di fabbricazione nordcoreana», ha dichiarato il signor Kao.

Guo Jun, caporedattrice dell’edizione di Hong Kong di Epoch Times, ha enfatizzato nel programma che la guerra russo-ucraina è altamente rappresentativa, con le grandi potenze che intervengono attivamente e scelgono da che parte stare.

«Storicamente, nell’ultimo secolo la Cina si è schierata con gli alleati vincenti. La Cina ha preso le parti dei vincitori sia nella prima che nella seconda guerra mondiale. Durante la Guerra Fredda, il Pcc si è inizialmente schierato con l’Unione Sovietica, ma poi è passato a schierarsi con l’Occidente, che alla fine ha prevalso. Attualmente, il mondo sta nuovamente formando alleanze opposte, con il Pcc che si schiera con la Russia contro l’Europa e gli Stati Uniti», ha spiegato Guo.

Guo sostiene che questa volta il Pcc ha scelto la parte sbagliata e non può cambiare nuovamente alleanza, essendo diventato una figura centrale del blocco autoritario che si oppone all’Occidente.

«Dallo scoppio della guerra russo-ucraina, gli Stati Uniti non hanno aumentato in modo significativo la loro presenza militare in Europa, ma si sono invece concentrati sulla regione Asia-Pacifico. Se questo confronto continua e si intensifica, potrebbe determinare la traiettoria della Cina per i prossimi cento anni. Potrebbero verificarsi cambiamenti significativi se il Pcc dovesse crollare improvvisamente durante questo periodo», ha aggiunto Guo.

Shi Shan, conduttore del programma «Pinnacle View» e redattore senior dell’edizione in lingua cinese di Epoch Times, ha fatto notare nel corso della trasmissione alcuni sviluppi degni di nota dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

«Gli Stati Uniti hanno rafforzato i loro principali dispiegamenti militari non in Europa, ma nella regione Asia-Pacifico. Questa tendenza sta diventando sempre più marcata. Gli Stati Uniti e la Nato hanno costantemente comunicato al Pcc che non può mantenere relazioni con l’Europa sostenendo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Durante la visita del segretario Blinken in Cina, una delle questioni principali è stato il sostegno del Pcc alla Russia, compreso il sostegno economico e militare-industriale», ha sottolineato Shi.

Kao ha inoltre commentato che i Paesi europei hanno consapevolmente rafforzato le loro capacità militari da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Le potenze militari tradizionali in Europa, come il Regno Unito e la Francia, che sono anche i principali pilastri della Nato, possiedono una forza significativa. Egli ritiene che gli Stati Uniti possano percepire le esigenze di difesa dell’Europa come principalmente una necessità di sostegno alle munizioni, confidando che i Paesi europei possano gestire il resto.

«Tuttavia, gli Stati Uniti hanno preoccupazioni più pressanti nella regione dell’Asia-Pacifico, dove i loro alleati includono Giappone, Corea del Sud e Filippine, con Taiwan che potrebbe diventare il quarto alleato. Questi alleati sono relativamente piccoli rispetto alla Cina e la loro forza militare complessiva è insufficiente. Pertanto, gli Stati Uniti devono concentrarsi maggiormente sulla regione Asia-Pacifico per sostenere questi alleati nel contrastare il Pcc», ha aggiunto il signor Kao.

Russia: quanto è significativa la sua minaccia?

Guo ha spiegato che la minaccia della Russia all’Europa è profondamente radicata nella storia. Storicamente, mentre la Cina ha affrontato minacce principalmente dal nord, l’Europa ha affrontato invasioni da est. Tra queste, le invasioni barbariche di Roma, le invasioni mongole e l’Impero Ottomano, attraverso la regione del Caucaso. Di conseguenza, la prudenza dell’Europa nei confronti della Russia ha un fondamento storico. Con la rapida espansione della Russia è passata da un piccolo Paese a un vasto impero di oltre 10 milioni di chilometri quadrati, il che ha aumentato la vigilanza dell’Europa.

«Da un punto di vista concreto, l’Europa non ha vissuto un conflitto interno dalla Seconda Guerra Mondiale. La guerra tra Russia e Ucraina è la prima guerra interstatale su larga scala in Europa da allora. L’invasione di un Paese sovrano da parte della Russia ha avuto un impatto psicologico significativo sull’Europa, soprattutto perché molti degli oltre 20 Paesi dell’Ue sono relativamente piccoli. L’affidamento della Russia alla forza bruta per risolvere le controversie rappresenta una minaccia sostanziale per queste nazioni più piccole».

Guo ha osservato che la guerra moderna dipende fortemente dalla logistica, dalle armi e dalla forza economica. Quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel 2022, gli Stati Uniti hanno risposto con un aiuto di circa 46 miliardi di dollari e l’Europa ha contribuito con circa 20 miliardi di dollari, modificando le dinamiche della guerra.

Tuttavia, alla fine dell’anno scorso gli aiuti statunitensi per le armi si sono bloccati a causa dell’esaurimento dei fondi e la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha ritardato l’approvazione di una nuova legge sugli aiuti, influenzando in modo significativo la guerra. La recente legge approvata prevedeva $60,9 miliardi di aiuti all’Ucraina, con armi sempre più avanzate, tra cui armi leggere, carri armati, lanciarazzi, missili a corto raggio, sistemi di difesa aerea e aerei da combattimento.

Gli Stati Uniti fanno leva sulla loro strategia

Guo ritiene che né gli Stati Uniti né l’Europa vogliano un’escalation della guerra o che la Nato e gli Stati Uniti affrontino direttamente la Russia. Pertanto, le armi fornite all’Ucraina sono limitate e non possono essere utilizzate per attaccare il territorio russo. Esiste un’intesa implicita tra Russia e Nato di evitare un’escalation della guerra, che spiega in parte la forte diminuzione degli aiuti europei all’Ucraina nella seconda metà dello scorso anno.

«Gli Stati Uniti non vogliono che la guerra finisca rapidamente. Il prolungamento del conflitto va a vantaggio degli Stati Uniti in due modi principali: tiene l’Europa sotto pressione, ostacolando sforzi come la spinta di Macron per l’autonomia strategica dagli Stati Uniti, e stressa economicamente la Russia. Per gli Stati Uniti, spendere 100-200 miliardi di dollari per indebolire l’economia e l’influenza della Russia a livello globale è conveniente», ha spiegato Guo.

Il signor Shi ha fatto un paragone con le guerre in Iraq e in Afghanistan, che sono costate agli Stati Uniti più di mille miliardi di dollari ciascuna per diversi anni. Al contrario, contrastare una grande potenza come la Russia con poche centinaia di miliardi di dollari è relativamente economico per gli Stati Uniti.

«Alcuni giornali e media americani hanno intervistato ex esperti militari statunitensi. Questi esperti ritengono che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, pur avendo un impatto psicologico, culturale e geopolitico significativo sull’Europa, non rappresenti una minaccia militare sostanziale. Sostengono che se la Russia sta faticando contro l’Ucraina, è improbabile che abbia successo contro altri Paesi, anche più piccoli come la Svezia o la Finlandia, per non parlare della Germania o della Francia», ha aggiunto Shi.

«Pertanto, non sono eccessivamente preoccupati. Ritengono che con un adeguato supporto di armi e addestramento, la Russia non rappresenti una minaccia significativa. Quando gli aiuti degli Stati Uniti, della Nato e dell’Europa raggiungeranno l’Ucraina, le dinamiche sul campo di battaglia probabilmente cambieranno notevolmente».

 

I punti di vista espressi in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non riflettono necessariamente i punti di vista di Epoch Times.

«Pinnacle View», una joint venture tra Ntd ed Epoch Times, è un forum televisivo di fascia alta incentrato sulla Cina. Il programma riunisce esperti di tutto il mondo per sviscerare questioni pressanti, analizzare le tendenze e offrire approfondimenti su questioni sociali e verità storiche.

Articolo in lingua inglese: Ukraine War: Nations Choose Sides in a Defining Conflict

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