Perché i cinesi si svegliano presto

Zhu Xi, un erudito del XII secolo, una volta ha scritto: «L’essenza del giorno sta nella mattina, quella dell’anno sta nella primavera e quella della vita di una persona nella diligenza». I suoi insegnamenti e le sue interpretazioni dei testi confuciani hanno influenzato molte generazioni di cinesi.

Queste parole non sono mai state dimenticate. Secoli dopo Zhu, la buona abitudine di alzarsi presto e cogliere il giorno ha continuato a risuonare tra le persone famose e di successo.

MAI DORMIRE FINO A TARDI

Il generale Zeng Guofan è conosciuto come l’uomo che nel XIX secolo ha guidato l’esercito cinese alla vittoria durante la rivolta dei Taiping, un’insurrezione devastante che è costata la vita a decine di milioni di persone. Questo illustre ufficiale si svegliava ogni giorno alle quattro del mattino. In una lettera alla famiglia, Zeng scrisse:

«Negli ultimi due secoli i nostri virtuosi predecessori hanno preso l’abitudine di svegliarsi presto. Dicono che il mio bisnonno, perfino nei freddi inverni, si alzasse un’ora prima del sorgere del sole, e mio padre all’alba».

«Alzatevi presto, alzatevi all’alba. Una volta che vi siete svegliati, non rimettetevi a letto», diceva Zeng ai suoi figli.

Il generale Zeng vedeva l’essere mattinieri non soltanto come impegno personale, ma come la pietra angolare del successo che si tramandava negli anni. La negligenza nelle abitudini di una generazione avrebbe rappresentato una brutta china che avrebbe minacciato l’intera famiglia della successiva generazione.

«Quando una generazione scivola in un pigro torpore, la successiva indulgerà in capricci immorali», avvertiva Zeng.

VERI MATTINIERI

Durante la dinastia Qing, che Zeng Guofan ha servito, tre dei più grandi imperatori, che in totale hanno regnato per circa 140 anni nel XVII e XVIII secolo, si svegliavano alle 5 di mattina e tenevano le riunioni di corte alle nove. Questi diligenti sovrani hanno apportato contributi culturali e territoriali all’impero cinese che dura tutt’oggi.

Li Hongzhang, famoso uomo di stato che da giovane serviva nell’esercito di Zeng Guofan, sembra aver appreso bene gli insegnamenti del suo maestro. Non riuscì a raggiungere il suo livello, ma nondimeno si svegliava alle 6 di mattina per esercitarsi nella calligrafia, cosa che faceva parte della sua routine quotidiana.

«L’aria mattutina è la più rinfrescante», ha scritto il soldato, divenuto poi ministro. «L’aria diventa terribile quando la camera da letto rimane saldamente chiusa la notte. Respirando aria fresca ci si sente ristorati e forti abbastanza da resistere a ogni malattia».

Al tempo di Li e Zeng, gli imperatori Qing si svegliavano tardi e conducevano gli affari di stato in modo svogliato. Erano noti per il loro stile di vita decadente e per aver lasciato il vero potere politico nelle mani di chi stava dietro le quinte. La Cina sotto i Qing venne colpita da un disastro dopo l’altro, tra il XIX e l’inizio del XX secolo. Nonostante i grandi sforzi di riformatori illuminati e dei generali più decisi, la Cina crollò nel 1911 sotto il peso della corruzione e della decadenza socio-politica.

Tra la corruzione e il decadimento del tardo periodo Qing, la figura di Li Hongzhang risaltava come raro esempio di ufficiale competente. Sebbene non appartenesse al gruppo etnico mancese (a cui appartenevano gli imperatori Qing) e fosse un cinese han, la corte imperiale concesse a Li molto controllo.

Con la sua autorità, Li ha introdotto in Cina i moderni metodi industriali, imprenditoriali e militari. Istruì anche una generazione di ambiziosi e dotati ufficiali della sua provincia di origine, l’Anhui.

SVEGLIARSI PRESTO SIGNIFICA ANDARE AVANTI

Lucio Anneo Seneca, un filosofo stoico romano, disse: «La vita che riceviamo non è breve, siamo noi a renderla tale, e non ne abbiamo poca, siamo noi che la sprechiamo».

Kim Woo-choong, fondatore e presidente del gruppo Daewoo, ha dichiarato: «Abbiamo tutti 24 ore al giorno. Siamo tutti uguali sotto questo aspetto. È il modo in cui usiamo questo tempo a fare la differenza».

Si dice che lo scrittore del XX secolo Lu Xun, che ha parlato degli intrighi della Repubblica cinese alle prime armi, avesse inciso sulla sua scrivania il carattere di ‘presto’ come promemoria.

Tra una raccolta di proverbi popolari cinesi ce n’è uno che dice: «Chi arriva presto guida, chi arriva tardi segue. Non puoi fare finta di essere arrivato primo, poiché i testimoni sono coloro che sono arrivati prima di te.

Un altro proverbio, simile a «un punto in tempo ne salvò cento», dice: «Svegliati presto e non avrai fretta, svegliati tardi e te la vedrai con la sorte».

Articolo in inglese: ‘Why the Chinese Get Up Early

 
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