Parlamento Europeo chiede sanzioni contro funzionari cinesi colpevoli di abusi contro gli uiguri

Di Alexander Zhang

Il Parlamento Europeo ha chiesto all’Ue di sanzionare i funzionari cinesi responsabili di abusi contro gli uiguri e di bandire le merci cinesi prodotte con il lavoro forzato.

La risoluzione del Parlamento Europeo sui lavori forzati e la situazione degli uiguri nella regione autonoma dello Xinjiang è stata approvata giovedì con una maggioranza schiacciante: 604 voti favorevoli, 20 contrari, e 57 astensioni.

La risoluzione denuncia il fatto che «l’approccio adottato e gli strumenti utilizzati finora dall’Ue non hanno portato a progressi tangibili nella situazione dei diritti umani in Cina, che è solo peggiorata nell’ultimo decennio».

I parlamentari hanno quindi esortato l’Unione europea a «valutare rapidamente l’adozione di sanzioni» contro i funzionari cinesi e gli enti statali responsabili della detenzione di massa di uiguri e altri musulmani turchi nello Xinjiang, come anche contro quelli responsabili per lo sfruttamento del lavoro forzato e della repressione della libertà religiosa e di altri diritti fondamentali non solo nello Xinjiang, ma anche in altre parti della Cina.

La risoluzione del Parlamento europeo fa seguito alla storica decisione, presa il 7 dicembre dall’Ue, di istituire un sistema globale di sanzioni sulla falsariga del Magnitsky Act americano, che consente quindi all’Unione Europea di sanzionare individui ed enti responsabili di violazioni dei diritti umani in tutto il mondo.

Il Parlamento ha anche esortato l’Ue a vietare l’importazione di prodotti legati a gravi violazioni dei diritti umani, come il lavoro forzato o il lavoro minorile.

Uno studio pubblicato lunedì dal think tank Center for Global Policy ha rivelato che almeno 570 mila uiguri sono stati costretti a raccogliere cotone nello Xinjiang nell’ambito di un programma obbligatorio di formazione al lavoro.

Mentre mercoledì, il ministro degli Esteri britannico Nigel Adams ha dichiarato al Parlamento: «Le prove del lavoro forzato degli uiguri nello Xinjiang, e in altre parti della Cina, sono attendibili, [un fenomeno che, ndr] sta crescendo e preoccupa profondamente il governo britannico».

Nello Xinjiang si produce circa il 20 per cento del cotone mondiale e l’85 per cento del cotone cinese, che è ampiamente utilizzato nell’industria globale della moda e nelle sue filiere di produzione.

A luglio, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro quattro funzionari cinesi coinvolti in violazioni dei diritti umani nei confronti degli uiguri, tra cui il segretario del Partito della regione dello Xinjiang Chen Quanguo, che è peraltro membro del Politburo del Partito Comunista Cinese.

Mentre il 2 dicembre, il governo Trump ha vietato l’importazione del cotone prodotto dalla Xinjiang Production and Construction Corps (Xpcc), un’organizzazione paramilitare del regime cinese.

 

Articolo in inglese: European Parliament Urges Sanctions on Chinese Officials Over Uyghur Abuse

 
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