La stretta mortale della Cina sulla Birmania durante l’attuale guerra civile

Di Bin Zhao, Grace Hsing e Michael Zhuang

Un insider ha rivelato a Epoch Times che dietro le recenti offensive dei gruppi militanti regionali nel nord del Myanmar (Birmania) c’è il Partito Comunista Cinese.

Il Myanmar, noto anche come Birmania, è un partecipante chiave nella «Belt and Road Initiative» cinese. Il Paese è governato da una giunta militare che ha deposto un governo eletto nel 2021. Da allora la guerra civile tra la giunta militare e numerosi gruppi militanti e di resistenza regionali si è intensificata.

Il 13 novembre, l’Esercito dell’Alleanza Nazionale Democratica del Myanmar (Mndaa) ha attaccato Rathedaung e Minbya, prendendo il controllo delle città dalla giunta militare al potere, inviando migliaia di civili nella vicina India. Il presidente del Myanmar, sostenuto dai militari, ha affermato che le forze governative non sono riuscite a sconfiggere i ribelli e quindi il Myanmar è sull’orlo della disgregazione.

Pesanti combattimenti infuriano infatti nel nord del Myanmar, vicino alla Cina. Dalla fine di ottobre, l’Mndaa ha unito le forze con l’Esercito di Arakan e l’Esercito di Liberazione Nazionale di Ta’ang in un’offensiva coordinata contro la giunta militare birmana.

L’alleanza ha ottenuto numerose vittorie e la giunta militare ha riconosciuto di aver perso il controllo su tre città nella parte settentrionale del Paese.

Tuttavia un membro vicino al Mndaa ha rivelato a Epoch Times che dietro l’offensiva del Mndaa nel nord del Myanmar c’è il Partito Comunista Cinese (Pcc) e che l’obiettivo del Pcc è riconquistare un’influenza schiacciante sul Myanmar.

All’inizio di ottobre, il Pcc ha inviato i suoi ingegneri in Myanmar per ispezionare la linea ferroviaria pianificata, che fa parte della Belt and Road Initiative, cercando di accelerarne la costruzione. I progressi del progetto non sono ancora stati soddisfacenti per il Pcc, che ora sta cercando di aumentare la propria influenza sul Myanmar.

Legami storici tra il Pcc e i gruppi separatisti birmani

L’esercito birmano ha storicamente svolto un ruolo importante nella politica del Myanmar. Dopo aver preso il controllo del Paese con un colpo di Stato nel 1962, l’esercito birmano instaurò un autoproclamato regime socialista sotto una giunta militare, dove spesso ebbero luogo violente repressioni delle proteste ed elezioni fraudolente.

Negli anni 2010, l’esercito birmano ha consentito l’attuazione di riforme democratiche, che hanno portato alla schiacciante vittoria di Aung Sang Suu Kyi e della sua alleanza filo-democratica nel 2015. Tuttavia, il Paese è tornato sotto la giunta militare nel 2021 dopo un altro colpo di Stato. La presa del potere militare ha portato a massicce proteste e a un’escalation della guerra civile. Il regime comunista cinese si è subito avvicinato alla giunta militare e ha aumentato massicciamente i suoi investimenti nel Myanmar.

Oltre alla lotta per il potere tra l’esercito birmano e l’ala democratica di Aung Sang Suu Kyi nell’arena politica del Myanmar, altre fazioni sono i gruppi militanti etnici regionali come il Mndaa, che esiste dal 1989 e controlla la regione di Kokang nel nord del Paese.

Il Mndaa faceva precedentemente parte del Partito Comunista della Birmania e storicamente ha goduto di un sostegno significativo da parte del regime cinese. Il suo attuale leader è Peng Daxun, il cui padre Pheung Kya-shin ha ricevuto addestramento e assistenza militare dal Pcc prima di fondare il Mndaa. La giunta militare birmana ha riconosciuto l’autonomia della regione di Kokang sotto la Mndaa nel 1989, dopo anni di conflitto e disordini, e Pheung è diventato il leader della regione di Kokang. La regione di Kokang era essenzialmente un altro regime autoritario sotto Pheung e l’Mndaa, sostenuto dalla Cina.

Nel 2009, è scoppiato il conflitto tra l’esercito birmano e quello di Kokang di Pheung, provocando una divisione nel campo di Pheung.

Le vecchie alleanze di Pheung si sono rivoltate contro di lui e hanno disertato passando all’esercito birmano; le forze di Pheung sono poi state sconfitte e lui si è ritirato in Cina, dove è stato reinsediato dal Pcc fino alla sua morte nel febbraio 2022.

I vecchi alleati di Pheung erano divenuti i signori della guerra che controllavano la regione di Kokang, impegnandosi in attività criminali come frodi telematiche e gioco d’azzardo illegale. La regione era essenzialmente uno Stato mafioso. Attualmente, l’Mndaa è guidato dal figlio di Pheung, Peng Daxun che sta guidando l’Mndaa in Myanmar dalla Cina nel nome dello «sradicamento della mafia estorsiva» per reclamare il territorio di suo padre.

Recentemente, un insider, Zhang Zheng (pseudonimo), che è vicino ai vertici del Mndaa, ha riferito a Epoch Times che «il Pcc è dietro il ritorno dell’alleanza (Mndaa) in Myanmar, e il Pcc mira a ripristinare la sua alleanza e ‘influenza assoluta’ sul Myanmar».

Zhang ha spiegato che le vecchie alleanze di Pheung emerse nel nord del Myanmar dopo che era stato cacciato dal Paese, erano ancora sotto l’influenza del Pcc, ma negli ultimi anni queste fazioni si sono arricchite grazie alle frodi nelle telecomunicazioni e al gioco d’azzardo, e si stanno gradualmente allontanando economicamente dalla Cina. Con il declino della sua influenza, il Pcc teme di poter trovarsi in una posizione di svantaggio nella geopolitica del Myanmar.

Da un lato, il Pcc si è avvicinato alla giunta militare del Myanmar e ha investito molto nel Myanmar attraverso la sua Belt and Road Initiative.

D’altro canto, il Pcc storicamente sostiene i gruppi militanti separatisti nel nord del Myanmar che hanno esercitato un’influenza significativa in quella regione.

All’inizio di maggio, quando l’allora ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha visitato il Myanmar, sono scoppiate proteste di massa in molte parti del Paese per esprimere la loro insoddisfazione per il rapporto amichevole del Pcc con la giunta militare.

Progetti «Belt and Road» in Myanmar

Nel 2018, Cina e Myanmar hanno annunciato il Corridoio Economico Cina-Myanmar (Cmec) come parte dell’iniziativa Belt and Road del Pcc. Il progetto prevede la costruzione di gasdotti per il gas naturale e il petrolio greggio tra la Cina e il Myanmar come parte della politica energetica cinese, con un investimento totale di 2,54 miliardi di dollari.

Una parte importante del Cmec è il porto di Kyaukphyu e la zona economica speciale in Myanmar, di cui la Cina ha acquisito il diritto di operare nel 2018. Il porto si trova nell’Oceano Indiano ed è il punto di partenza dell’oleodotto e del gasdotto Cina-Myanmar.

Il petrolio e il gas spediti dal Medio Oriente alla Cina attraverso il porto di Kyaukphyu possono scegliere di evitare le tradizionali rotte marittime dello Stretto di Malacca e del Mar Cinese Meridionale. Questa è diventata una parte importante della strategia economica e militare del Pcc.

Allo stesso tempo, il Cmec prevede anche di costruire una ferrovia che inizierebbe nello Yunnan, in Cina, e arriverebbe alla zona economica speciale di Kyaukphyu.

L’Irrawaddy, un media birmano indipendente, ha riferito che all’inizio di ottobre gli ingegneri cinesi hanno iniziato a lavorare su un progetto ferroviario rilevando le linee in varie parti del Paese. L’articolo citava un impiegato di un’organizzazione civile che diceva: «Gli ingegneri cinesi stanno esaminando le linee della ferrovia, e tutto viene fatto in segreto sotto la protezione militare [birmana, ndr], Quindi i cinesi possono fare quello che vogliono».

Il 31 ottobre, il ministro cinese della Pubblica Sicurezza Wang Xiaohong si è recato in Myanmar e ha incontrato Min Aung Hlaing, il generale dell’esercito birmano che è de facto il sovrano del Paese.

Wang ha espresso la speranza che i due Paesi accelerino l’attuazione dei progetti chiave nell’ambito della Belt and Road Initiative e rafforzino la cooperazione in settori quali la sicurezza e i progetti infrastrutturali. Min ha risposto che era disposto a collaborare con la Cina.

Zhang Zheng, l’insider di Epoch Times, ha definito così la situazione: «Con la diminuzione dell’influenza del Pcc in Myanmar, la promozione da parte del Pcc dei progetti della Belt and Road in Myanmar è rimasta stagnante. Mentre il mondo è concentrato sul conflitto in Israele, il Pcc ora sta sostenendo la famiglia Pheung [filo-cinese del Mndaa, ndr] per riconquistare la parte settentrionale del Paese, per far capire a tutte le forze in Myanmar che il Pcc ha un’influenza assoluta sul Myanmar. La giunta militare è ben consapevole degli obiettivi del Pcc ed entrambe le parti vogliono stabilizzare rapidamente la situazione».

Mike Sun, un consulente per gli investimenti nordamericano, ha dichiarato a Epoch Times: «Il Sud-Est asiatico è un corridoio importante per il Pcc per promuovere la ‘Via della Seta’ marittima, e il Myanmar è una prima tappa fondamentale. I progressi attuali sono molto inferiori agli obiettivi attesi dal Pcc», e se questo progetto crolla a metà, avrà gravi conseguenze per le élite del Pcc».

 

Articolo in inglese: IN DEPTH: Unveiling China’s Stranglehold on Burma During Its Escalating Civil War

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