La meditazione: una via per il miglioramento fisico, mentale e spirituale

La meditazione è una pratica per calmare e concentrare la mente. Esistono molti metodi: alcuni nuovi, altri risalgono a migliaia di anni fa. E ultimamente l’interesse per questa tranquilla e antica pratica di controllo di sé è in costante aumento.

Si potrebbe dire che la meditazione è diventata di moda. Gli studi in cui si fa yoga sono ovunque, i simboli Om e  dello yin-yang si vedono spesso su magliette, tatuaggi e gioielli. E per diversi anni, c’è stata una spinta verso il diventare tutti più ‘consapevoli’ nel modo in cui si vive la propria vita.

Naturalmente un’accettazione diffusa di questo tipo di concetti non è avvenuta da un giorno all’altro: i mantra esotici e le idee mistiche sulla fusione di mente e corpo sono riusciti a catturare l’attenzione di alcuni curiosi nel corso degli anni, ma hanno avuto poca influenza sulla massa, fino all’arrivo degli anni ’60.

Prima di allora, la maggior parte degli occidentali non comprendeva lo scopo della meditazione. Stare seduti cercando di non pensare a niente sembrava un modo strano e scomodo di passare il tempo. Tuttavia, quando i ricercatori hanno cominciato a considerare gli aspetti pratici della meditazione e più professionisti della salute hanno cominciato a raccomandarla ai loro pazienti, le persone hanno cominciato a prendere atto dei benefici che può arrecare.

Secondo la dottoressa Margaret Trey, ricercatrice di meditazione e integrative counselor (che usa la meditazione in terapia), negli ultimi 50 anni ci sono stati molti studi che convalidano i benefici di questa pratica per la salute e il benessere. Secondo la dottoressa, gli studi mostrano come risultato della meditazione un aumento della felicità e dei pensieri positivi, così come una migliore capacità di risolvere i problemi, un aumento della fiducia in se stessi e una migliore memoria. Si è anche scoperto che diminuisce l’ansia e aiuta contro l’abuso di sostanze, mentre migliora la resilienza e il benessere psicologico generale.

«La montagna di ricerche sui benefici della meditazione in generale è schiacciante. E la maggior parte della ricerca è molto positiva». ha spiegato la Trey. Con gli studi e l’esperienza clinica, la meditazione ha subito un rebranding. La percezione pubblica della meditazione è passata da un’attività misteriosa riservata solo ai monaci e agli strambi, a un tipo di medicina mente-corpo che può beneficiare chiunque voglia provare: «La maggior parte delle persone sa che la meditazione è una buona cosa – afferma la dottoressa Tray – Molte persone sono attratte dalla meditazione in generale perché la percepiscono come una forma di rilassamento. Altri vedono la meditazione come un modo per ridurre lo stress e l’ansia».

Meditazione al microscopio

Il fascino della meditazione è sempre stato quello dei benefici che si dice arrivino con la pratica. L’illuminazione è tradizionalmente l’obiettivo finale, ma c’è chi si accontenta anche di cogliere alcuni momenti di pace interiore in un mondo altrimenti caotico. Storie antiche raccontano anche di abilità straordinarie conferite a coloro che meditavano diligentemente, spesso nel corso di molti anni. Ancora oggi, le persone riportano guarigioni miracolose che fanno risalire alla loro pratica.

Ma cosa può effettivamente fare la meditazione? La verità è che la scienza ha solo scalfito la superficie della risposta a questa domanda.
Un ostacolo allo sviluppo di una comprensione più profonda in termini scientifici è la complessità del soggetto. Per esempio, non si può testare la meditazione come si farebbe con un farmaco, perché ci sono diverse variabili inerenti ad ogni individuo, come la capacità naturale, la pazienza e la persistenza. Queste sono difficili, se non impossibili, da controllare in uno studio randomizzato.

Ma si deve iniziare da qualche parte. E il modo più diretto per raccogliere dati è semplicemente chiedere alle persone cosa sperimentano. Così, quando la Trey ha voluto esaminare una pratica di meditazione conosciuta come Falun Gong, si è rivolta a un metodo di ricerca tipico delle scienze sociali: un sondaggio.

Nel 2007, come parte della sua tesi di dottorato presso la University of South Australia, la Trey ha somministrato un sondaggio online confrontando gli effetti sulla salute e sul benessere dei praticanti del Falun Gong misurati con un gruppo di controllo di partecipanti non praticanti.

I risultati – descritti in dettaglio nell’ultimo libro di Trey, ‘The Effect of Falun Gong on Health and Wellness’ – suggeriscono fortemente che la pratica del Falun Gong abbia un effetto positivo sulla salute sia fisica che emotiva.

La Trey chiarisce: «Non sto guardando le molecole o i geni. Sto solo guardando le percezioni delle persone su come sono migliorate perché praticano la meditazione. Ecco, non hanno più bisogno di prendere farmaci per disturbi d’ansia o depressione. Ci sono persone che sono guarite da vari disturbi psico-emotivi».

La cultura cinese del Qigong

Uno dei motivi per cui la Trey ha voluto studiare il Falun Gong è che ha trovato pochissime indagini scientifiche sull’argomento. Rispetto ad altre forme di meditazione praticate nella società, come lo yoga, la Meditazione Trascendentale o il Buddismo Zen, il Falun Gong sembra un nuovo arrivato sulla scena della meditazione, ma è molto più antico di quanto si possa immaginare: secondo il fondatore del Falun Gong, Li Hongzhi, la pratica è stata trasmessa da maestro a discepolo fin da tempi molto antichi.

Il Falun Gong è diventato pubblicamente disponibile in Cina solo a partire dal 1992. Nel 1998, la pratica era diventata così popolare che secondo un sondaggio del governo cinese c’erano circa 70 milioni di cinesi che la praticavano in tutto il Paese, cosa che l’ha resa la pratica meditativa con la più vasta partecipazione e in più rapida crescita nella storia cinese.

La promessa di una salute migliore è stata una delle principali ragioni a spingere le persone a provare. Molti cinesi avevano infatti già un’opinione favorevole del tipo di esercizi dolci e meditativi presenti nel Falun Gong. Altri tipi di esercizi di qigong – come il Tai Chi – erano da lungo tempo noti nella cultura cinese per aiutare a mantenere un corpo in forma e una mente acuta. Il Falun Gong era anche molto facilmente accessibile: nel corso degli anni ’90, classi gratuite e siti di esercizi sorsero in tutto il Paese, dando praticamente a chiunque fosse interessato l’opportunità di provare.

Fino a prima che il governo cinese non mettesse fuori legge la pratica nel 1999, i funzionari cinesi ne cantavano le lodi, sostenendo che potesse far risparmiare al Paese un sacco di soldi in spese sanitarie. Secondo una stima di allora, con 100 milioni di praticanti del Falun Gong, la Cina avrebbe potuto risparmiare «100 miliardi di yuan all’anno in spese mediche».

Indagini sanitarie indipendenti e su larga scala, condotte in cinque province cinesi, hanno contribuito a sostenere questa affermazione. I ricercatori hanno scoperto infatti che più del 90% degli intervistati, 31 mila individui, hanno riferito di essere stati tormentati da ogni tipo di malattie prima di iniziare il Falun Gong; e il 98% di loro ha riferito di aver ottenuto benefici significativi nel miglioramento della salute come risultato dell’adozione della pratica del Falun Gong nella vita quotidiana.

I ricercatori continuano a convalidare questa tendenza. Uno studio del 2013 dagli Stati Uniti che esamina gli effetti cognitivi e fisiologici del Falun Gong ha mostrato che la pratica ha aumentato i livelli di energia e l’umore, e ha portato a benefici psicologici duraturi. Mentre uno studio di osservazione coordinata del 2016 pubblicato sul Journal of Clinical Oncology ha concluso che «la pratica del Falun Gong può aiutare i pazienti terminali di cancro a sopravvivere significativamente più a lungo, oltre a un notevole miglioramento dei sintomi»

Trovare la motivazione a lungo termine

Come il Falun Gong possa produrre tali risultati non è chiaro. Ci sono diversi aspetti della pratica, e si ritiene che tutti contribuiscano ai benefici complessivi. Per esempio, oltre alla meditazione seduta e ai quattro esercizi in piedi, i praticanti del Falun Gong si sforzano di soddisfare un alto standard morale nella vita quotidiana. Il cuore della pratica è il libro Zhuan Falun (Girare la Ruota della Legge), che discute come vivere secondo i principi di Zhen, Shan e Ren, ovvero verità (o sincerità), compassione e tolleranza.

Quindi, quale di questi fattori è quello che contribuisce maggiormente ai miglioramenti della salute descritti sopra? Gli esercizi sono certamente l’aspetto più accattivante, ma secondo il sondaggio della Trey, la maggior parte dei praticanti veterani crede che il semplice tentativo di essere una persona migliore sia la cosa che porta il risultato maggiore nel miglioramento del benessere mentale e fisico.

La Trey scrive: «Il loro obiettivo è l’elevazione del loro carattere morale. L’impatto che possiamo vedere è che la loro salute e il loro benessere sono migliorati. Sappiamo tutti che la mente è molto potente. Tu sei ciò che pensi. Anche Socrate disse: “Non c’è malattia del corpo che prescinda dalla mente”».

Oggi, il Falun Gong è praticato in più di 90 paesi. L’interesse per una migliore salute e una mente più calma rimangono grandi ragioni per cui la gente si interessa alla pratica. Ma secondo la Trey, queste ragioni da sole di solito non sono sufficienti a convincere le persone a provare strade nuove. Piuttosto, dice, una catastrofe personale o un profondo desiderio di qualcosa di più trascendente sono spesso quello che dà alle persone la spinta necessaria per perseguire una pratica a lungo termine. «Anche se vogliono meditare, ci vogliono mesi o anni per arrivare a farlo. Diranno qualcosa come: “Mi sono imbattuto nel Falun Gong due anni fa, ma non ho avuto il tempo di farlo, finché non è successo qualcosa di grave”».

La scienza può certamente fornire ragioni pratiche su come si possa beneficiare della meditazione, ma potrebbe ancora non essere sufficiente per dare la spinta a provarla davvero. La ricercatrice sostiene che una parte del problema è la percezione che spesso si ha della pratica di meditazione, come se fosse niente di più che una forma di terapia: si immagina che sia senza sforzo come prendere una pillola.

«Molte persone la trattano come una visita dal medico. Prendono una medicina, si riprendono, e questo è tutto. Un altro gruppo sono invece le persone che cercano un percorso spirituale per l’illuminazione e lo sviluppo spirituale, perché arrivano ad una fase della vita in cui sentono che la loro vita non ha significato, quindi cercano qualcosa che cambierà questo stato».

 Articolo in inglese: Good Reasons to Meditate

 
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