Xi Jinping purga il boss del Partito di Henan

L’ultima grossa preda di Xi Jinping nella sua guerra alla corruzione è Chen Xuefeng; il funzionario (che secondo gli analisti sarebbe stato declassato il 16 gennaio scorso) prima di raggiungere il Comitato permanente del Partito e diventare segretario del Partito nella città di Luoyang, era stato il ‘re’ del carbone e dell’energia elettrica a Henan.

L’indagine su Chen sembra essere stata tenuta rigorosamente segreta dalla Commissione centrale per l’ispezione disciplinare, dato che fino al giorno della ‘purga’, Chen continuava ad apparire in positiva luce sulla stampa locale: il giorno stesso della destituzione, Chen è apparso sulla prima pagina del giornale di Luoyang, in un rapporto sulla sua partecipazione a una riunione del Comitato permanente del Partito a Luoyang col virgolettato: «La riduzione della povertà e lo sviluppo è una missione che dobbiamo caricarci sulle spalle».

Il rapporto indica che il suo licenziamento è dovuto a «gravi violazioni disciplinari», ma non fornisce ulteriori informazioni. La formula usata si riferisce di solito a un qualche tipo di corruzione, ma è ampiamente sfruttata come pretesto per eliminare rivali politici.

Prima di ricoprire le sue posizioni di potere nell’apparato provinciale del Partito a Henan e Luoyang, Chen è stato direttore generale, presidente e segretario del Partito del gruppo Yongcheng del carbone e dell’energia elettrica per otto anni, a partire dal 2000.

Caixin, una rivista di affari con collegamenti alla leadership del Partito, aveva già nel 2014 riferito di una possibile indagine in corso su Chen, nell’ambito di una lotta alla corruzione nel settore del carbone. Il boiardo di Stato era riuscito a sfuggire però a quel giro di indagini, che aveva declassato vari capi nel settore industriale, tra cui Ling Wancheng, fratello di Ling Jihua, e direttore dell’Ufficio generale del Partito.

Chen ha origini umili: è nato in un piccolo villaggio in Henan, ed è cresciuto con il padre e i suoi vicini, dopo la morte della madre quando aveva due anni. Ha iniziato pulendo carbone e ha passato gli ultimi trent’anni a scalare la vetta del Partito; è quindi probabile che nel corso della scalata abbia dovuto accettare e fare molti favori. Nel 2012, un anno dopo essere stato promosso a vice governatore (e vice segretario del Partito) della provincia di Henan, uno dei suoi subordinati, Hao Linjie, è stato arrestato e condannato a 16 anni e 6 mesi di carcere per aver accettato tangenti per quasi 151 mila dollari.

Diversi articoli della stampa cinese, quando hanno informato sull’eliminazione di Chen, hanno anche aggiunto delle curiosità: Caixin, per esempio, ha riferito che il Gruppo Yongcheng del Carbone ed Elettricità, ha sperimentato una svolta drastica sotto l’amministrazione competente di Chen; il Gruppo è passato infatti dall’essere fortemente indebitato e sull’orlo della bancarotta, al diventare l’azienda di maggior profitto nella provincia. Come è normale che sia nell’opaco e ambiguo mondo della politica, non è del tutto chiaro quali misure abbia adottato Chen per ottenere questi risultati.

 
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