Investire sulla cultura contro il terrore: idea nobile o mancia elettorale?

Dalla campagna elettorale fino ai discorsi e i provvedimenti da presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha spesso parlato dell’Italia come «superpotenza culturale» e dell’importanza di investire sulla cultura e sulle arti. È però il modo in cui ha attuato questo pensiero molto condiviso, ad aver creato spesso polemiche.

Paradossalmente, ad esempio, è proprio la sua riforma della scuola, quella che ha incontrato le maggiori critiche. E ora, dopo gli attacchi di Parigi, Renzi ha annunciato una serie di provvedimenti, alcuni dei quali parecchio originali.

La ricetta del Governo contro il terrore dell’Isis consta di 2 miliardi, uno dei quali va a potenziare la sicurezza, e un altro va alla cultura.

Il miliardo alla cultura sarà dato per metà alle periferie delle città metropolitane italiane, per interventi di rammendo. L’architetto Renzo Piano, intervistato a In Mezz’Ora il 29 novembre, ha parlato di come la pace si costruisca anche con la bellezza, facendo venir fuori il bello dalle periferie. Piano stesso dona il suo stipendio da senatore a vita a dei giovani architetti impegnati in simili lavori di rammendo delle periferie.

Oltre al mezzo miliardo per le periferie, 50 milioni di euro saranno investiti nel diritto allo studio, e 150 milioni saranno investiti perché sia possibile donare il 2 per mille ad associazioni culturali, come i teatri di quartiere. Infine, il bonus di 500 euro per attività culturali che era stato dato agli insegnanti, sarà esteso ai diciottenni.

MANCIA ELETTORALE?

Quest’ultimo provvedimento, al naso politico di molti puzza di ‘mancia elettorale’, donata proprio a coloro che hanno appena raggiunto l’età per votare.

«Dopo quanto successo a Parigi – ha detto infatti Berlusconi su Facebook – il governo ha deciso di dare 500 euro a chi compie 18 anni e guarda caso va votare per la prima volta. Queste mance elettorali sono disgustose». Alle ultime elezioni, tuttavia, anche la proposta di restituire l’Imu agli italiani da parte di Berlusconi era stata giudicata da molti in tal senso.

Per Vera Capperucci, politologa della Luiss, ha senso agire «in due tempi» contro la minaccia dell’Isis, rafforzando prima la sicurezza e investendo nel lungo periodo sulla cultura, perché i valori delle società democratiche possano agire da freno al terrorismo. L’investimento sulla cultura è una «misura positiva», per la politologa.

Quanto ai 500 euro agli studenti, la Caperrucci li vede come una replica degli 80 euro. Ritiene che nelle misure di Renzi e in questa in particolare ci sia un «aspetto propagandistico molto forte», ma questo è «chiaro e giustificato» perché è normale per un politico cercare di ottenere voti, specie in vista delle amministrative.

Alessandro Lattarulo, politologo barese, vede la cosa diversamente. «Il rischio – che si tratti di una manovra elettorale – effettivamente non è assente, ma non lo vedo per il fatto di essere collegato ai diciottenni in queanto neo-elettori», afferma.

«Il punto, semmai, è che si tratti di un contributo de facto monetario […] che sostituisce alla cultura della fornitura di beni e servizi da parte dello Stato un contributo finanziario per acquistare gli stessi». Un provvedimento più tipico delle destre, che delle sinistre.

Per Lattarulo la scelta dell’età di 18 anni è tuttavia semplicemente un scelta in linea con la Costituzione. Ma pur esistendo il rischio che si tratti di una ‘mancia’, il politologo specifica che la cosa non gli sembra «eccessivamente strumentale». «Dirlo mi sembra essere troppo poco rispettoso nei confronti degli italiani. È come dire che gli italiani come cittadini ed elettori si possano comprare. È una visione che non accetto […] Perché allora qualsiasi scelta di Governo, di qualsiasi Governo, può essere vista come una mancia elettorale a favore di qualcuno o come una punizione contro qualcun altro».

I 500 euro, a quanto sembra, potranno essere spesi solo in attività culturali.

CULTURA ED EQUITÀ

Altre questioni da chiarire circa il provvedimento annunciato, sono le modalità con cui si potrà usufruire di questo bonus.

Cos’è cultura e cosa non lo è? Si potrà usufruire del bonus anche solo acquistando un libro, che sia pure un fumetto? La questione può non essere semplice, anche perché «non pochi tentano di mettere sullo stesso piano la cena in un ristorante con cibo a km 0 e un libro», afferma Lattarulo.

Inoltre il bonus annunciato non terrebbe conto dei diversi redditi familiari. Per Lattarulo sarebbe socialmente più equo calibrare il bonus in base all’Isee, ma si rischierebbe di far pesare troppo il dato ufficiale, a discapito di quello reale: non verrebbe tenuto in conto il lavoro in nero; in alcuni casi, artigiani e commercianti, ad esempio, potrebbero dichiarare meno di quanto possiedono effettivamente, e quindi beneficiare di un bonus maggiore. Per Lattarulo è possibile che il Governo abbia tenuto in conto proprio questo e abbia privilegiato l’equità di fatto, piuttosto che quella formale.

 
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