«Il Pcc mi ha ingannata», giovane cinese racconta il suo risveglio 

Di Mary Hong

Lin Yudan, ex giornalista dei media di propaganda dello Stato cinese, ha condiviso il suo viaggio dall’essere ingannata dalle bugie del Pcc contro il Falun Gong all’ammirare il coraggio dei praticanti di questa pratica spirituale. In questo modo, è passata dal tollerare il Partito Comunista Cinese (Pcc) al rinunciarvi completamente,

Si è rammaricata di come il suo comportamento ingenuo l’abbia resa complice di un malfattore: «Il mio affetto e le mie caratteristiche rette sono state manipolate dal Pcc», ha dichiarato.

In un’intervista rilasciata alla redazione cinese di Epoch Times il 26 gennaio, Liu ha espresso le sue scuse al Falun Gong per essere stata ingannata dalla propaganda del regime e ha rivelato il suo percorso di risveglio e di allontanamento dal Pcc.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un’antica pratica spirituale cinese che consiste in esercizi di meditazione semplici e lenti e in insegnamenti basati sui principi di ‘Verità, Compassione e Tolleranza’. La sua popolarità è cresciuta negli anni ’90, con alla fine del decennio dai 70 ai 100 milioni di praticanti in Cina, secondo le stime ufficiali dell’epoca.

Sentendosi minacciato dalla sua popolarità, il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha lanciato una campagna di eliminazione sistematica nel luglio 1999. Da allora, milioni di persone sono state imprigionate e torturate nelle carceri, campi di lavoro forzato e altre strutture, secondo il centro informazione della Falun Dafa.

Il ‘Re Scimmia’ infuriato

Lin è immigrata negli Stati Uniti nel 2012 e prima di allora le sue uniche fonti di informazione erano le pubblicazioni e la propaganda del Pcc.

Era una giornalista della Rivista di Legge di Shanghai, il principale fronte di propaganda politica e legale designato dal Comitato del Partito municipale.

Ha ammesso di aver ceduto alla propaganda politica del Pcc che etichettava il Falun Gong come superstizione. Il servizio della Tv di Stato del Pcc del 2001, che ha diffamato gli aderenti al Falun Gong con una messa in scena di un incidente di autoimmolazione in Piazza Tienanmen, l’ha scioccata. Il filmato trasmetteva immagini cruente di autoimmolazione che l’hanno portata a denigrare il Falun Gong.

Nel 2001, l’International Educational Development, Inc. ha presentato alle Nazioni Unite un video che confermava che l’autoimmolazione era una messinscena organizzata dai media di Stato del Pcc con lo scopo di screditare il Falun Gong per giustificare la sua violenta repressione.

Nel 2003, anche l’Organizzazione mondiale per indagare sulla persecuzione del Falun Gong (Woipfg) ha avviato una propria indagine. L’incidente «potrebbe essere la più grande cospirazione conosciuta intrapresa dalla leadership cinese da quando il Partito Comunista è salito al potere», ha dichiarato John Jaw, presidente della Woipfg.

Solo quando Lin è arrivata negli Stati Uniti ha appreso gradualmente le menzogne e le brutalità che il Pcc ha sfruttato nel corso della sua storia, tra cui il modo in cui ha trattato i prigionieri di guerra, i cosiddetti tre anni di disastri naturali che in realtà erano disastri causati dall’uomo che hanno provocato la grande carestia in Cina, oltre alla devastante Rivoluzione Culturale, al Massacro di Tiananmen del 1989 e alla persecuzione del Falun Gong.

Nel 2021, Lin, ha adottato «Re Scimmia» come nome utente su Twitter, in quanto il Re Scimmia è noto per «aver creato scompiglio in Paradiso», e ha iniziato la sua campagna di lotta contro il Pcc.

Una «complice del male» nell’ignoranza

Lin era consapevole della dittatura e dei movimenti politici del Pcc: «Ero molto disgustata dal Pcc, ma non al punto di odiarlo», ha sostenuto, riferendosi a prima di arrivare in Occidente.

«Ero troppo ingenua, con il mio affetto e la mia rettitudine, il Pcc mi ha ingannato e sono diventata complice del male», ha affermato.

La sua ignoranza le ha causato un grande dolore e il rimpianto di essersi comportata male nei confronti dei praticanti del Falun Gong per molto tempo: «È un’umiliazione per me stessa, e odio il Pcc per questo, perché mi ha ferito gravemente, ed è molto personale», ha dichiarato.

Lin afferma di apprezzare particolarmente Epoch Times per averla aiutata a conoscere meglio la verità, soprattutto per l’impegno che il sito d’informazione ha profuso nel coprire e raccontare il movimento anti-estradizione di Hong Kong del 2019.

Il prelievo forzato di organi

Lin ha raccontato ìche la sua formazione medica le ha fatto fraintendere l’idea del prelievo di organi da persone ancora in vita.

Il «prelievo di organi da persone ancora in vita» significa letteralmente prelevare gli organi «vivi. Ho pensato, “gli organi perderebbero la loro vitalità durante il prelievo a causa del dolore lancinante della vittima durante il processo”. Perciò mi è stato difficile crederci». Inoltre, dubitava fortemente che il Pcc malvagio fino a quel punto.

Tuttavia, il gran numero di trapianti cinesi ha attirato la sua attenzione e ha riesaminato i fatti dopo essere arrivata negli Stati Uniti.

Dopo che all’estero sono stati resi disponibili molti video online su cinesi scomparsi, come le vittime che vengono caricate su furgoni per strada e molti studenti universitari scomparsi, oltre a ciò che è stato rivelato sui medici che operano all’interno delle carceri su praticanti del Falun Gong imprigionati illegalmente, «Poi ho capito che il prelievo di organi da persone ancora in vita era reale, e che quello che Epoch Times riportava era reale», ha commentato.

In precedenza, il 17 febbraio 2022, la redazione di Epoch Times cinese ha ricevuto un elenco di giovani scomparsi da un genitore cinese il cui figlio è scomparso nel 2015. Secondo l’elenco, c’erano almeno 372 famiglie alla ricerca dei loro figli scomparsi. Molti genitori hanno anche firmato un impegno di ricompensa di 100 mila yuan (13 mila 724 euro) per chi aiuta a ritrovare i loro figli.

Gratitudine e fiducia

Lin ha dichiarato che molti dei programmi e dei reportage di Epoch Times e del suo media gemello Ntd sono diventati i suoi preferiti. Ha detto che molti dei programmi non si limitano a smascherare il Pcc, ma sono anche responsabili nei confronti della società americana, svelando il lato oscuro degli estremisti di sinistra in America.

Ha espresso la sua più profonda preoccupazione per gli estremisti di sinistra che stanno spingendo gli Stati Uniti verso il malefico abisso del socialismo.

«Sono finalmente fuggita dalla Cina e sono approdata nel paradiso dei miei sogni, gli Stati Uniti d’America. Sarebbe un incubo terribile se gli Stati Uniti diventassero un’altra Cina», ha affermato.

Tra i tanti programmi, le piace particolarmente il canale Fang Wei Time, che collabora regolarmente con Ntd. Ha sostenuto che il programma le ha dato una direzione come cinese americana: «Mi ha aiutato ad attraversare la nebbia della confusione. Ora so cosa fare per la mia seconda città natale e difendere le prossime generazioni americane», ha continuato.

L’anticomunismo non è sufficiente

Il 24 gennaio Lin ha annunciato il suo ritiro dal Pcc e ha spiegato la sua gioia per il risveglio.

«Ho rinunciato al Pcc con il mio vero nome. Ho gettato via l’unico straccio rosso lasciato in me dal Pcc! Questo straccio rosso è il comunismo, ed è sporco. Mi sento molto più pulita, rinfrescata e gioiosa», ha dichiarato.

Nella sua dichiarazione di ritiro dai Giovani Pionieri, ha scritto: «Sono nata in una famiglia cristiana. Fin da bambina ho amato il Paese e odiato il Partito. Avevo rifiutato l’iscrizione ai Giovani Pionieri. Ero nota per essere una cattiva studentessa. Per potermi trasferire in un’altra scuola, sono stata costretta a indossare la sciarpa rossa. Ero giovane e non ho rifiutato perché pensavo fosse bella. Ma mi sbagliavo, me ne sono pentita. Ora rinuncio ai Giovani Pionieri con il mio vero nome, per tagliare i rapporti rimasti con lo straccio rosso del Pcc!»

Secondo le regole del Partito, gli studenti delle scuole elementari che si uniscono ai Giovani Pionieri devono indossare una sciarpa rossa come simbolo.

Lin ha preso l’adesione ai Giovani Pionieri come una macchia sulla sua vita. Ritiene che sia sua responsabilità prendere l’iniziativa di rimuovere la macchia: «Riconoscere l’errore commesso nella vita, correggerlo e rimediare: questo è per me il significato della rinuncia ai Giovani Pionieri», ha affermato.

Una volta pensava che essere anticomunista fosse sufficiente. Ma alla fine ha capito che il vero scopo è tagliare i ponti con il Pcc.

Ha affermato che ora la sua anima può accettare liberamente e coraggiosamente il giudizio finale. C’è una differenza dopo aver rinunciato al Pcc: «è rinfrescante sia fisicamente che spiritualmente».

Ora dice di avere il coraggio di stare dinanzi a Gesù nel giudizio finale. Ha dichiarato: «Ora posso dire al mio Signore Gesù: avevo una sciarpa rossa, ma l’ho cancellata. Ho dichiarato di ritirarmi dai Giovani Pionieri. Non ho più questo peccato. Ho peccato, ma mi sono pentita».

Secondo i dati del Centro servizi globale per le dimissioni dal Pcc, dal 3 dicembre 2004 al 5 febbraio 2023, più di 408 milioni di persone hanno dichiarato le loro dimissioni dal Pcc e dalle organizzazioni affiliate.

 

Articolo in inglese: ‘The CCP Deceived Me’: Former Chinese Propagandist Shares her Journey Awakening to CCP’s Abuses

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