Il giornalista Andy Ngo vince la causa contro Antifa. Risarcimento di 300 mila dollari

Di Katabella Roberts

Il 21 agosto Il giornalista Andy Ngo ha ricevuto 300 mila dollari di risarcimento danni a seguito della denuncia di aggressione fisica da parte di tre presunti rivoltosi Antifa.

L’udienza virtuale presso il tribunale della contea di Multnomah a Portland, Oregon si è conclusa con il giudice distrettuale, Chanpone Sinlapasai, che ha ritenuto i tre imputati Corbyn (Katherine) Belyea, Madison «Denny» Lee Allen e Joseph Evans, che ora porta il nome legale di Sammich Overkill Schott-Deputy, responsabili dell’aggressione, delle percosse intenzionali e dei danni morali.

Il giudice ha inoltre ordinato ai tre imputati – che non si sono difesi in tribunale e sono stati giudicati in contumacia dopo non aver risposto alla denuncia di Ngo – di dividere equamente tra loro il pagamento del risarcimento dei danni.

Ngo, redattore capo del sito di notizie The Post Millennial, ha definito la sentenza una «vittoria» ma pur sempre una «piccola rivincita per il deludente verdetto della giuria all’inizio di questo mese al processo».

Durante quel processo sulla causa intentata da Ngo per varie aggressioni subite dal 2019, una giuria di Portland aveva assolto due attivisti da ogni responsabilità civile.

«Decisi ad attribuire la responsabilità all’Antifa»

«Incassare questi giudizi porrà serie sfide; tuttavia, sono profondamente grato per il supporto di @liberty_ctr e dei miei avvocati Dorothy Yamamoto, Gregory Michael, Harmeet Dhillon, James Buchal e @mark_trammell per aver creduto in me e avermi aiutato a far condannare questi aggressori per aver tentato di mettere a tacere violentemente i miei diritti derivanti dal Primo Emendamento». ha scritto Ngo su X (ex Twitter).

«Anche se continuerà ad essere una dura battaglia per riscuotere i danni concessi oggi, data la storia di evasione degli imputati in contumacia, rimango determinato a far assumere ad Antifa e ai suoi membri la responsabilità dei loro violenti attacchi».

La sentenza di lunedì è stata il risultato di una causa originariamente intentata dal Center for American Liberty per conto del giornalista investigativo nel 2020.

La causa sosteneva che gli imputati e altri membri dell’Antifa avevano cercato di sopprimere le attività di Ngo «mediante una campagna coordinata di violenza reale e minacce, molestie e stalking».

«Ngo, con i suoi reportage persistenti, ha portato alla luce molti misfatti di questa organizzazione terroristica ed è forse più responsabile di qualsiasi altro giornalista americano nell’aumentare la consapevolezza pubblica della minaccia che Antifa e i suoi seguaci rappresentano per la sicurezza pubblica», si legge nella causa.

Gli avvocati indicano che «in ritorsione per i servizi sfavorevoli di Ngo, e nel tentativo di intimidire Ngo dal rivelare ulteriormente gli atti illegali di Antifa, gli imputati hanno preso di mira Ngo, anche aggredendo e minacciando Ngo al punto di causare lesioni fisiche e morali; pubblicizzando informazioni private e personali su dove si trovassero Ngo e la sua famiglia; e persino il tentativo di irrompere nella casa della sua famiglia, oltre a una moltitudine di altre minacce e atti di violenza».

Nello specifico, Ngo aveva accusato i tre imputati di averlo aggredito nel giugno 2019 durante le proteste a Portland, Oregon.

«Dolore, umiliazione e disagio emotivo»

Secondo la causa (pdf), Ngo stava registrando un video delle proteste che coinvolgevano Rose City Antifa a Portland quando è stato attaccato in due diverse occasioni nella giornata: la prima da presunti membri dell’Antifa, che gli hanno lanciato dei «frappè» che poi la polizia ha rivelato contenevano cemento ad asciugatura rapida, e poi quando gli aggressori «improvvisamente lo hanno assalito e ferito», lanciandogli uova e altri presunti «frappè» per poi prenderlo a pugni e calci.

Si legge che «l’imputato Joseph Christian Evans faceva parte del gruppo di aggressori che hanno attaccato Ngo. Evans è stato uno dei primi a colpire Ngo, e le sue azioni hanno incitato a ulteriore violenza contro Ngo. L’imputato Madison Lee Allen era tra il gruppo di aggressori Ngo. Lee ha colpito Ngo in testa con un cartello, mentre sfoggiava capelli verdi e una bandana leggera, di colore rosso».

Durante il fatto, Ngo è riuscito a «fuggire» e in seguito si è recato al distretto centrale di polizia, come indicato da una squadra medica associata alla polizia di Portland. È stato poi portato in ambulanza in un ospedale dell’Oregon Health & Science University dove, dopo i test, gli è stata «diagnosticata un’emorragia cerebrale subaracnoidea ed è stato ricoverato in ospedale durante la notte».

«Come risultato degli attacchi, Ngo ha sofferto forti dolori, umiliazioni e stress emotivo, per i quali continua a ricevere cure».

Durante il processo, un avvocato di Schott-Deputy ha sostenuto che il suo cliente non era stato in grado di rispondere all’ordine di comparire in tribunale perché era un senzatetto e stava scontando pene detentive sia a New York che in Oregon nel momento della richiesta.

Tuttavia, il giudice ha respinto i tentativi dell’avvocato di evitare una sconfitta per contumacia, sostenendo che Schott-Deputy era pienamente consapevole della causa contro di lui, che è stata citata in numerosi notiziari.

Oregon Live riporta che durante la sua testimonianza alla corte, Ngo ha spiegato che «l’esperienza di pre-morte» che ha avuto durante l’attacco nel 2019 è stata oggetto di continue battute da parte di «estremisti violenti», che sono staate «angoscianti», «dolorose» e «spaventose».

 

Articolo in inglese: Judge Awards Journalist Andy Ngo $300,000 in Lawsuit Over Portland Attacks

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