Diversi membri del governo americano (sia dell’amministrazione Obama che Trump), hanno espresso il loro sostegno a favore di una campagna per portare a Hong Kong lo spettacolo di una compagnia di danza classica cinese con sede a New York che il regime cinese ripetutamente contrastato e tentato di sabotare.
All’inizio di novembre 2016, la filiale di Hong Kong di New Tang Dynasty Television (NTD), un’emittente di lingua cinese indipendente dal regime, ha infatti presentato una richiesta formale al governo di Hong Kong per invitare in città la Shen Yun Performing Arts in occasione del tour mondiale del 2017. NTD ed Epoch Times stanno inoltre sostenendo una campagna di raccolta firme per dare voce al sostegno popolare a favore dell’esibizione dello spettacolo di Shen Yun a Hong Kong (NTD e Epoch Times fanno parte di Epoch Media Group, con sede a New York).
Il regime cinese ha cercato di sabotare Shen Yun in ogni parte del mondo: pneumatici dei pullman della compagnia tagliati, strane telefonate che ‘richiedevano’ la cancellazione degli spettacoli di Shen Yun ai teatri dove erano programmate le esibizioni, lettere da parte dei diplomatici cinesi contenenti velati ‘avvertimenti’ ai funzionari dei governi locali per esortarli di non assistere alle rappresentazioni della compagnia.
Fondata nel 2006, la missione della Shen Yun Performing Arts è quella di far rivivere e diffondere la cultura tradizionale cinese attraverso la musica e la danza (così come indicato sul sito web della compagnia). Ma Shen Yun non può esibirsi in Cina né a Hong Kong (regione semiautonoma a statuto speciale della Cina) perché gli spettacoli di Shen Yun spesso rappresentano scene che mostrano la persecuzione della pratica spirituale del Falun Gong da parte del regime cinese. Inoltre, molti ballerini e musicisti di Shen Yun sono essi stessi praticanti del Falun Gong.
Shen Yun era stato invitato a esibirsi a Hong Kong nel 2010, ma la compagnia era stata costretta a tirarsi indietro all’ultimo minuto perché il governo di Hong Kong aveva improvvisamente revocato i visti di sei membri chiave della produzione. Erano stati annullati sette spettacoli che avevano già fatto il tutto esaurito e gli organizzatori locali avevano di conseguenza denunciato il governo di Hong Kong per interferenza illegale. Gli osservatori dell’epoca avevano ritenuto che il governo di Hong Kong avesse agito in quel modo a causa di pressioni da parte di Pechino.
L’OPINIONE SU SHEN YUN DEL PUBBLICO
«Ci sono stato con la mia famiglia e ai miei bambini è piaciuto molto», ha detto il rappresentate repubblicano della California Dana Rohrabacher. «È davvero magnifico, e non c’è nessuna ragione al mondo per cui le persone in diversi paesi non debbano vedere questo spettacolo».
Dana Rohrabacher, deputato della California
«Mi ha fatto particolarmente piacere che lo spettacolo abbia dato voce ai valori della storia cinese che per me rientrano tra quelli compatibili con i nostri qui in Occidente» ha detto Lenczowski. «I cinesi hanno saputo realizzare una magnifica produzione con la libertà artistica e la libertà di parola».
John Lenczowski, ex direttore dell’Ufficio per gli affari europei e sovietici presso il Consiglio di sicurezza nazionale
John Lenczowski, che ha lavorato per il Dipartimento di Stato ed è stato direttore dell’Ufficio per gli affari europei e sovietici presso il Consiglio di sicurezza nazionale durante la presidenza di Ronald Reagan, ha inoltre definito Shen Yun «uno spettacolo straordinario» e i suoi artisti come «persone dotate di molto, molto talento!».
«Questo è un evento culturale che ritengo edificante per i cittadini di Hong Kong. Perché il governo di Pechino dovrebbe temerlo?» ha detto Smith. «Sarebbe meraviglioso non solo per la gente di Hong Kong, ma anche di Pechino, se questo spettacolo venisse autorizzato».
Chris Smith, deputato del New Jersey e presidente della Commissione Esecutiva del Congresso sulla Cina
L’onorevole Smith ha dichiarato che sebbene personalmente non sia ottimista sul fatto che Pechino permetta a Shen Yun di esibirsi a Hong Kong, uno sforzo per incoraggiare il governo di Hong Kong a invitare la compagnia deve essere comunque fatto.
L’analista e geopolitico indipendente John Lenczowski si è detto d’accordo: «Non si sa mai. Forse [Pechino, ndr] permetterà che questo accada. Quindi penso che valga la pena provare». E «Incoraggio il governo di Hong Kong a consentire un mercato per acquistare un prodotto artistico che la gente potrebbe volere» ha poi aggiunto Lenczowski, che conclude osservando che, se il regime cinese respinge Shen Yun «è solo un riflesso della sua debolezza, della sua insicurezza. E il fatto di impedire l’esibizione di Shen Yun è una chiara dimostrazione di tale insicurezza, che sostanzialmente riflette la propria consapevolezza di avere un futuro ormai segnato».
Articolo in inglese: US Officials Back Effort to Bring Shen Yun to Hong Kong
Traduzione di Lorena Badile