I dissidenti cinesi chiedono la fine del Pcc

Di Cindy Li

I dissidenti cinesi si sono riuniti per ricordare il 34° anniversario del massacro di piazza Tiananmen e il quarto anniversario della resistenza di Hong Kong.

Con l’occasione hanno invitato le forze della giustizia, sia all’interno che all’esterno della Cina, a rovesciare la dittatura del Partito Comunista Cinese (Pcc).

Questo è un passo avanti rispetto alle loro precedenti manifestazioni, dove invitavano lo stesso Pcc a scusarsi per il massacro.

L’esperto cinese Feng Chongyi, professore associato presso la University of Technology Sydney, ha dichiarato a Epoch Times che è giunto il momento di rovesciare il Pcc: «Nel 2018, l’Australia ha iniziato a resistere all’infiltrazione del Pcc, con il sostegno degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno adottato una nuova strategia nazionale che definisce il regime del Pcc come un avversario strategico, un nemico. Pertanto, da quel momento in poi, il mondo occidentale ha iniziato a rendersi conto della guerra non dichiarata del Pcc».

«La Guerra Fredda (del mondo occidentale contro il Pcc) è già iniziata su tutti i livelli, come nella tecnologia, economia, commercio, investimenti e intelligence. Un tale nuovo cambiamento globale porta nuove opportunità e speranze al popolo cinese».

Feng ha spiegato che una volta al potere, Xi Jinping si è impegnato a restaurare un regime totalitario: «Gli interessi economici della classe media sono stati minati dal distanziamento del mondo libero in Europa e Stati Uniti, dalla Cina […] Anche la classe media si è unita ai ranghi degli ‘ingiusti’ […] Inoltre, altre fazioni all’interno del Pcc, al di fuori di Xi Jinping, sono state ostracizzate e attaccate».

«Quindi questa è una nuova opportunità. Se tutte queste forze si uniranno, avranno il potere di rovesciare la tirannia del Pcc».

Feng indica che il movimento pro-democrazia in Cina non è mai sparito sebbene le difficoltà incontrate, e finalmente è arrivata una nuova opportunità: «È giunto il momento di abbattere il regime comunista», afferma con fermezza.

«In un mondo libero, devo alzarmi e poter parlare».

Ma alla manifestazione ha attirato l’attenzione soprattutto uno studente cinese vestito da Winnie the Pooh e in piedi su un finto carro armato.

Aaron Chang, che ha partecipato per la prima volta al raduno del 4 giugno a Sydney, ha spiegato che voleva fare satira sul sogno di Xi Jinping di diventare imperatore: «Con Xi Jinping al potere, il governo del Pcc sta diventando sempre più rigido».

Aaron Chang alla manifestazione a Sydney il 4 giugno 2023. (Tom Yu/The Epoch Times)

Chang, che ammira gli studenti del College di Nanchino che hanno guidato la Rivoluzione del Libro Bianco, dichiara di essere stato ispirato da questi coraggiosi cinesi che stanno combattendo per la libertà e i diritti umani.

La Rivoluzione del Libro Bianco è iniziata dopo che nella notte del 24 novembre 2022 un incendio a Urumqi, nello Xinjiang, ha acceso la rabbia di molti cinesi, con gli studenti universitari che hanno guidato una rivoluzione simboleggiata da un foglio bianco, un simbolo di silenzio, per protestare contro le estreme misure pandemiche del Pcc: «Stanno scommettendo sulla loro libertà, sul loro futuro, su tutto ciò che devono perseguire e lottare per i loro diritti. Ed io non ho motivo di nascondermi in questo posto dove sono al sicuro».

Hong Kong chiede all’Australia di separarsi dal Pcc

Nel frattempo, la signora Chan, una rappresentante della comunità di Hong Kong, ha condannato l’uso da parte del Pcc della legge sulla sicurezza nazionale per privare Hong Kong della libertà. Ha anche invitato l’Australia ad interrompere ogni commercio con il Pcc: «Dovremmo rifiutarci di commerciare con loro e non dovremmo acquistare i loro beni. Per favore, ricorda, ogni centesimo speso in beni [cinesi, ndr] viene utilizzato per torturare le persone e corrompere il mondo».

Alla vigilia dell’anniversario del 4 giugno di quest’anno, la polizia di Hong Kong ha arrestato otto persone, tra cui attivisti e artisti, una mossa che segnala l’erosione della libertà della città.

Per decenni, il 4 giugno decine di migliaia di abitanti di Hong Kong hanno tenuto una veglia annuale a lume di candela nel Victoria Park per commemorare il massacro. Tuttavia, dopo che Pechino ha imposto una radicale legge sulla sicurezza nazionale nel 2019, molti attivisti di Hong Kong sono stati messi a tacere o incarcerati.

Sophie Tsai alla manifestazione a Sydney il 4 giugno 2023. (Tom Yu/The Epoch Times)

Sophie Tsai, rappresentante di Amnesty International Australia, ha invitato il governo australiano a non ignorare per interessi economici le continue violazioni dei diritti umani da parte del Pcc: «Dal 1989, il 4 giugno non è stato solo un giorno di commemorazione, ma anche un giorno di protesta contro le continue violazioni dei diritti umani da parte del Pcc. Non dovremmo stare a guardare e ignorare le violazioni dei diritti umani e il genocidio della Cina, mentre godiamo dei benefici economici del nostro più grande partner commerciale.

«L’Australia è una delle nazioni fondatrici della Dichiarazione universale dei diritti umani. In quanto democrazia libera e leader regionale, abbiamo l’obbligo di affrontare le questioni relative ai diritti umani in Cina».

L’avvocato sollecita l’Australia ad attuare la legge Magnitsky

L’avvocato australiano Sophie York, ha esortato il governo australiano a utilizzare il Magnitsky Act per punire i trasgressori dei diritti umani.

Nel 2021, l’Australia ha approvato l’Autonomous Sanctions Amendment (Magnitsky-style and Other Thematic Sanctions) Act 2021, che conferisce al governo australiano il potere di imporre sanzioni speciali ai funzionari stranieri che violano i diritti umani, si impegnano in pratiche di corruzione o minacciano la sicurezza nazionale dell’Australia.

A marzo 2022, il governo australiano ha utilizzato per la prima volta la legge , annunciando sanzioni contro 39 russi presumibilmente coinvolti nella corruzione e in relazione alla morte degli avvocati di Magnitsky.

 

Articolo in inglese: Dissidents Change Tack, Call on People of Justice to Overthrow the CCP

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