Crematori e ospedali cinesi sopraffatti dall’esplosione di casi Covid

Di Eva Fu

Un’ondata di casi di Covid-19 in Cina ha costretto i crematori a lavorare 24 ore su 24 per far fronte all’afflusso di corpi.

I prezzi delle forniture mediche sono saliti alle stelle mentre i pazienti lottano per trovare un letto negli ospedali sopraffatti, dove medici e infermieri hanno continuato a resistere nonostante fossero loro stessi malati di Covid-19.

Per molti, l’unica opzione per proteggersi dopo aver contratto il virus è restare a casa.

La disperazione che ora avvolge la Cina ha una strana somiglianza con quella di quasi tre anni fa, quando la pandemia di Covid-19 era scoppiata per la prima volta nel Paese. Con il brusco abbandono da parte del regime comunista dei freni draconiani contro il virus che avevano sporadicamente confinato centinaia di milioni nelle loro case, i casi sono di nuovo in aumento, mettendo a dura prova l’infrastruttura cinese, che appare ampiamente impreparata per ciò che verrà.

I crematori sono così sovraccarichi che non sono in grado di trasportare i cadaveri il giorno della morte e nemmeno il giorno dopo. «Non c’è niente che possiamo fare. Ci sono troppi morti», ha riferito a Epoch Times in anonimato il proprietario di un’impresa di pompe funebri di Shenyang, la capitale dello Liaoning.

Circa una mezza decina di altre pompe funebri altrove, hanno confermato allo stesso modo le lunghe liste d’attesa.

«Non dormo da 20 ore», ha riferito a Epoch Times il 15 dicembre un altro lavoratore della Casa Funebre Changping di Pechino, uno dei tre crematori designati per il Covid-19 della città.

Anche i suoi colleghi si stanno ammalando di Covid-19. Il lavoratore spiega che la struttura ha cremato circa 100 corpi al giorno, ed ha un fitto programma per i prossimi 10 giorni: «Se i decessi avvengono in casa, non siamo in grado di recuperarli perché non c’è un’auto disponibile. Abbiamo a che fare con [la domanda, ndr] dell’intera città, e ce ne sono troppi da bruciare».

Conteggio ufficiale non conforme

Le scene raffigurate da questi lavoratori sono in netto contrasto con il bilancio ufficiale delle vittime pubblicato dal regime cinese, che il 20 dicembre ha registrato solo cinque morti in tutto il Paese, tutti provenienti da Pechino. Il conteggio ufficiale dei virus e le cifre sui decessi in Cina sono ritenuti inaffidabili a causa della pratica del regime di minimizzare la portata degli eventi che potrebbero offuscare la sua immagine.

Il 19 dicembre la polizia in guardia fuori da un’impresa di pompe funebri di Pechino, non appena sono arrivati una decina di minivan scuri, probabilmente per per scaricare i corpi, ha spinto i giornalisti in fondo al parcheggio. Da allora i funzionari della Commissione Nazionale per la Sanità hanno chiarito che non includeranno quelli con malattie sottostanti nel conteggio ufficiale dei decessi Covid-19.

I dubbi sul bilancio delle vittime del virus creano interrogativi proprio mentre il regime cerca una completa uscita dalla sua politica Zero-Covid di lunga data che ha martellato la crescita economica della Cina, generato una miriade di resoconti di sofferenza e disagio psicologico e dato origine a proteste a livello nazionale.

Nell’arco di una settimana, le narrazioni statali cinesi sulla pandemia di Covid-19 hanno fatto un’inversione a U: dopo aver precedentemente descritto il virus come una minaccia letale per la popolazione, un medico statale di alto livello ha recentemente paragonato il Covid-19 a un comune raffreddore. Varie agenzie governative locali stanno ora richiedendo ai dipendenti statali di presentarsi al lavoro anche se positivi, purché con sintomi lievi o assenti. Ma in precedenza essere positivi significava l’impossibilità di uscire di casa o l’invio forzato ai centri di quarantena centralizzati.

Ma queste assicurazioni non hanno domato le preoccupazioni pubbliche né a livello nazionale né all’estero.

Il 20 dicembre, il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha affermato che gli Stati Uniti sperano che la Cina riesca a tenere sotto controllo il Covid-19 e che Washington è pronta a fornire supporto sanitario: «Ovviamente questo è perché non vogliamo vedere la morte o la malattia diffondersi da nessuna parte. Sappiamo anche che ogni volta che il virus si sta diffondendo ovunque in modo incontrollato, ha il potenziale per l’emergere di varianti».

Tragedie

Un impiegato della stazione della metropolitana di Shanghai ha rivelato a Epoch Times che diversi anziani sono caduti morti sul treno. Nella provincia dell’Hunan, una donna di 25 anni si è costruita una tenda nei terreni agricoli della sua famiglia dopo essere risultata positiva per paura di contagiare la sua famiglia. Una donna di Pechino che ha visitato tre ospedali per poter fare curare il padre infetto, si è sentita rispondere che non c’erano letti disponibili. La donna è scoppiata in lacrime.

Infatti nel video che la la signora Du ha postato online, un medico le dice: «Il tuo è un caso serio, ma non possiamo prenderlo. Non dire che ti sto mentendo, guarda tu stessa, non stiamo nemmeno parlando di letti, guarda solo se c’è spazio per stare in piedi».

Il dottore ha anche spiegato che quel giorno sono stati in grado di liberare solo 10 letti o poco più, dai pazienti deceduti.

A dimostrazione di quanto siano a corto di personale gli ospedali, i medici in pensione vengono riportati al lavoro. Una celebrità di internet ha ricordato in un video online di essere stata aiutata da un giovane medico dopo aver avuto la febbre alta da Covid-19. Il dottore, che le stava prelevando il sangue, tossiva durante il trattamento. Le ha detto che era malato da cinque giorni ma non poteva prendere congedo.

La signora Li, una residente di Shanghai, ha raccontato che suo figlio è stato infettato dal Covid-19 dopo essere tornato da un viaggio di lavoro. Ha cercato di abbassare la sua temperatura corporea applicando alcol e sacchetti di ghiaccio. Non hanno provato a cercare cure ospedaliere, sapendo che non ci sarebbero stati farmaci disponibili per loro.

Il costo dei limoni, ricercati per le loro proprietà antibatteriche, è balzato. Gli acquisti dettati dal panico hanno provocato il tutto esaurito di farmaci antinfiammatori e medicinali per la tosse su alcune piattaforme di e-commerce cinesi. Anche le pesche gialle in scatola vanno a ruba per la loro presunta capacità di alleviare l’ansia.

Li sostiene che l’apparente negligenza delle autorità mostra dove risiedono le loro priorità: «Se si preoccupassero davvero della tua salute, questo dovrebbe essere il momento in cui gli operatori sanitari vestiti di bianco sarebbero dappertutto per strada, andando di porta in porta per distribuire forniture mediche. Ma non sta succedendo. Quando non ne hai bisogno, vengono a prendere a calci le tue porte, ma quando sei nello stato più vulnerabile, non si trovano da nessuna parte».

 

Articolo in inglese: China’s Crematoriums, Hospitals Overwhelmed as COVID Surges Across Country

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