Coalizione di 100 persone: istituire un Tribunale Internazionale contro il Pcc per la sottrazione di organi

Di Eva Fu e Frank Fang

Una coalizione di 110 legislatori, medici, accademici e gruppi civili chiedono alle Nazioni Unite di istituire un tribunale penale internazionale per indagare sui crimini di prelievo forzato di organi in Cina.

Medici Contro il Prelievo Forzato di Organi (sigla dall’inglese: Dafoh) ha lanciato l’appello questo gennaio in vista della revisione da parte delle Nazioni Unite della situazione dei diritti umani in Cina.

Il processo di «Revisione Periodica Universale» è un meccanismo di revisione tra pari, istituito nel 2006 insieme alla creazione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite sono soggetti a tale revisione ogni quattro o cinque anni, condotta dai 47 membri del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e da qualsiasi Stato membro interessato.

Dafoh ha spiegato che la revisione delle Nazioni Unite «esiste per contrastare gli abusi e rafforzare i diritti umani e lo Stato di diritto. Non esiste per fornire un rifugio sicuro ai violatori di questi diritti fondamentali».

Dafoh ricorda che secondo un’indagine del China Tribunal, mentre un numero incalcolabile di prigionieri di coscienza – in maggioranza praticanti del Falun Gong illegalmente imprigionati – muoiono a causa dei crimini di prelievo forzato di organi sanciti dallo Stato da parte del Partito Comunista Cinese (Pcc), il silenzio non può che incoraggiare gli autori di questi reati a «espandere le loro azioni repressive oltre i propri confini», e molte istituzioni occidentali – come ospedali di formazione, aziende farmaceutiche e organizzazioni sanitarie – hanno «implicitamente accettato di sacrificare gli standard legali ed etici per cooperare con la Cina in questi omicidi di massa».

Il Falun Gong è una pratica spirituale che incoraggia i suoi aderenti a vivere secondo i principi di ‘Verità, Compassione e Tolleranza’. Il Pcc ha messo in atto una feroce persecuzione contro il gruppo, il che ha reso decine di milioni di cittadini cinesi bersagli del prelievo forzato di organi sancito dallo Stato. La vasta offerta di organi tra la popolazione cinese di dissidenti incarcerati ha trasformato la Cina in una delle principali destinazioni per il turismo internazionale dei trapianti perché gli ospedali cinesi spesso offrono tempi di attesa brevi per il trapianto, rispetto a quelli più lunghi nei Paesi sviluppati con un sistema di donazione di organi consolidato e nel rispetto dell’etica medica.

«Sebbene per quelli di noi nel mondo libero il prelievo forzato di organi possa sembrare un evento remoto, diventerebbe rilevante se noi, o i nostri parenti, avessimo bisogno di un trapianto di organi», ha affermato Dafoh, esortando tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a «mettere in discussione, criticando con determinazione e coraggio la situazione dei diritti umani in Cina» durante la riunione delle Nazioni Unite del 23 gennaio.

Il gruppo di pressione ha anche chiesto la creazione di un relatore speciale delle Nazioni Unite, che possa con «procedure speciali, indagare sulle denunce di prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza vivi in Cina.

Edward McMillan-Scott, che è stato vicepresidente del Parlamento europeo per quattro mandati dal 2004 al 2014, ha ricordato il suo shock nell’apprendere che tali abusi stavano avvenendo realmente, durante il suo viaggio di missione in Cina nel 2006.

Nel maggio 2006, ha incontrato Cao Dong, praticante del Falun Gong precedentemente imprigionato, che gli ha parlato del suo migliore amico che era scomparso dalla sua cella di prigione. Cao ha poi visto il cadavere nudo dell’uomo nell’obitorio della prigione, con i buchi dove erano stati rimossi i suoi organi vitali, secondo quanto ha raccontato McMillan-Scott in un evento collaterale delle Nazioni Unite del 22 gennaio intitolato La negazione dei diritti umani universali da parte della Cina, ospitato da Cap Freedom of Conscience, un gruppo europeo di difesa dei diritti con status consultivo delle Nazioni Unite.

Cao è poi stato incarcerato per quell’incontro segreto a Pechino. Ad oggi,  McMillan-Scott non è riuscito a scoprire cosa gli sia successo. In seguito ha incontrato altri praticanti del Falun Gong fuggiti dalla Cina dopo la loro prigionia: «C’erano letteralmente centinaia di persone che dicevano tutte la stessa cosa.  Non è possibile non credere a un insieme di prove così consistenti per un periodo così lungo. È ora di mostrare la spina dorsale»

Nel corso degli anni sono emersi rapporti investigativi e testimonianze di prelievi forzati di organi in Cina, che sottolineano tutti la gravità degli abusi da parte del Pcc.

Nel 2019, il China Tribunal con sede a Londra ha concluso che il prelievo forzato di organi in Cina avviene da anni «su  ampia scala», e che i praticanti del Falun Gong sono la «principale fonte» di organi umani.

Uno studio pubblicato sull’American Journal of Transplantation nel 2022 ha segnalato 71 pubblicazioni in lingua cinese sui trapianti di organi in cui è stato identificato che i medici avevano prelevato cuori e polmoni da persone per il trapianto, senza eseguire test per stabilire la morte cerebrale, dimostrando che  venivano uccise persone per i loro pazienti.

Katrina Lantos Swett, presidente della Fondazione Lantos per i diritti umani e la giustizia e figlia di un sopravvissuto all’Olocausto, ha esortato il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ad affrontare il Pcc sul prelievo forzato di organi, che ha descritto come «una delle violazioni dei diritti umani più gravi e spregevoli nel mondo di oggi». «Questo è il momento di mostrare la propria spina dorsale», ha affermato in un discorso preregistrato alla conferenza, sottolineando che la sua speranza, e quella di milioni di persone in tutto il mondo, è che durante la revisione delle Nazioni Unite, al regime cinese siano fatte assumere le proprie responsabilità di «questo orribile pratica».

Lord Philip Hunt di Kings Heath, che, come McMillan-Scott e la Lantos Swett, è uno dei firmatari della lettera congiunta di Dafoh, ha sottolineato l’impatto della sentenza del China Tribunal ed enfatizzato l’importanza di tenere ora un processo presso un Tribunale Penale Internazionale.

Il beneficio di una «revisione molto potente, obiettiva e imparziale delle prove» in un forum internazionale come questo, è che «non si può sottovalutare la loro importanza», ha spiegato a Epoch Times.

Secondo quanto riferito, Pechino aveva inviato promemoria agli inviati stranieri e esercitato pressioni sui Paesi non occidentali perché elogiassero il suo operato in materia di diritti umani in vista dell’incontro di Ginevra del 23 gennaio.

Hunt non è stato sorpreso da ciò: «Penso che ciò dimostra che la Cina sente il bisogno di rispondere alle critiche che sono state mosse. Il mio ruolo e quello dei colleghi parlamentari è quello di mantenere la questione sotto gli occhi del pubblico. Si tratta di cercare di garantire che le prove siano raccolte nel modo più efficace possibile».

Il Parlamento Europeo ha recentemente approvato una risoluzione che condanna la persecuzione del Falun Gong e ha chiesto un’indagine sulla campagna che dura da quasi 25 anni, per condannare i perpetratori.

Hunt, che ha guidato  l’approvazione di una legge che vieta ai cittadini britannici di partecipare al ‘turismo dei trapianti’ di organi, è felice di vedere più Paesi preoccupati per queste «pratiche abominevoli»

«Più acquisiamo interesse a livello internazionale» e più i singoli Paesi approvano leggi mirate, meglio è, spiega: «Pensate alle povere persone che sono state colpite […] dobbiamo davvero fermare questa pratica spaventosa»

McMillan-Scott ha sottolineato che «non è possibile fare troppo» sulla questione. Aveva sostenuto il boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino 2008 da parte dei leader europei a causa della repressione dei diritti umani da parte del regime: «Ho avuto un ruolo nell’avvio del processo e sono lieto che stia continuando. È assolutamente necessario».

Di recente nella risoluzione dell’Ue è stato citato il caso di Ding Lebin, residente in Germania. Suo padre, il coltivatore di tè Ding Yuande, è stato arrestato senza mandato in Cina l’anno scorso per la sua fede nel Falun Gong ed è stato illegalmente mandato in prigione per tre anni. «Ogni millisecondo è troppo lungo», ha affermato durante l’evento. «Perché questa è un’incredibile ingiustizia».

 

Articolo in inglese: 100-Strong Coalition Presses UN to Establish International Criminal Tribunal for CCP’s Forced Organ Harvesting

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