Attentato in Francia. Hollande: «non pieghiamoci alla paura»

Ultimo aggiornamento, 26 giugno ore 17:00.

A cinque mesi di distanza dall’attentato di Charlie Hebdo, la Francia viene scossa di nuovo. Questa mattina ci sono state delle esplosioni in una fabbrica di gas, nella zona di Saint-Quentin-Fallavier, vicino a Lione. Secondo le dichiarazioni del presidente Francois Hollande l’esplosione, causata intenzionalmente, sarebbe opera di due uomini a bordo di una macchina.  All’arrivo della gendarmerie è stato trovato un uomo decapitato, mentre altri due sono stati feriti. Il presunto responsabile è stato arrestato.

Air Products ha caricato sul suo sito una dichiarazione di quanto accaduto nello stabilimento con sede a Isére: «Siamo profondamente addolorati per la perdita di vite umane e vogliamo esprimere le nostre condoglianze alla famiglia della vittima di questa tragedia indicibile». Ha poi aggiunto che il sito è stato evacuato e i servizi e le squadre di emergenza stanno lavorando a stretto contatto con le autorità competenti. Inoltre per questioni di sicurezza sono state implementati ulteriori controlli in tutte le sedi nel mondo, come misura precauzionale.

Le Figaro ha riportato le parole della moglie del presunto attentatore, sconcertata dalle accuse che pendono sul marito: «Noi siamo normali musulmani. C’è il Ramadan. Abbiamo tre figli e una vita familiare normale», ha assicurato. «È andato al lavoro questa mattina alle 7 e non ha più fatto ritorno». Ha infine aggiunto «Mia sorella mi ha detto di accendere la televisione. Visto il telegiornale, ho iniziato a piangere. Mi si è fermato il cuore».

Secondo le dichiarazioni del ministro degli Interni Bernand Cazeneuve, Salih, che non ha precedenti penali, aveva attirato l’attenzione delle autorità per i suoi legami con gli ambienti salafiti. Tuttavia «non era noto per collegami con terroristi». Le Monde riporta come Salih sia nato nel marzo del 1980 e abbia quindi 35 anni. . Fonti giudiziarie citate da Le Figaro riferiscono che Salih avrebbe effettuato in passato diverse consegne alla fabbrica Air Product.

Il secondo uomo arrestato dalla gendarmerie francese sarebbe il conducente della vettura che ha speronato i serbatoi di gas dell’impianto nel tentativo di farlo saltare in aria. L’uomo è stato arrestato nella sua casa di Saint-Quentin-Fallavier e sono in corso delle perquisizioni. Dell’inchiesta se ne sta occupando la sezione antiterrorismo della Procura di Parigi.

A fianco della testa ritrovata, c’erano infisse delle scritte in arabo: l’attacco è stato infatti rivendicato dall’Isis su Twitter. Ma una fonte dell’interno francese, contattata da Libération, ha detto che al momento non ci sono dimostrazioni effettive che possono collegare l’attacco all’Isis. Il nome del sospetto è Yassine Salhi, ha detto alle telecamere francesi il ministro dell’interno Bernand Cazeneuve, dopo essere arrivato sul sito. Ha inoltre affermato che l’uomo è conosciuto dai servizi di antiterrorismo per essere in relazione con il movimento salafita. Secondo Le Dauphine la vittima decapitata sarebbe un manager di una società dei trasporti, che era venuto per una consegna.

«Emozione e paura non possono essere le solite risposte. C’è bisogno di azione, prevenzione… e di non piegarsi alla paura. Dobbiamo essere all’altezza di tutte le circostanze… Dobbiamo fare il lavoro che in francesi si aspettano, cioè proteggerli e allo stesso tempo capire quale sia la verità, sradicare tutti i gruppi che sono responsabili di atti del genere», queste le parole di Francois Hollande in una conferenza stampa a margine del summit europeo a Bruxelles per discutere della Grecia.

Lo stabilimento, ora sotto ferma della gendarmerie francese, appartiene all’azienda statunitense Air Products. Fondata nel 1940, l’azienda si occupa di gas tecnici e medicinali, e opera con oltre 18 mila dipendenti e attività in più di 40 Paesi.

 
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