Dagli appelli contro la guerra alla continuità con Papa Francesco. Sono questi gli aspetti che hanno colpito di più i fedeli accorsi questa mattina in piazza San Pietro, a Roma, in occasione della prima preghiera del Regina Coeli di Papa Leone XIV. Il nuovo Pontefice è uscito sulla Loggia centrale della basilica di San Pietro, per la preghiera mariana che in questo periodo pasquale e fino alla Pentecoste sostituisce l’Angelus. Appena si è affacciato su piazza San Pietro, il Papa è stato accolto da un boato e lungo applauso delle oltre 100 mila persone presenti in piazza. «Viva il Papa», urla la folla in tripudio. «Cari fratelli e sorelle, buona domenica!», le sue prime parole. «Mi ha fatto una bella impressione, senza mezzi termini, è partito con un elogio della pace – racconta Carmela, una signora di circa 70 anni -. È stato molto chiaro, sono sicura che riuscirà a dialogare con tutti, abbiamo speranza».
Dalla guerra in Ucraina a quella in Medio Oriente, passando per il conflitto tra India e Pakistan, Leone XIV si rivolge ai grandi del mondo per un appello alla pace. «L’immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale terminava 80 anni fa, l’8 maggio, dopo aver causato 60 milioni di vittime. Nell’odierno scenario drammatico di una Terza Guerra Mondiale a pezzi, come più volte ha affermato Papa Francesco, mi rivolgo anche io ai Grandi del mondo ripetendo l’appello sempre attuale: ‘Mai più guerra’ », ha detto il Pontefice. Dello stesso parere Gilda, Antonella e Giada, tre donne di circa 30 anni: «A me è piaciuto, vediamo molta continuità con Papa Francesco, pur con il suo stile – sostiene Gilda -. È corretto che manifesti la sua personalità, non deve vivere nel riflesso». «Per quanto il Papa precedente sia stato amato, mi sembra ci sia stata una risposta positiva dalla piazza, soprattutto per quanto riguarda la pace – le parole di Antonella – il cessate il fuoco, la questione dei bambini sono cose sentite da tutti. E poi ha una faccia simpatica, ispira fiducia, potrebbe fare grandi cose», conclude la 30enne.
Un uomo sui 40 anni, oltre all’appello contro le guerre, ha notato anche quello verso i giovani: «È bello che si sia rivolto a loro, dicendo di avvicinarsi alla Chiesa senza paura e senza farsi intimorire, in modo da accogliere nuove forze». Secondo Leslie, una donna in compagnia di alcune amiche, ciò che l’ha stupita in positivo è stata «la sua semplicità e serenità, si vede che è un buon pastore dalla sua vicinanza con il popolo». Ai margini di piazza San Pietro gremita di fedeli, invece, tra la folla in festa, una famiglia discute su quanto appena sentito. «Se proprio devo essere polemica, ha menzionato la manifestazione di ieri contro l’aborto, e forse poteva risparmiarselo. È stata una presa di posizione piuttosto forte», afferma Rachele, una ragazza di circa 25 anni. La madre, sentendo quest’ultima frase, risponde «ma del resto la religione cattolica questo è». La ragazza è rimasta però impassibile: «Francesco questa cosa non l’ha mai detta, se Leone XIV lo ha detto è perché ci teneva a mettere in chiaro la sua posizione su questo tema». La nonna, Giulietta, cercava invece di trovare un punto di incontro tra le varie posizioni: «Il nuovo Pontefice ha dato questo saluto a tutti, ha trattato tanti temi, penso che voglia farsi ben volere anche dalla gente. Poi è chiaro che lui deve dare dei dettami». La nipote, tuttavia, non è convinta: «Forse c’è troppa distanza generazionale, ma si cresce anche discutendo», conclude ridendo.
Dopo la parte introduttiva, Prevost ha intonato dapprima il Regina Coeli cantando, poi ha continuato recitando. Leone XIV, durante la preghiera, ha lanciato diversi appelli, infine ha salutato la folla di fedeli e i tantissimi gruppi presenti in piazza, con la benedizione: «Buona domenica a tutti», ha concluso il Papa, congedandosi dalla piazza gremita e festante. Il nuovo Papa ha scelto di recitare la preghiera mariana non dalla finestra del Palazzo apostolico, come sempre avveniva, ma dalla Loggia centrale di San Pietro, la stessa da cui giovedì scorso si è mostrato al mondo dopo l’elezione e l’Habemus Papam.