Il cardinale americano Robert Francis Prevost diventa papa Leone XIV

di Redazione ETI/T.J. Muscaro
8 Maggio 2025 20:17 Aggiornato: 9 Maggio 2025 11:07

Leone XIV è il primo papa statunitense. Il Collegio cardinalizio ha scelto il cardinale Robert Francis Prevost nella serata dell’8 maggio, al terzo scrutinio del conclave. Prevost ha deciso di assumere appunto il nome di Leone XIV.

Fumo bianco si è levato dal comignolo della Cappella Sistina e le campane di San Pietro hanno suonato a festa annunciando che il voto segreto tra i 133 cardinali elettori, provenienti da decine di nazioni di tutto il mondo, aveva raggiunto la maggioranza dei due terzi necessaria e che il prescelto aveva accettato l’incarico. Oltre un’ora dopo, un’esplosione di gioia ha travolto le centinaia di migliaia di fedeli riuniti in piazza San Pietro, quando il protodiacono ha pronunciato la tanto attesa formula in latino: «Habemus Papam!» confermando al mondo che la Chiesa cattolica ha il suo nuovo leader.

Papa Leone XIV, 69 anni, è originario di Chicago ma ha trascorso gran parte del suo ministero in America Latina, arrivando al conclave come arcivescovo-vescovo emerito di Chiclayo, in Perù. È stato eletto due volte superiore generale dell’Ordine degli agostiniani. Il 30 gennaio 2023, Francesco lo aveva nominato prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina.
Tra i due momenti cruciali, decine di migliaia di fedeli provenienti da ogni angolo del mondo hanno affollato piazza San Pietro e via della Conciliazione, oltre i confini della città, sventolando bandiere, intonando il Salve Regina e gridando frasi come «Viva il Papa».

Leone XIV “succede” a Leone XIII, che regnò dal 1878 al 1903 ed è ricordato come un grande riformatore, diplomatico e intellettuale. La tradizione di assumere un nuovo nome riflette il cambiamento di nome di San Pietro, il cui nome era in realtà Simone. Questa consuetudine, iniziata con l’elezione di papa Giovanni XII nel 955, è stata adottata da 130 dei 267 pontefici, alcuni dei quali hanno scelto il nome assunto al momento dell’ingresso nei propri ordini religiosi.

I papi adottano un nuovo nome per diverse ragioni. Nei primi secoli della Chiesa, molti lo fecero perché il loro nome originario era di origine pagana. Altri hanno scelto i nomi dei loro predecessori immediati o recenti come segno di ammirazione e desiderio di seguirne le orme. Ad esempio, papa san Giovanni Paolo II scelse il nome del suo predecessore diretto, papa Giovanni Paolo I, che a sua volta aveva combinato i nomi dei suoi due predecessori, papa Paolo VI e papa Giovanni XXIII, per sottolineare la continuità del loro lavoro, incluse le riforme del Concilio Vaticano II.

Papa Benedetto XVI scelse il suo nome per richiamare papa Benedetto XV, che guidò la Chiesa durante la Prima Guerra Mondiale, e san Benedetto da Norcia. Papa Francesco, invece, è stato il primo pontefice a scegliere il nome Francesco, non in omaggio al missionario gesuita san Francesco Saverio ma a san Francesco d’Assisi, simbolo di pace e difensore dei poveri. Tra i nomi di santi prominenti ancora mai scelti figurano Andrea, Giuseppe, Giacomo e Luca. Per rispetto, nessun pontefice ha mai assunto il nome Pietro.

Dal punto di vista dottrinario Prevost è un conservatore fedele all’insegnamento tradizionale della Chiesa in ambiti come morale sessuale, sacramenti, autorità del magistero e ruoli nella liturgia, ma pastoralmente aperto, come molti collaboratori di Bergoglio: dimostra una certa apertura attenzione ai poveri, ai migranti e al dialogo interculturale ma sempre entro i confini della dottrina.

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