La capitale albanese Tirana ospiterà domani il sesto vertice della Comunità politica europea, un evento che riunirà 47 capi di Stato e di governo provenienti da tutto il continente. Questo incontro rappresenta un momento storico: è la prima volta, infatti, che la Cpe si riunisce nei Balcani occidentali, un fatto che mira a rimarcare l’importanza strategica della regione nel contesto europeo. Per l’Italia sarà presente la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che si recherà a Tirana forte del suo rapporto con il primo ministro albanese Edi Rama, uscito vincitore dalle elezioni parlamentari di domenica scorsa e pronto a restare saldamente alla guida del Paese balcanico in un periodo che dovrebbe condurre verso l’adesione all’Unione europea. Meloni non ha mancato di inviare le sue congratulazioni a Rama per la vittoria elettorale, e proverà a sfruttare l’appuntamento a Tirana per parlare della collaborazione fra Italia e Albania sul dossier migratorio.
Il vertice di Tirana si concentrerà su tre principali tavole rotonde ad alto livello: sicurezza europea e resilienza democratica, ovvero una serie di discussioni incentrate sulla guerra in Ucraina e sulle strategie per proteggere i processi democratici da interferenze esterne; competitività e sicurezza economica, un dibattito sui temi riguardanti l’innovazione, le infrastrutture digitali, la sostenibilità energetica e la sicurezza delle catene di approvvigionamento; sfide della mobilità e valorizzazione dei giovani: argomenti come la migrazione legale, la cooperazione con Paesi terzi, il ritorno dei talenti e l’emancipazione delle giovani generazioni nell’era dell’intelligenza artificiale. Questi appuntamenti saranno preceduti e seguiti da sessioni plenarie, offrendo ulteriori opportunità per discussioni bilaterali e multilaterali tra i leader presenti.
Tra i partecipanti al vertice figurano i leader dei 27 Stati membri dell’Ue, oltre a rappresentanti di Paesi come Regno Unito, Ucraina, Turchia e i sei paesi dei Balcani occidentali. L’Unione europea sarà rappresentata dal presidente del Consiglio europeo, António Costa, che co-presiederà l’incontro insieme al primo ministro albanese, Edi Rama. Il vertice si svolge in un contesto geopolitico complesso, con la guerra in Ucraina che continua a influenzare la sicurezza europea. L’incontro a Tirana offre un’opportunità per rafforzare la cooperazione tra i Paesi europei e per discutere strategie comuni in risposta alle sfide attuali. A Tirana è atteso anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che dovrebbe giungere nella capitale albanese direttamente da Istanbul, in Turchia, sede dei colloqui fra Russia e Ucraina proposti sabato scorso dal presidente russo Vladimir Putin. Zelensky potrà, quindi, informare i partner europei sull’esito del negoziato e le prospettive di un cessate il fuoco.
Importante anche la presenza del premier britannico Keir Starmer che intende sfruttare la riunione a Tirana come una sorta di ultimo round negoziale con i leader europei, con l’obiettivo di finalizzare i dettagli del comunicato congiunto in vista del vertice Ue-Regno Unito del 19 maggio a Londra. Al centro delle trattative: pesca, mobilità giovanile, accesso degli studenti e un nuovo accordo commerciale agroalimentare. «Starmer dovrà tenere alcuni bilaterali a Tirana per portare a termine l’accordo», ha riferito un funzionario europeo al quotidiano Financial Times. Tra gli obiettivi attesi, anche la firma di un patto su sicurezza e difesa. Restano però delle frizioni su alcuni punti chiave: la Francia spinge per una “certezza a lungo termine” sull’accesso alle acque britanniche, mentre Bruxelles vuole limitare nel tempo il cosiddetto “veterinary deal”. Londra respinge quest’ultima ipotesi: «Vogliamo certezza per il settore agroalimentare, quindi non possiamo accettare alcun limite di tempo», ha dichiarato un funzionario britannico. Secondo un diplomatico Ue, «le trattative sono in una posizione peggiore rispetto a una settimana fa». Tuttavia, da entrambe le parti si sottolinea che “c’è buona volontà”.
Fra i temi centrali della riunione, inoltre, anche l’allargamento dell’Ue alla regione dei Balcani. È bene ricordare che Tirana è stata la sede del primo vertice Ue-Balcani ospitato in un Paese della regione – nel dicembre del 2022 – e ora si appresta a ospitare per la prima volta una riunione della Cpe: un fatto simbolico e che esprime i progressi del Paese balcanico verso l’adesione all’Ue. Altrettanto importante è stato il tour regionale che, prima del suo arrivo in Albania, ha visto il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa fare tappa in Serbia, Bosnia, Montenegro, Kosovo e Macedonia del Nord. L’Ue ha aperto all’allargamento di Ucraina e Moldova dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino nel 2022, ma non vuole lasciare indietro quei Paesi dei Balcani che, sebbene con qualche distinguo, da prima hanno iniziato a compiere progressi verso la piena adesione. Oltre all’Albania, Montenegro e Macedonia del Nord sono certamente quelli più avanti nel percorso d’integrazione, mentre più accidentata appare la strada di Serbia e Bosnia Erzegovina, soprattutto per l’influenza che Russia e Cina esercitano nei due Paesi.
Istituita nel 2022 su iniziativa del presidente francese Emmanuel Macron, la Cpe funge da piattaforma intergovernativa per promuovere il dialogo politico e la cooperazione tra i Paesi europei, sia membri che non membri dell’Ue. L’obiettivo è rafforzare la sicurezza, la stabilità e la prosperità del continente attraverso incontri informali che facilitino discussioni aperte su questioni di interesse comune. Fra questi appuntamenti informali non si esclude l’oramai canonico “tavolo di discussione” promosso dall’Italia sul tema dell’immigrazione. La premier Meloni è riuscita a portare questo formato di discussione anche durante i lavori dei Consigli europei e la presenza di diversi Stati non membri dell’Ue – che peraltro sono spesso Paesi di transito dei flussi migratori – è considerata dall’Italia un elemento ancora più importante per proseguire questi colloqui. La Comunità politica europea continua a evolversi come piattaforma per il dialogo e la cooperazione in Europa. Il prossimo vertice è previsto in Danimarca il prossimo 2 ottobre, proseguendo l’alternanza tra Paesi membri e non membri dell’Ue nell’ospitare questi incontri.