Ciciliano: controlli anche nelle case abusive Campi Flegrei

di Agenzia Nova
14 Maggio 2025 11:13 Aggiornato: 14 Maggio 2025 11:13

«Non voglio contare i morti. Per evitarlo serve responsabilità». Poche ore dopo l’ennesima scossa che ha terrorizzato i Campi Flegrei spingendo in strada la popolazione ed evacuando scuole ed università, il capo della Protezione civile Fabio Ciciliano lancia – in una intervista alla Stampa – un appello alla popolazione di un territorio «con cui bisogna imparare a convivere»: «I cittadini aprano le loro case, anche quelle abusive, per farle controllare».

La situazione attuale è «sostanzialmente identica a qualche settimana fa, quando le scosse erano più frequenti. In questo caso il danno è stato minimo: qualche rudere crollato e smottamenti lontano dai centri abitati. Il punto è che ogni scossa ci ricorda che viviamo in una zona vulnerabile. Il sistema, purtroppo, – continua il commissario – è stato rodato dagli eventi: come il 13 marzo, si è attivato subito. Riallestite le aree di attesa, riaperte quelle di accoglienza a Napoli (ex base Nato), Pozzuoli e Bacoli. Per il bradisismo non è prevista l’evacuazione dell’area, quella è solo relativa al rischio vulcanico». Ieri però sono state evacuate scuole e sospesi i treni: i cittadini sono al sicuro: «Sì, ma solo se sono in case sicure. Le scuole sono state evacuate per precauzione, su iniziativa dei dirigenti scolastici. Ed è un segnale importante: l’ordinanza di chiusura del sindaco di Pozzuoli è arrivata quando erano già vuote, provando come la comunità abbia imparato a reagire. Domani (oggi) resteranno chiuse per i controlli». Come da prassi, in caso di scosse da magnitudo 4 in su, «si verificano le infrastrutture. I treni, alta velocità inclusa, hanno subito rallentamenti ma ora la situazione si sta normalizzando. Io stesso sono in viaggio con appena 4 minuti di ritardo».

Qualche settimana fa disse tra le polemiche: «Con una magnitudo 5 si contano i morti»: «È brutale, ma vero. Vorrei precisare però che la scala è logaritmica: una magnitudo 5 è otto volte più potente di una 4.4 e 32 volte più intensa di una 4. L’errore più grave è rassicurare ingiustamente. I tecnici devono dire la verità, anche se scomoda. I sindaci hanno un ruolo diverso, devono tenere unite le comunità. Ma io ho un altro compito». «Conosco ingegneri che vivono lì – aggiunge -: sanno che la loro casa è sicura, eppure hanno paura. Ma se un edificio è stato controllato, la percezione cambia. Dopo la scossa del maggio 2024 sono partiti studi di vulnerabilità dove maggiore è la deformazione del suolo. I cittadini possono richiedere valutazioni più approfondite, grazie a un fondo governativo da 100 milioni in cinque anni». Ciciliano spiega che «la vulnerabilità si misura su edifici indenni, ed è diversa dalle analisi di agibilità post-scossa che si fanno sulle case danneggiate per gli sgomberi e la messa in sicurezza delle famiglie. Per le riparazioni ci sono altri 35 milioni. Se la mia casa fosse sicura, resterei. Altrimenti la adeguerei, sfruttando gli strumenti disponibili. Il problema è che molto del costruito in zona — come in gran parte del Paese — è fragile, perché risale agli anni Sessanta». I controlli valgono anche per gli edifici abusivi: «Sì. Anche chi vive in una casa abusiva può farla verificare, ma non potrà accedere ai fondi pubblici. la natura non fa distinzioni tra chi ha costruito bene o male. Possiamo solo prevenire» conclude Ciciliano.

 

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