La Commissione Europea ha proposto delle contromisure sulle importazioni americane del valore di 107 miliardi e 200 milioni di dollari (circa 95 miliardi di euro) qualora i negoziati con Washington non riuscissero a eliminare i dazi Usa.
Le nuove misure, se approvate, rappresenteranno la risposta dell’Unione Europea ai dazi statunitensi, colpendo prodotti americani come vino, pesce, aerei, auto e componenti, sostanze chimiche, apparecchiature elettriche, prodotti sanitari e macchinari.
La Commissione Europea ha annunciato l’avvio di una consultazione pubblica il 10 giugno per raccogliere i pareri degli Stati membri e delle imprese alle proposte. In seguito prenderà una decisione definitiva sulle contromisure da prendere.
«I dazi stanno già danneggiando le economie mondiali», ha dichiarato il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. «L’Unione Europea resta pienamente impegnata a trovare accordi commerciali con gli Stati Uniti. Crediamo che si possano raggiungere accordi vantaggiosi per consumatori e imprese su entrambe le sponde dell’Atlantico». Tuttavia, ha aggiunto, l’Ue si sta «preparando a tutte le eventualità», e la consultazione servirà a «guidarci in questo lavoro necessario».
Al momento l’Ue affronta dazi del 25% su acciaio, alluminio e automobili, oltre a un dazio del 10% su quasi tutti gli altri beni, che potrebbe salire al 20% dopo l’8 luglio. La Commissione, che coordina la politica commerciale del blocco, ha ribadito più volte la preferenza per un accordo negoziato rispetto a una spirale di dazi reciproci.
Ad aprile, l’Ue ha approvato dazi del 25%, su importazioni americane per 23 miliardi e 600 milioni di dollari (circa 21 miliardi di euro), tra cui mais, grano, motociclette e abbigliamento. Queste misure, in risposta ai dazi Usa sui metalli, sono state sospese a seguito dello stop di 3 mesi da parte di Washington sui dazi.
Secondo la Commissione Europea, i dazi Usa colpiscono attualmente le esportazioni Ue per 428 miliardi di dollari (380 miliardi di euro), pari a circa il 70% del totale diretto verso gli Stati Uniti, ma la quota potrebbe salire al 97% a seguito di ulteriori azioni americane su farmaci, semiconduttori e minerali. Farmaci e semiconduttori sono già inclusi nella lista di contromisure proposta dall’Ue, che invita le imprese coinvolte a condividere le proprie osservazioni. A marzo per esempio, sono state ricevute 660 risposte in merito ai dazi americani imposti sui metalli.
Le potenziali contromisure dell’Ue non eguaglieranno il volume dei prodotti colpiti dai dazi di Washington, poiché le importazioni dell’Ue dagli Usa, pari a 377 miliardi di dollari (335 miliardi di euro) nel 2024, sono molto inferiori alle esportazioni verso gli Stati Uniti, che ammontano a 599 miliardi di dollari (532 miliardi di euro). Funzionari europei hanno sottolineato che le contromisure puntano a una risposta proporzionata, senza l’intenzione di innescare un’escalation commerciale.
A differenza dei beni, gli Stati Uniti registrano un surplus commerciale con l’Ue nei servizi. La Commissione sta valutando restrizioni all’export verso gli Usa per 4 miliardi e 900 milioni di dollari (4 miliardi e 400 milioni di euro) di acciaio di scarto e prodotti chimici.
L’acciaio di scarto è una materia prima essenziale per l’industria siderurgica, che non rientra nei dazi americani sui metalli, ma si teme che possa essere esportato al di fuori dell’Ue.
La Commissione Europea ha annunciato un ricorso all’Organizzazione Mondiale del Commercio contro i dazi imposti da Trump, avviando una procedura che prevede una serie di consultazioni iniziali. Maros Sefcovic, commissario per il Commercio e la Sicurezza Economica, a capo dei negoziati con Washington, ha affermato: «L’Ue contesta i dazi Usa presso l’Omc, ritenendoli ingiustificati, con una palese violazione delle norme commerciali internazionali. L’Unione Europea riafferma il proprio impegno per un commercio internazionale equo e regolamentato».
Il 7 maggio, il vicepresidente americano, JD Vance, ha affermato che i colloqui tra Stati Uniti ed Europa sono in corso e che Washington sta sollecitando Bruxelles ad abbassare i dazi per migliorare i rapporti commerciali.
L’annuncio di Bruxelles coincide con la rivelazione, da parte di Trump, di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito, che non fa più parte dell’Unione Europea dal 2020.