«Come in altri casi simili, trarre conclusioni nazionali da un voto locale in cui esistono tante specificità è totalmente fuori luogo». Lo afferma il capo dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, in un’intervista al Corriere della Sera commentando l’esito delle elezioni amministrative. «Noi non abbiamo perso. Abbiamo perso a Genova, è vero, e ci dispiace, ma dal territorio stanno arrivando risultati importanti da comuni che non saranno magari capoluoghi di provincia, ma sono ancora più popolosi. Non c’è alcuno spostamento di consenso generale. Abbiamo vinto al primo turno in comuni grandi come Rozzano, a Sulmona, a Ortona la sinistra nemmeno arriva al ballottaggio. A Matera c’è un ballottaggio apertissimo». Genova era del centrodestra: «E allora se vogliamo fare il gioco di chi ha fatto più gol, diciamo che abbiamo per la prima volta vinto a Bolzano. Siamo perlomeno 1 a 1! Ma questi sono conti che non hanno molto senso. La verità è che il centrodestra non sta vivendo nessuna crisi».
È vero però che dove il centrosinistra si presenta unito dà molto filo da torcere, e dove il centrodestra si divide, come a Taranto, va male: «Purtroppo a volte accade che questioni locali portino a divisioni che non riusciamo a risolvere. Ma il centrodestra è sempre stato unito, perché ha un popolo che ci vuole uniti ed è l’eredità che ci ha lasciato Berlusconi, che ha costruito una coalizione di riferimento per gli italiani del centrodestra che va avanti dal 1994. Questo ci rende forti. Noi – argomenta Donzelli – abbiamo un comune sentire, con le ovvie piccole differenze che caratterizzano partiti diversi, ma siamo i rappresentanti dello stesso popolo».
Tra pochi mesi inizieranno i rinnovi dei consigli regionali. Già sul terzo mandato è scontro: «Noi come Fd’I siamo molto laici rispetto a questo tema. Se le Regioni ci chiederanno di ragionare su una legge che permette un terzo mandato, siamo disponibili a ragionarne, valutando i pro e i contro. Quello che non si può fare è che ciascuno pensi di farsi una legge per conto suo. Questo non è accettabile. Bisogna trovare un metodo che vada bene per tutti».
A proposito di metodo: se non ci sarà il terzo mandato, ci sono regioni importanti che dovranno cambiare presidente, come Zaia e Fedriga: «Cercheremo e troveremo il candidato migliore, indipendentemente anche dal peso dei partiti. Se lo diciamo noi che siamo il primo partito della coalizione, ci aspettiamo che lo facciano anche i nostri alleati».