Amministrative, Boccia (Pd): destra si può battere Governo in difficoltà

di Agenzia Nova
27 Maggio 2025 8:58 Aggiornato: 27 Maggio 2025 11:58

Questo ormai «è un dato chiaro e inequivocabile: se le opposizioni si uniscono attorno a un progetto condiviso e a un candidato credibile vincono. E Genova lo dimostra. Quando Elly Schlein, dopo il congresso che l’ha eletta, ha insistito sull’essere ‘testardamente unitari’ intendeva proprio questo». Lo comunica Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd in un’intervista al Corriere della Sera. A Taranto, «come era successo a Bari, il Movimento 5 Stelle non si è alleato dal primo turno – aggiunge Boccia –. Auspichiamo che si allei al ballottaggio e allora vinceremo insieme per il bene di Taranto, dove il centrodestra non va nemmeno al secondo turno. Ovviamente abbiamo vinto a Ravenna oltre che a Genova, quindi c’è stata la simbolica vittoria di Assisi e poi ci sono tante altre città in cui siamo passati al primo turno». Boccia ha poi sottolineato che «insomma, il centrodestra perde quasi dappertutto in questa tornata. Quello che ormai si è capito è che quando al primo turno ci si riunisce attorno al Pd, il centrosinistra nella sua interezza è in grado di arrivare anche al 50 per cento e battere questa destra che si esalta per i sondaggi e poi perde le elezioni. Sì, perché negli ultimi due anni ha perso due regioni ed è stata sconfitta nella maggior parte dei capoluoghi di provincia. Dopodiché, noi sappiamo che abbiamo ancora un grande lavoro da fare. Un lavoro di costruzione del campo alternativo» spiega la presidente dei senatori del Pd.

Quando «noi parliamo di unità del centrosinistra – continua Boccia – facciamo riferimento alle forze politiche non solo progressiste e di sinistra ma anche quelle moderate». Certo «le elezioni amministrative sono elezioni amministrative, noi non facciamo come la destra che quando vince dice che è un voto nazionale e quando perde sostiene che è un voto locale. Però è indubbio che quando vanno alle elezioni alcune grandi città vengono lanciati anche dei segnali, quindi se io fossi nei panni dei dirigenti del centrodestra percepirei il voto di Genova come un forte segnale politico, dopodiché ha contato molto il lavoro fatto sul territorio da Silvia Salis, dai nostri dirigenti locali, da Andrea Orlando, dalla coalizione» aggiunge. «Di solito Meloni ci mette la faccia per coprire i limiti, anche di classe dirigente, che il centrodestra ha nei territori, questa volta si è nascosta perché è evidente che le questioni sociali stanno mettendo in grande difficoltà il governo. Sul lavoro, sulla sanità, sul carovita la presidente del Consiglio non riesce a dare risposte e ormai gli italiani se ne rendono conto. Ieri per raccontare di una sua vittoria ha dovuto parlare dell’America’s Cup», conclude il presidente dei senatori dem.

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