Adolescenti con ansia e depressione sono più vulnerabili ai Social

di Redazione ETI/George Citroner
11 Maggio 2025 15:39 Aggiornato: 11 Maggio 2025 15:39

Secondo una nuova ricerca, gli adolescenti affetti da disturbi mentali trascorrono in media quasi un’ora in più al giorno sui social e hanno il doppio delle probabilità di confrontarsi negativamente con gli altri online.
Lo studio, condotto su 3 mila 340 adolescenti nel Regno Unito, ha destato preoccupazione per quanto riguarda i giovani che soffrono di ansia e depressione, che riferiscono di avere meno controllo sull’uso dei social e di subire maggiori fluttuazioni dell’umore in base a commenti e like ricevuti.

Luisa Fassi, ricercatrice presso l’Unità di Cognizione e Scienze del Cervello del Medical Research Council dell’Università di Cambridge, ha dichiarato: «Il nostro studio non stabilisce un nesso causale, ma mostra che i giovani con disturbi mentali usano i social in modo diverso rispetto agli altri», ha dichiarato.
Fassi ha spiegato che le differenze potrebbero derivare dall’influenza dei disturbi mentali sul modo in cui gli adolescenti interagiscono online, o dall’uso dei social media che contribuisce ai sintomi. «Non possiamo dire cosa venga prima. Possiamo solo affermare che queste differenze esistono», ha aggiunto.

DIFFERENZE PER TIPO DI DISTURBO

Lo studio, pubblicato su Nature Human Behavior, ha analizzato i dati di un’indagine del 2017 su 3 mila 340 adolescenti britannici tra gli 11 e i 19 anni. I professionisti hanno intervistato i ragazzi, e in alcuni casi i loro genitori e insegnanti. I ricercatori hanno fatto distinzione tra i disturbi che influenzano i sentimenti “interni” come ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico, e quelli che coinvolgono dei comportamenti, come il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (Adhd), il disturbo oppositivo provocatorio e il disturbo della condotta.

Gli adolescenti con disturbi interni, come depressione e ansia, mostrano le differenze più marcate nel comportamento sui social. Il confronto online è due volte più frequente tra questi giovani rispetto a quelli senza disturbi mentali: 48% contro 24%. Inoltre, il 28% di loro riferisce cambiamenti d’umore in risposta ai feedback sui social, rispetto al 13% dei coetanei, e si sente meno in grado di mantenere il controllo del tempo trascorso online. Questo fenomeno, tuttavia, sembrerebbe non emerge nei giovani con Adhd o disturbi della condotta.

Ritu Goel, psichiatra specializzata in salute mentale di bambini e adolescenti, ci ha spiegato che questo fenomeno è clinicamente coerente. I giovani con ansia o depressione sono spesso più sensibili emotivamente e vulnerabili a critiche o rifiuti. «I social media amplificano questi sentimenti con rappresentazioni irrealistiche di felicità e successo, facendo sentire i ragazzi esclusi o inadeguati, il che aggrava i loro problemi emotivi», ha affermato.

I ricercatori hanno anche rilevato che gli adolescenti con disturbi mentali trascorrono circa 50 minuti in più sui social rispetto ai loro coetanei e tendono a essere più insoddisfatti del numero di amici online. «I social assegnano un numero alle amicizie online, rendendo i confronti più evidenti. Per i giovani con disturbi mentali, questo può intensificare i sentimenti di rifiuto o inadeguatezza», ha osservato Fassi, sottolineando il ruolo chiave delle amicizie nello sviluppo dell’identità adolescenziale.

PERCHÉ I SOCIAL POSSONO PEGGIORARE I SINTOMI

Sanam Hafeez, neuropsicologa e direttrice di Comprehend the Mind a New York, ha spiegato che gli adolescenti con disturbi mentali spesso usano i social in modi che rafforzano o aggravano i sintomi. Lo scorrimento passivo espone a immagini idealizzate, alimentando confronti sociali negativi. «Molti sviluppano un’ossessione per controllare like, commenti o messaggi, basando la propria autostima sulle reazioni online», ha dichiarato Hafeez.
La delusione per feedback negativi o assenti, l’esposizione a continui conflitti e l’esclusione possono intensificare ansia e rifiuto. L’uso notturno dei social, inoltre, può disturbare il sonno, fondamentale per la salute emotiva, alimentando il ciclo di depressione e ansia.

Nonostante il tempo maggiore trascorso online, i ricercatori hanno trovato poche differenze nel comportamento sui social tra adolescenti con disturbi come Adhd o disturbi della condotta.

COSA FARE PER AIUTARE

Goel ha sottolineato l’importanza di una collaborazione tra genitori e professionisti della salute mentale per guidare i giovani verso un uso più sano dei social media. «I professionisti possono insegnare ai ragazzi a pensare criticamente ai contenuti online e a regolare le proprie emozioni», ha affermato la psichiatra. I genitori invece, possono sostenere questi sforzi monitorando (cosa che purtroppo spesso non accade) l’uso dei social, stabilendo dei limiti chiari, promuovendo una routine equilibrata e incoraggiando il dialogo sulle esperienze dei figli online.
La psichiatra ha evidenziato che favorire interazioni dal vivo regolari e stimolare la coltivazione di hobby può aiutare i giovani a mantenere un equilibrio emotivo.

Anche la neuropsicologa Hafeez ha suggerito di stimolare gli adolescenti a partecipare ad attività dal vivo e a utilizzare meno la tecnologia, sottolineando inoltre che i ragazzi dovrebbero «sentirsi sostenuti, non controllati», per sviluppare abitudini sane e durature.

 

Consigliati