Tasso di natalità ai minimi? Il Pcc potrebbe costringere le donne ad avere figli

Di Dorothy Li e Steve Lance

Secondo Steven Mosher, presidente del Population Research Institute, la Cina potrebbe avviare una campagna di gravidanze forzate, ordinando alle giovani coppie di sposarsi e di avere più figli, se i problemi demografici dovessero peggiorare.

I dati dell’Ufficio nazionale di statistica cinese, pubblicati il ​​17 gennaio, mostrano che lo scorso anno sono nati solo 9,02 milioni di bambini: il settimo anno consecutivo di calo.

Attualmente il tasso di natalità ha raggiunto il livello più basso da quando il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha preso il controllo della Cina nel 1949.

Per reagire alla situazione, nel 2021 il Pcc ha adottato una politica che consente alle famiglie di avere tre bambini (in precedenza la politica costringeva a un massimo di un figlio e poi di due).

Anche le autorità locali di tutta la nazione hanno introdotto incentivi per incoraggiare le coppie ad avere figli, tra cui detrazioni fiscali, sussidi per l’alloggio e istruzione gratuita nelle scuole statali.

Secondo Mosher (tra i primi scienziati sociali statunitensi a lavorare in Cina dopo che Washington ha normalizzato i rapporti diplomatici con Pechino nel 1979) si prevede che queste misure avranno effetti limitati. Per arginare il declino demografico in corso, ogni donna dovrebbe avere tre figli, dato che decenni di politica del figlio unico e una tradizionale preferenza per i maschi hanno portato oggi a un minor numero di donne in età fertile: «Non riesco a pensare ad alcuna combinazione di tangenti o incentivi che potrebbero indurre le giovani donne a sposarsi e ad avere quei figli».

Sebbene la Cina sia passata dal punire le coppie che hanno troppi figli all’incoraggiarle ad averne di più, potrebbe non essere facile cambiare il modo in cui il pubblico vede le famiglie numerose dopo decenni di indottrinamento: «Negli ultimi 30, 40 anni è stato detto loro che i bambini sono un peso e non una benedizione; è stato detto loro che tutti dovrebbero avere meno figli per il bene del Paese. Ora, all’improvviso, non puoi girare la frittata e dire: iniziate ad avere figli. ‘Abbiamo sbagliato, abbiamo commesso un errore’, ovviamente il Partito Comunista Cinese non lo direbbe mai».

La spinta del Pcc per aumentare i tassi di natalità nazionale arriva mentre il suo tasso di crescita economica nel 2023 è rallentato a uno dei livelli più bassi degli ultimi decenni, come mostrano i dati ufficiali pubblicati di recente. La debole economia e l’alto tasso di disoccupazione scoraggiano i giovani cinesi dall’avere figli. «I giovani senza speranza per il futuro, senza lavoro, senza la capacità di avviare un’impresa, non si sposeranno e non avranno figli», replica Mosher.

Con meno bambini nati negli ultimi decenni, sempre più cinesi stanno invecchiando.

Secondo i dati ufficiali, una persona su cinque nel Paese aveva 60 anni o più lo scorso anno. La popolazione in età lavorativa – quella compresa tra 16 e 59 anni – rappresentava solo il 61% della popolazione totale nel 2023, in calo rispetto a oltre il 70% di quasi dieci anni fa.

Di fronte ad una popolazione che invecchia rapidamente e che diventa sempre più sfuggente, quello che preoccupa Mosher è che i funzionari del regime possano portare la pianificazione familiare verso estremi nuovi ed opposti: «Ho molta paura, però, che il Partito Comunista Cinese non si limiti agli incentivi, ma che ad un certo punto, se la situazione diventerà sempre più grave, come penso, il Partito Comunista Cinese dirà alle giovani donne: “Ora vi ordiniamo di sposarvi e vi ordiniamo di avere figli. Ecco, la vostra quota di nascita è di tre bambini, e dovete produrli entro i prossimi sei anni”. Ora questo sembra scandaloso, ovviamente è scandaloso».

Ma per Mosher non è più scandaloso della politica del figlio unico in vigore dagli anni ’80 al 2016, «la peggiore offesa contro l’umanità in Cina».

Per decenni, la Cina ha limitato rigorosamente la maggior parte delle coppie ad un solo bambino. I bambini nati al di fuori del piano del figlio unico non avrebbero potuto ottenere l’hukou, un documento di registrazione della famiglia che consente ai cittadini cinesi di frequentare la scuola, lavorare in aziende statali, sposarsi o persino aprire un conto bancario. Molte donne che hanno violato la politica di pianificazione familiare sono state punite con l’aborto forzato o la sterilizzazione: «Centinaia di milioni di bambini cinesi non ancora nati non hanno mai visto la luce perché le loro madri venivano costrette all’aborto al quarto, sesto, ottavo, anche nono mesi di gravidanza, o [venivano, ndr] talvolta uccisi dopo la nascita. Penso che il declino della popolazione sia stato guidato dal Partito Comunista Cinese».

 

Articolo in inglese: CCP May Force Women to Have Babies as Birth Rate Hits Record Low: Demographer

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