Scienziati studiano i ‘segnali alieni’ provenienti da una stella misteriosa

Tempo fa la sonda spaziale Kepler ha individuato un’anomalia attorno alla stella KIC 8462852, localizzata a circa 1480 anni luce dalla Terra. Secondo alcuni questa stella potrebbe essere circondata da una «megastruttura aliena».

Ora i ricercatori del Seti – l’Istituto di ricerca di intelligenze extraterrestri americano – sono alla ricerca di possibili segnali radio provenienti da questo sistema stellare. Gli astronomi stanno utilizzando il telescopio Allen Array, un sistema di piatti radio situato nel nord della California, che raccoglie quotidianamente i segnali vicini alla stella KIC 8462852.

Questa stella è diversa da qualsiasi altra cosa gli scienziati abbiano mai visto. Attorno a KIC 8462852 sono state individuate infatti delle grandi masse in rotazione che impediscono l’osservazione di una parte della sua luce. Tuttavia non sembrano essere pianeti dato che il loro movimento è apparentemente casuale. Inoltre non sembrano rotonde, ma piuttosto di varie forme.

L’idea è che queste macchie possano essere parte di una struttura costruita artificialmente. Poco tempo fa, Jason Wright, un astronomo della Penn State citato dalla rivista Focus, ha detto che nonostante «gli alieni debbano sempre essere l’ultima ipotesi da prendere in considerazione, questa massa in orbita attorno alla stella potrebbe essere frutto di una tecnologia aliena».

A riconsiderare il nocciolo della questione è invece Seth Shostak, astronomo senior del Seti. Per lo scienziato, nonostante le analisi vadano avanti aprendo a possibili nuove scoperte, sarebbe bene moderare l’entusiasmo.

In un comunicato stampa pubblicato il 22 ottobre, il Seti ha annunciato che le osservazioni del sistema ora si basano su una vasta gamma di frequenze radio. «Andando più al punto – ha osservato Shostak – tutti i segnali rilevabili qui sulla Terra dovrebbero essere eccezionalmente potenti».

Shostak e i suoi colleghi hanno detto che KIC 8462852 è ben lungi dall’essere l’unico indizio che troveranno nei prossimi anni. «Sembra quasi che non sia importante dove si punta il telescopio, dato ci sono pianeti ovunque». In ogni caso, ha continuato Shostak, se davvero «c’è qualcuno là fuori, è probabile che ce ne siano così tanti che può esserci una possibilità [di trovarli, ndr]».

Riguardo alla dichiarazione di Jason Wright sulla ‘megastruttura aliena’, l’astronoma della Penn State Kimberly Cartier ha detto a Business Insider che «gli è sfuggita di mano». Tuttavia la collega ha comunque lasciato aperta una porta: «né io né Jason stiamo sostenendo che si tratti di una megastruttura aliena, ma allo stesso tempo non possiamo escludere completamente [questa ipotesi, ndr]».

 
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