Nuove purghe in arrivo per l’Esercito cinese

Quando le forze armate hanno espresso sostegno alla campagna anticorruzione di Xi Jinping, intorno alla metà di gennaio, si poteva intuire che una nuova serie di epurazioni tra gli ufficiali militari di alto rango era imminente.

Dal 13 al 19 gennaio le sette regioni militari della Cina continentale hanno ospitato alcune conferenze del Partito, durante le quali è stato dichiarato il proprio sostegno alla campagna di Xi Jinping, segretario generale del Pcc, contro la corruzione nelle forze armate, secondo il People’s Daily, mass media gestito dallo Stato. Tutte le regioni militari «erano fortemente concordi» con il piano anticorruzione di Xi, riferisce la notizia.

Anche i capi dei quattro quartieri generali dell’Esercito Popolare di Liberazione – il Dipartimento Generale del Personale, il Dipartimento Politico Generale, il Dipartimento di Logistica Generale e il Dipartimento Generale degli Armamenti – hanno pubblicato delle dichiarazioni nel quotidiano militare Pla Daily il 18 gennaio, sostenendo la scelta di Xi di abbattere la corruzione nelle forze armate.

I mass media della Cina continentale riferiscono che in 35 anni questa è la prima volta che una dichiarazione di gruppo delle forze armate ha ricevuto un consenso simile.

La dichiarazione congiunta ha immediatamente fatto seguito alla pubblicazione sul China Military Online il 15 gennaio di una lista di 16 generali che erano stati epurati per corruzione.

Gli analisti dichiarano che la dimostrazione di lealtà ha preparato la strada all’abbattimento di ulteriori leader delle forze armate di alto grado.

«Ogni volta che qualche alto funzionario – come un comandante, un commissario politico o un ufficiale militare di alto grado – ha fatto una dichiarazione, ne sono seguiti sempre dei grandi provvedimenti», ha riferito alla New Tang Dynasty di New York il commentatore politico Chen Hui. «Lo scorso anno prima che [l’ex zar della sicurezza] Zhou Yongkang e [l’ex vicepresidente della Commissione militare centrale] Xu Caihou venissero licenziati, avevano avuto luogo provvedimenti simili».

«Tutti nelle forze armate devono mostrare un atteggiamento adeguato; allora ogni funzionario locale esprimerà la propria lealtà», ha aggiunto Chen.

Il 20 gennaio, Caixin, quotidiano della Cina continentale, ha pubblicato un articolo intitolato ‘Altre tigri da licenziare nel 2015?’ nel quale spiegava che un’altra ‘grande tigre’ – metafora per un funzionario di alto rango – è legata all’ormai caduto in disgrazia Gu Junshan, generale dell’Esercito Popolare di Liberazione, che è stato epurato.

La ‘grande tigre’ avrebbe una posizione simile o persino più alta rispetto a Xu Caihou, riferisce la notizia. Xu Caihou, vice presidente in pensione della Cmc, è stato epurato e il suo caso riguardava reati per corruzione.

Le ipotesi su chi sia la ‘grande tigre’ da licenziare si concentrano su Guo Boxiong, ex vice presidente della Commissione militare centrale, attualmente in pensione.

Recentemente un certo numero di alleati vicini a Guo sono stati licenziati o retrocessi durante la campagna anticorruzione, fornendo indizi del fatto che la campagna potrebbe avvicinarsi ancora di più a Guo.

Il 15 gennaio la Cina ha annunciato il licenziamento di 16 alti funzionari nel 2014, inclusi gli ex colleghi di Guo e il fedele alleato Fan Changmi, vicecommissario politico della regione militare di Lanzhou. Liu Zhigang, ex segretario di Guo ed ex vicecomandante della regione militare di Pechino, è stato recentemente retrocesso a servire nella regione militare di Jinan.

Inoltre altri due segretari di Guo, Ma Chengxiao e Zhang Fuji, capi rispettivamente della trentunesima e della quarantasettesima formazione militare, sono stati recentemente trasferiti alle regioni militari di Nanchino e Lanzhou per mantenere un incarico senza però alcun potere reale.

Tradotto e scritto in inglese da Lu Chen.

Articolo in inglese: January Meetings Prologue to Further Purges in China’s Military

 
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