Esplosioni a Kabul causano varie vittime

Di Zachary Stieber

Le due esplosioni avvenute vicino all’aeroporto di Kabul, in Afghanistan, il 26 agosto, complicano gli sforzi per evacuare americani, afgani e altri che cercano di lasciare il Paese prima del ritiro dell’esercito, degli Stati Uniti.

Una bomba è esplosa all’Abbey Gate dell’aeroporto internazionale di Hamid Karzai, mentre un’altra vicino al Baron Hotel, poco lontana, secondo il portavoce del Dipartimento della Difesa americano John Kirby. Le bombe hanno ucciso 13 soldati americani e ne hanno feriti oltre una ventina.

Fotografie e filmati hanno mostrato persone che venivano portate d’urgenza in un vicino ospedale. Altri sono stati curati all’interno dell’aeroporto in mano alle truppe statunitensi.

Il gruppo terroristico dell’Isis ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.

Paul Farthing, un ex marine britannico che ora gestisce un rifugio per animali in Afghanistan, ha detto alla Press Association che si trovava fuori dall’aeroporto quando c’è stata l’esplosione iniziale. «All’improvviso abbiamo sentito degli spari e il nostro veicolo è stato preso di mira, se il nostro autista non avesse svoltato, sarebbe stato colpito alla testa da un uomo con un Ak-47. Siamo stati in aeroporto e siamo tornati fuori dall’aeroporto; l’intera faccenda è un disastro».

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto ai giornalisti a Berlino: «Non conosciamo tutti i dettagli, ma i terroristi stavano prendendo di mira le persone che aspettavano fuori dai cancelli dell’aeroporto sperando di andarsene. Vogliono sicurezza e libertà per se stessi e quindi questo è un attacco assolutamente orrendo in una situazione molto, molto tesa e penso in questi minuti alle vittime e alle loro famiglie».

Folle di persone mostrano i loro documenti alle truppe statunitensi fuori dall’aeroporto di Kabul, in Afghanistan, il 26 agosto 2021. (Stringer/Reuters)

Le esplosioni sono avvenute poco dopo che il ministro delle forze armate britannico, James Heappey, ha avvertito che esistesse un pericolo «molto credibile» che l’aeroporto di Kabul sarebbe stato attaccato dal gruppo terroristico dell’Isis entro poche ore.

Gran Bretagna, Stati Uniti e Australia avevano esortato i cittadini a non recarsi all’aeroporto alla fine del 25 agosto.

L’ambasciata degli Stati Uniti a Kabul ha messo in guardia i cittadini in riferimento a non meglio specificate «minacce alla sicurezza»: «Non posso entrare nello specifico delle informazioni sulla minaccia, ma era chiaramente considerata credibile, imminente, convincente», ha detto Ross Wilson, ambasciatore degli Stati Uniti in Afghanistan, su Abc News il 26 agosto poco prima dell’esplosione. «La nostra intenzione era quella di esortare gli americani e, francamente, altri, a non andare all’aeroporto».

Ben 1.500 americani rimangono in Afghanistan, ha dichiarato il 24 agosto il segretario di Stato americano Antony Blinken.

Migliaia di persone si sono precipitate all’aeroporto per cercare di fuggire dal Paese in mano ai talebani prima che le truppe statunitensi si ritirassero.

Prima della data del ritiro degli Stati Uniti del 31 agosto, e con i militanti talebani che hanno impedito a molti di raggiungere l’aeroporto, diversi Paesi europei si erano già fermati o si erano preparati a fermare le evacuazioni mentre il Canada le aveva già terminate: «La realtà sul campo è che il perimetro dell’aeroporto è chiuso», ha detto il generale Wayne Eyre, capo di stato maggiore della difesa canadese, in una conferenza stampa il 26 agosto. «I talebani hanno stretto il cappio. È molto, molto difficile per chiunque andare avanti a questo punto».

 

Articolo in inglese: Explosions Rock Kabul, Causing Multiple Casualties

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