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Zelensky ribadisce la necessità di una pace giusta per l'Ucraina

Witkoff e Kushner incontrano oggi Putin a Mosca

Putin ha precisato che le discussioni in corso non riguardano un testo definitivo di accordo, bensì una serie di proposte che «potrebbero costituire la base di intese future»

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Steve Witkoff in un'immagine di archivio. Foto REUTERS/Kent Nishimura

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Steve Witkoff e Jared Kushner incontrano oggi Vladimir Putin a Mosca per proseguire le trattative di pace per l’Ucraina. Putin ha precisato che le discussioni in corso non riguardano un testo definitivo di accordo, bensì una serie di proposte che «potrebbero costituire la base di intese future». Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha riferito ai giornalisti che l’incontro tra Putin e Witkoff avverrà nel pomeriggio di oggi, evitando però ogni commento relativo al merito della trattativa. Massima riservatezza quindi
Putin ha ribadito più volte di essere disposto a discutere di pace, ma ha anche minacciato che, se Kiev dovesse rifiutare i termini graditi a Mosca, l’esercito russo continuerebbe la propria avanzata in territorio ucraino.
Witkoff, Kushner e il ministro degli Esteri americano Marco Rubio si sono incontrati domenica con Rustem Umerov, segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale ucraino, presso il club Shell Bay di Witkoff, in Florida.
Attualmente le truppe di Mosca controllano quasi un quinto del territorio ucraino – pari a circa 115.600 chilometri quadrati – con un incremento di un punto percentuale rispetto a due anni fa. Secondo mappe di fonte ucraina, nel 2025 l’avanzata russa sta procedendo al ritmo più rapido dall’inizio dell’invasione. Ieri, i comandanti militari russi hanno informato Putin di aver preso il controllo delle città ucraine di Pokrovsk e Vovchansk, situate lungo la linea del fronte.
Secondo stime statunitensi, la guerra in Ucraina finora avrebbe causato oltre 1 milione e 200 mila tra morti e feriti, ma né Kiev né Mosca rendono pubbliche le proprie perdite.
Tra le richieste del Cremlino per fermare l’invasione, resta il leitmotiv dell’impegno formale a escludere per sempre l’adesione dell’Ucraina alla Nato, la limitazione della capacità delle sue forze armate, il controllo russo dell’intero Donbass, il riconoscimento dell’annessione russa della Crimea, del Donbass, di Zaporižžja e Cherson, nonché la tutela dei cittadini russofoni e dei fedeli ortodossi nel Paese.
Kiev sostiene che alcune delle condizioni imposte dal Cremlino equivarrebbero a una resa e la renderebbero vulnerabile a una futura conquista da parte della Russia. Gli Stati Uniti hanno ventilato la possibilità di un accordo di garanzia di sicurezza a lungo termine per l’Ucraina.
 

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