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Urso sui dazi americani

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Adolfo Urso in una Foto di archivio (Reuters/Massimo Pinca/File Photo).

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I dazi Usa avevano fatto temere un forte impatto sul made in Italy, invece il Paese sta reagendo «meglio del previsto e meglio di altri. Perché i consumatori americani non vogliono rinunciare alla qualità del made in Italy e perché le nostre imprese sono resilienti». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista a «MF». «Bisognerà vedere i dati definitivi a fine anno, però il pericolo vero non sono i dazi diretti, che in media valgono il 15 per cento», ha spiegato. Il problema è l’effetto indiretto: «Se i prodotti asiatici non entrano negli Stati Uniti per via dei dazi più alti, la sovrapproduzione si dirige verso il mercato europeo, il più aperto e il più ricco. È come un maremoto: la scossa avviene altrove, ma l’onda arriva da noi. Per questo abbiamo chiesto che il raddoppio dei dazi e il dimezzamento delle quote sull’acciaio cinese, già annunciate dal commissario Séjourné, entrino in vigore subito», ha precisato il ministro. «Stiamo contrastando – ha continuato – fenomeni di contraffazione e concorrenza sleale. Pensiamo all’ultra fast fashion che ha portato lo scorso anno 12 milioni di pacchi al giorno in Europa senza alcun controllo, perché sotto la soglia dei 150 euro. Spesso contengono prodotti spacciati come italiani e non sostenibili dal punto di vista ambientale. Abbiamo chiesto che il dazio su questi pacchi entri subito in vigore, non tra tre anni, perché permetterebbe almeno il controllo alle dogane».

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